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Istituto Toniolo

I giovani: «Expo sarà un successo»

Alla vigilia dell'apertura della kermesse internazionale ne è convinto il 78% degli interpellati, mentre per il 90% è azzeccato il tema scelto

30 Aprile 2015

I giovani italiani sono, nella maggioranza dei casi, ottimisti su Expo 2015. Chiedendo di dare un voto da 1 (completo fallimento) a 10 (successo pieno) sull’esito finale dell’Esposizione, a dare un voto da 6 in su è il 78,7% degli intervistati (oltre l’80% per le ragazze e gli under 25), e quasi il 40% assegna un voto almeno di 8 (TAB. 4). Solo una ristretta minoranza preannuncia un sostanziale fallimento

Riguardo all’organizzazione meno del 10% presenta un entusiasmo tale da affermare che meglio di così non si poteva fare. Il 29% riconosce che si è fatto bene nonostante qualche limite. Il 23% pensa che non si sia fatto né meglio né peggio rispetto a qualsiasi altro evento di questa portata.

La bocciatura sull’organizzazione risulta confinata a meno di un giovane su tre (si scende a circa uno su quattro tra le ragazze, ma si sale al 40% circa tra i laureati).

È quanto emerge dall’indagine del Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it), promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo. Alla fine del 2014 è stato condotto l’approfondimento “Giovani ed Expo” su campione di 1.783 persone rappresentativo su scala nazionale dei giovani tra i 19 e i 32 anni. La grande maggioranza degli intervistati vede e riconosce ricadute positive nel complesso su molti aspetti sia verso la promozione del tema di Expo 2015 sia per Milano, la sua immagine nel mondo e la sua crescita economica.

La maggioranza dei giovani considera Expo 2015 un’opportunità da cogliere e larga è la voglia di partecipare.  Miglioramento dell’immagine di Milano e dell’intero Paese, potenziamento dei servizi, possibilità occupazionali.  Sono queste alcune delle ricadute positive che l’Esposizione avrà secondo le nuove generazioni. Volendo sintetizzare con un voto, Expo 2015 è promossa dai giovani con un 7 di incoraggiamento.

I giovani dichiarano una forte adesione al tema scelto: oltre il 90% lo considera in sintonia con i propri valori personali e con la propria visione del mondo (si sale oltre il 95% per le ragazze e i laureati) (TAB.1)

L’aspetto considerato più importante da realizzare è, quasi a pari merito, la sensibilizzazione sul tema e la possibilità di generare nuovi posti di lavoro, voci ciascuna indicata da quasi un giovane su quattro.

Seguono, su posizioni più basse, le ricadute positive per le aziende (14,2%), il miglioramento delle infrastrutture (13,8%) e dell’immagine di Milano e dell’Italia nel mondo (12,7%).

L’importanza di generare posti di lavoro è, comprensibilmente, molto sentita tra i Neet, (i giovani che non studiano e non lavorano), che indicano tale aspetto al primo posto nel 31% dei casi mentre la sensibilizzazione sul tema scende al 20%. (TAB. 2)

Se, invece, passiamo a chiedere, più che quanto auspicato, quello che i giovani in effetti pensano sarà l’eredità lasciata dall’Expo, il quadro un po’ cambia (TAB. 3). Il miglioramento dell’attrattività di Milano e della sua immagine nel mondo salgono nelle posizioni più alte, assieme all’opportunità per rinnovarsi e innovare. Poco sotto, ma sempre su valori molti elevati, si posiziona il contributo su consapevolezza e conoscenza in tema dell’alimentazione.

Una buona maggioranza, infine, è convinta che con l’Expo 2015 Milano si troverà con una rete potenziata di infrastrutture e servizi e godrà anche di ricadute positive sull’economia generale del territorio e sull’occupazione. Più verde e più integrazione tra culture sono tra le voci meno indicate, ma arrivano, comunque, oltre il 50%.

In generale, la grande maggioranza degli intervistati vede e riconosce quindi ricadute positive nel complesso su molti aspetti sia verso la promozione del tema di Expo 2015 sia per Milano, la sua immagine nel mondo e la sua crescita economica.

Alla domanda specifica sul più impegnativo e ambizioso risultato dell’Esposizione di contribuire a risolvere la grande questione della nutrizione del pianeta, risponde che ne è convinto (“molto” o “abbastanza”) il 36%, mentre una frequenza analoga è “poco” persuaso, chi invece non ci crede per nulla è poco meno di un intervistato su cinque.

Incoraggianti risultano anche i dati sull’interesse a partecipare. Il 52,6% afferma che è abbastanza o molto probabile una propria visita. Quasi il 30% non la esclude, mentre solo meno del 15% sono quelli che ritengono per nulla probabile la propria partecipazione (TAB. 5). L’interesse a partecipare ad Expo 2014 aumenta con il titolo di studio: per i laureati è pari al 58,5% (abbastanza o molto probabile una visita) mentre scende al 50,8% per chi si è fermato alla scuole dell’obbligo.

Alto è anche il potenziale interesse ad esperienze di volontariato: quasi il 25% si dichiara direttamente pronto e il 63% pronto a valutare tempi e modalità per un proprio contributo volontario. Meno del 13% è del tutto indisponibile (TAB.6)

I giornali cartacei hanno per i giovani un ruolo marginale nell’informazione su Expo 2015, meno del 5% li indicano come la propria fonte principale. La televisione, un tempo luogo quasi totalizzante di fruizione mediatica, non arriva al 50% (TAB. 7).

L’aspetto più interessante è dato dall’offerta online: quasi uno su cinque (oltre uno su quattro tra i laureati) ha ricavato la maggior parte delle notizie sui giornali online o sui siti di informazione, a cui si aggiunge un quasi 10% che si è rivolto principalmente al sito ufficiale di Expo e un 6,2% che si è basato sui social network.

«I giovani italiani sono soprattutto affamati di opportunità e guardano con interesse tutto ciò che può offrire occasioni e stimolare i loro interessi – afferma il professor Alessandro Rosina, tra i curatori dell’indagine -. Proprio per questo, nonostante alcuni limiti, la grande maggioranza di essi considera Expo 2015 una sfida importante per il paese e un’esperienza positiva da vivere. Li convince il tema, molto vicino alle sensibilità delle nuove generazioni, piace il fatto che si tratti di un evento che mette Milano e l’Italia al centro del mondo, apprezzano gli elementi innovativi e di sperimentazione, oltre ad auspicare fortemente che possa nel breve periodo produrre ricadute positive in termini di sviluppo e occupazione».