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Lutto

La scomparsa di Giovanni Bianchi

Già presidente nazionale delle Acli, parlamentare e presidente del Ppi, attualmente alla guida dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, è morto a 77 anni. I funerali martedì 25 luglio alle 16 in Santo Stefano a Sesto San Giovanni

26 Luglio 2017
Giovanni Bianchi

Questa mattina, nella sua abitazione di Sesto San Giovanni, è scomparso Giovanni Bianchi, già presidente nazionale delle Acli, parlamentare e presidente del Partito popolare italiano. Attualmente alla guida dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, aveva 77 anni.  Le esequie si svolgeranno martedì 25 luglio, alle 16, presso la chiesa di Santo Stefano in piazza Petazzi a Sesto San Giovanni.

Nato a Sesto San Giovanni (Milano) nel 1939, laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi sui Paesi afro-asiatici, conseguì poi l’abilitazione in Filosofia e storia, materie che insegnò nei Licei.

Collaborò brevemente in qualità di redattore al quotidiano cattolico L’Italia, sotto la direzione di Giuseppe Lazzati. Nello stesso periodo partecipò col Centro “Ricerca” di Sesto San Giovanni all’attività di aggiornamento culturale che animava la Chiesa del Concilio e del post-Concilio.

Eletto nelle liste della Democrazia cristiana, fino al 1969 fu consigliere comunale a Sesto San Giovanni, occupandosi di problemi della scuola. La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta lo videro, inoltre, impegnato nel lavoro di animazione sociale e culturale sul territorio e in ambito pubblicistico, e nelle dinamiche sociali e sindacali del periodo: con Sandro Antoniazzi e Bruno Manghi, fondò a Milano il “Centro Operaio”, di cui diresse i “Quaderni”.

Iscritto alle Acli, prese parte al Congresso di Cagliari (1972); venne successivamente eletto Presidente regionale delle Acli lombarde e riconfermato per più mandati. In questa veste organizzò i grandi incontri di dibattito e di studio “Cristiani e internazionalismo” (Milano 1973) e “Ispirazione cristiana, cultura cattolica, azione politica” (Bergamo, 1975).

Svolse, nel frattempo, una intensa attività pubblicistica, occupandosi di temi legati al movimento operaio, alla condizione giovanile, all’associazionismo, alle dottrine sociali e politiche, alla storia delle culture popolari. Collaborò con riviste quali “Animazione sociale”, “Testimonianze”, “Rocca”, “Il Tetto”, “Rivista di teologia morale”, “Quaderni di Azione sociale” e partecipò all’itinerario del periodico “Pianura” (ricerche e analisi linguistiche) e poi di “Container”. Dal 1987 diresse la rivista di spiritualità e politica “Bailamme”.

Lungo tutti questi anni radunò attorno a sé un gruppo di giovani, impegnandolo, per militanza sociale e volontariato, in un lavoro comune di elaborazione socioculturale, educativa, teologica e politica; parte del lavoro editoriale di quegli anni, fino all’inizio degli anni Novanta, era firmato a due o più mani. Forti legami ed esperienze comuni sussistettero anche negli itinerari di politica ed azione sociale.

Chiamato a far parte della Presidenza nazionale delle Acli dopo il congresso di Roma (1985), assunse la carica di vicepresidente nazionale, con l’incarico alla formazione. Il Consiglio nazionale delle Acli lo elesse Presidente nazionale il 30 maggio 1987, venne riconfermato dopo il Congresso nazionale di Milano (1988) e dopo il Congresso nazionale di Roma (1991).

Particolarmente intenso il suo rapporto con il teologo padre Marie Dominique Chenu, domenicano, francese, esponente di spicco del rinnovamento tomistico e della nouvelle théologie, ascoltato perito al Concilio Vaticano II. Fu del teologo francese l’invito alle Acli a ripensare il lavoro e il movimento operaio come luogo teologico.

Dal 1994 fu deputato al Parlamento nelle file del Partito Popolare Italiano – di cui fu tra i nuovi fondatori – per la XII Legislatura e di nuovo, dal 1996, per la XIII Legislatura. Fece parte della Commissione Esteri della Camera dei Deputati e fu relatore della legge per la remissione del debito estero. Fu segretario della Camera dei Deputati. Del PPI fu Presidente nazionale nel 1995-1996; dal 1996 al 1999 fu membro della Direzione del Partito. Fu segretario regionale lombardo del Ppi fino al suo scioglimento nella Margherita. Nel 2008 guidò come segretario il Pd milanese

Fondatore e presidente del Circolo Dossetti di cultura e formazione politica nato a Milano nel 2000, dal 2004 era presidente del Cespi (Centro Studi Problemi Internazionali) con sede in Sesto San Giovanni. Dal 2012 aveva assunto la carica di Presidente dell’associazione nazionale Partigiani Cristiani.

La sua attività pubblicistica ha trovato espressione, in parallelo con il canale di periodici e riviste, in una serie di volumi (alcuni in collaborazione) che attraversano generi e ambiti editoriali diversi.

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