Share

Decreto Lavoro

La Fio.Psd: «Senza la residenza niente Assegno di Inclusione»

La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora apprezza l’integrazione che comprende questa grave forma di marginalità tra i beneficiari della misura, ma evidenzia le forti limitazioni che la accompagnano

19 Luglio 2023

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 3 luglio 2023 n° 85, conosciuta come Decreto Lavoro, è ufficiale che i beneficiari del cosiddetto Assegno di Inclusione potranno essere anche «persone in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione».

«Questa integrazione – rende noto la Fio.Psd onlus (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) – apre l’opportunità di sostenere gli adulti in condizioni di marginalità estrema e in carico ai servizi sociali o socio-sanitari e garantisce il miglioramento delle condizioni di inserimento in interventi di accompagnamento all’autonomia e di continuità nel tempo».

La Fio.Psd evidenzia però che «restano, purtroppo, aperte e non ancora risolte le esclusioni legate ai requisiti per accedere alla misura: senza la residenza non si potrà ottenere l’Assegno di Inclusione. Nonostante sia stato approvato quale livello essenziale delle prestazioni sociali sono troppi i Comuni che ancora non hanno deliberato la Residenza Fittizia o che continuano a porre ostacoli o a fare ostruzionismo nel riconoscerla: di fatto la maggior parte delle persone senza dimora continuerà a subire l’invisibilità e a dover sperare soltanto interventi prettamente assistenzialistici».

«L’integrazione al Decreto è comunque per la Federazione una importante risposta alle sollecitazioni e preoccupazioni manifestate nei mesi scorsi – dice la presidente Cristina Avonto -, quando nella prima stesura della misura, le persone senza dimora non erano state comprese fra i beneficiari; per questo manifestiamo apprezzamento per il lavoro della Commissione politiche sociali del Senato, dei senatori e della Vice-ministro Bellucci che hanno promosso gli emendamenti necessari all’allargamento della platea dei beneficiari e auspichiamo che l’Assegno di Inclusione possa essere un ulteriore tassello per contrastare le povertà estreme; rilanciamo ponendo come temi attuali ed emergenziali il rafforzamento dei servizi socio-sanitari, delle politiche dell’abitare e del lavoro».