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Tragedia

«Marmolada, vite spezzate dal ghiaccio»

La partecipazione dei Vescovi di Trento e Belluno al dolore dei familiari delle vittime della sciagura, che ha provocato sei morti, nove feriti e una ventina di dispersi

di Riccardo BenottiAgensir

4 Luglio 2022
Il ghiacciaio della Marmolada (foto Ansa / Sir)

«Il ghiaccio ha spezzato la vita di tante, troppe persone. Alle vittime e ai loro familiari va la nostra vicinanza e il nostro più profondo cordoglio. Di fronte a questa tragedia senza precedenti resta solo la forza dell’abbraccio fraterno, capace di portare un po’ di luce nel buio che tutti, in quest’ora, ci travolge». Così l’Arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, e il Vescovo di Belluno, monsignor Renato Marangoni, intervengono sulla tragedia avvenuta nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio in Marmolada. Al momento il bilancio provvisorio delle vittime del crollo di un enorme seracco è di 6 morti, 9 feriti e circa 20 dispersi.

Il cordoglio di Mattarella e Draghi

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, «per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia della Marmolada, riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali».

«Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti»: ne dà notizia Palazzo Chigi in una nota in cui si precisa che Draghi «è costantemente informato sull’andamento dei soccorsi dal capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco, dalle autorità locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro»