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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Milano

Gli ex-voto illecitamente sottratti tornano nei loro Santuari

In Arcivescovado conferenza stampa sulla operazione condotta dal Nucleo Tutela del Patrimonio artistico dei Carabinieri, che ha portato alla restituzione alle rispettive Diocesi di oltre 5000 dipinti trafugati

di Annamaria Braccini

18 Aprile 2019

Sono opere non di altissimo livello dal punto di vista artistico, ma certamente rilevanti per la testimonianza di fede che rappresentano e per il loro numero. Oltre 5000 dipinti ex-voto, di periodo compreso tra il XV e il XX secolo, sono stati restituiti alle Diocesi italiane dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Per illustrare i particolari delle indagini condotte, alcuni “pezzi” sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa nella sala convegni dell’Arcivescovado.

Visibilmente soddisfatti tutti i relatori, tra cui il colonnello Alberto De Regibus, vicecomandante del Nucleo: «Il nostro Comando non opera solo su capolavori, ma anche su opere magari meno rilevanti, ma che lo sono a livello devozionale, così come accade per gli ex-voto. Questo per noi è un titolo di merito». Insomma, un recupero di grande significato, reso possibile da un’operazione investigativa «lineare» – come la definisce il Vicecomandante -, realizzata attraverso attività di controllo e di prevenzione, in specie sul mercato online e nelle piccole fiere e mercatini dell’antiquariato. «Uno di questi ha consentito a un graduato del Ctpc (presente alla conferenza, ndr) di intercettare degli ex-voto. Dal piccolo quantitativo di quel sequestro si è arrivati a due musei, uno lombardo e uno piemontese (del tutto inconsapevoli) che avevano una raccolta cospicua, frutto della donazione di un noto collezionista milanese, l’unico indagato, probabile responsabile dell’acquisizione indebita di molte opere e deceduto prima del 2015», spiega De Regibus.

Praticamente tutte le regioni italiane sono state interessate dalla restituzione, mentre 584 dipinti sono risultati di provenienza messicana e sono stati riconsegnati il 6 marzo scorso dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli al Paese proprietario. Al termine della conferenza stampa, simbolicamente, un ex-voto è stato restituito alla Chiesa ambrosiana, mentre una parte di altre 400 opere (le più antiche) sono state consegnate al Priore del Santuario domenicano della Madonna dell’Arco, nel Comune di Sant’Anastasia (Napoli), che vanta la più grande collezione nazionale di ex-voto, con 7000 opere.

La banca-dati del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale comprende oltre un milione di pezzi d’arte trafugati, è il più ampio al mondo ed è un punto di riferimento internazionale. Interessante il lavoro di sinergia, sviluppatosi ormai da tempo, con le Diocesi, nell’intreccio con la banca dati dei Beni culturali ecclesiastici promossa dalla Cei. Una collaborazione che ha portato a ritrovamenti di grande livello anche in Diocesi di Milano, come evidenzia l’attività del Nucleo di Monza (era presente il suo comandante, maggiore Francesco Provenza), competente anche per il capoluogo lombardo.