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Settimana Sociale

Una sfida per lo sviluppo

Focsiv: nell'Agenda di speranza attenzione ai piccoli produttori del Sud del mondo

a cura di Francesco ROSSI Redazione

22 Aprile 2010

Promuovere «un nuovo modello di sviluppo» che difenda la dignità del lavoro nel Sud, come pure nel Nord del mondo. È la «sfida per il futuro» che Volontari nel mondo-Focsiv lancia in occasione della prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani. Un contributo «tra i più importanti per la definizione dell’agenda di speranza» della prossima Settimana Sociale, dichiara monsignor Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, ripercorrendo le edizioni dedicate a questioni agrarie (Brescia 1908, Palermo 1908, Napoli 1947 e Cagliari 1957). L’Italia, aggiunge monsignor Miglio, «può crescere», ma non va dimenticato «l’insostituibile contributo che come cattolici possiamo portare», avendo un preciso «concetto di sviluppo» e passione per il bene comune. Promuovere «un nuovo modello di sviluppo» che difenda la dignità del lavoro nel Sud, come pure nel Nord del mondo. È la «sfida per il futuro» che Volontari nel mondo-Focsiv lancia in occasione della prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani. Un contributo «tra i più importanti per la definizione dell’agenda di speranza» della prossima Settimana Sociale, dichiara monsignor Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, ripercorrendo le edizioni dedicate a questioni agrarie (Brescia 1908, Palermo 1908, Napoli 1947 e Cagliari 1957). L’Italia, aggiunge monsignor Miglio, «può crescere», ma non va dimenticato «l’insostituibile contributo che come cattolici possiamo portare», avendo un preciso «concetto di sviluppo» e passione per il bene comune. Un trend da invertire La «sfida» di Focsiv, spiega il suo presidente Gianfranco Cattai, vuole «rispondere alle esigenze di quell’80% di piccoli produttori che sono nel Sud del mondo» e vede «accanto alle imprese che generano profitto» altre «con fini mutualistici e sociali, così da configurare un modello di mercato che includa tutti i popoli». Per il presidente di Focsiv, la «forte apprensione» per le nuove povertà nel nostro Paese – 8 milioni di italiani vivono con meno di 10 euro al giorno – non può «farci dimenticare il miliardo di poveri» del Terzo mondo, espressione di «un trend che abbiamo visto crescere in questi anni, ma che ora dobbiamo invertire».La Settimana Sociale, sottolinea Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv, può essere un’occasione affinché «la nostra Chiesa alzi ancor più la voce a difesa della sacralità della vita sempre», dall’inizio alla fine, e dunque «anche quando è minacciata nel suo svolgersi». Ricordando alcuni dati relativi ai Paesi in via di sviluppo (l’80% della produzione agricola viene da piccole aziende agricole a dimensione familiare, i tassi di disoccupazione superano il 30-40% e l’aiuto pubblico all’agricoltura è diminuito di sei volte dal 1980 al 2008), Marelli lancia un «forte richiamo alla questione occupazionale e alla dignità del lavoro», rilevando che, se nei Paesi poveri del Sud del mondo «la situazione rasenta la disperazione, non di meno assume dimensioni e toni drammatici anche nelle nostre economie secolarizzate».