Strade e piazze della cittadina di Cantiano stamattina sono irriconoscibili dopo la valanga di acqua, fango e detriti che ha attraversato il borgo marchigiano ai confini con l’Umbria. Nel tardo pomeriggio di ieri, già intorno alle 19, quello cantianese è stato uno dei primi territori colpiti dalla straordinaria precipitazione piovosa che si è mossa come un fronte dirompente fra l’Appennino e l’Adriatico.
Le immagini che si sono diffuse sui social hanno subito dato la misura della gravità del fenomeno meteo. E proprio attraverso i media digitali il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini ha diramato le prime notizie, mentre le comunicazioni telefoniche funzionavano a singhiozzo. Il primo cittadino del Comune – circa duemila abitanti in provincia di Pesaro-Urbino – ha invitato le persone a mantenere la calma ed evitare situazioni di rischio, comunicando la chiusura delle principali arterie della viabilità comunale. Nella notte, per far fronte alle emergenze, l’amministrazione ha subito attivato il Centro operativo comunale (Coc) e stamattina la situazione si è confermata nella sua gravità, tanto che il Sindaco ha disposto anche la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado fino a nuova comunicazione.
Al momento, comunque, non ci sono notizie di morti o dispersi, come accaduto in altre zone della fascia marchigiana colpita dal maltempo. Con la strada Flaminia e il valico della Contessa chiusi da ieri sera, si sono quasi azzerate le possibilità di comunicazione tra Marche e Umbria nella zona del Montefeltro.
Il parroco di Cantiano, don Marco Cardoni, ieri pomeriggio stava partecipando all’annuale Assemblea pastorale diocesana a Gubbio. Quando è stato avvisato di cosa stava accadendo e della massa d’acqua che stava entrando anche nelle chiese del centro storico e nelle sale parrocchiali, ha provato a rientrare verso Cantiano, ma è stato bloccato proprio sulla statale Contessa. «Il fiume d’acqua che è entrato in paese ha superato il metro e mezzo – ci dicono alcuni abitanti del borgo -, visto che ha valicato un muro di contenimento della chiesa parrocchiale che ha proprio quell’altezza».
Il Vescovo di Gubbio in viaggio verso le zone colpite
In giornata, appena le strade saranno di nuovo transitabili, anche il vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, insieme ai responsabili di economato e Caritas diocesana, raggiungerà la zona per verificare le necessità e quali aiuti si possano inviare subito. Il borgo marchigiano di Cantiano, infatti, è nella diocesi umbra di Gubbio.
«La situazione è davvero drammatica – conferma anche l’agente di Polizia municipale, Sabrina Morena – e adesso stiamo cercando di raggiungere alcune famiglie rimaste isolate. Anche se l’acqua ora si è ritirata, c’è un intero territorio comunale e il centro da ripulire, mettendo mano alle pale e agli attrezzi».
A Pietralunga
Sull’altro versante appenninico, tra Gubbio e Città di Castello, una situazione simile a quella di Cantiano c’è anche a Pietralunga. Il centro storico è stato abbastanza preservato dalla bomba d’acqua perché si trova arroccato su un’altura. Ma la zona che si affaccia verso le Marche è stata inondata completamente da oltre un metro d’acqua. Il torrente della zona, la Caprinella, secondo alcuni testimoni ieri sera aveva un fronte di acqua e fango di circa un centinaio di metri. Un flusso che si è riversato anche sull’area industriale e artigianale causando danni ingenti.
Nella tarda serata di ieri, secondo quanto riferito dai Vigili del fuoco impegnati nella zona, due persone sono rimaste intrappolate nell’auto invasa dall’acqua e sono state salvate da alcuni operai del Comune che si trovavano nei pressi. Tra la notte e la prima mattinata di oggi le persone isolate a Pietralunga sono state raggiunte dalle squadre dei Vigili del fuoco, che ora stanno lavorando per ripristinare luoghi e strade invase dai detriti.