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Calamità

Terremoto in Abruzzo, Caritas si mobilita

Caritas Ambrosiana attivata per portare soccorso alle popolazioni colpite dal violento sisma della notte scorsa: 27 morti, centinaia di feriti e 45-50 mila sfollati

Mauro COLOMBO Redazione

6 Aprile 2009

Caritas Ambrosiana si è già attivata per portare soccorso alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal violento terremoto della notte scorsa. In sintonia con Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana sta predisponendo i primi aiuti, sui quali verrà data al più presto comunicazione, in modo tale da informare adeguatamente chi vorrà contribuire.
Il terremoto, di 5,8 gradi della scala Richter, è avvenuto alle 3,32 con epicentro a circa 10 km dall’Aquila, ma la scossa è stata nettamente avvertita dalla Romagna fino a Napoli. Successivamente si sono avvertite numerose scosse di assestamento, tuttora in atto, che ostacolano le operazioni di soccorso.
Drammatico il bilancio, ancora provvisorio: 27 morti accertati (tra i quali almeno cinque bambini), centinaia di feriti e 45-50 mila sfollati. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili (la stessa Prefettura dell’Aquila è interamente distrutta, mentre la sede della Provincia e altri uffici regionali sono gravemente danneggiati).
Il presidente del Consiglio Berlusconi ha firmato il decreto che proclama lo stato d’emergenza nazionale, affidandone la gestione al capo della Protezione civile Guido Bertolaso che, giunto all’Aquila, ha parlato di una «situazione drammatica, la peggiore tragedia di questo inizio millennio». Caritas Ambrosiana si è già attivata per portare soccorso alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal violento terremoto della notte scorsa. In sintonia con Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana sta predisponendo i primi aiuti, sui quali verrà data al più presto comunicazione, in modo tale da informare adeguatamente chi vorrà contribuire.Il terremoto, di 5,8 gradi della scala Richter, è avvenuto alle 3,32 con epicentro a circa 10 km dall’Aquila, ma la scossa è stata nettamente avvertita dalla Romagna fino a Napoli. Successivamente si sono avvertite numerose scosse di assestamento, tuttora in atto, che ostacolano le operazioni di soccorso.Drammatico il bilancio, ancora provvisorio: 27 morti accertati (tra i quali almeno cinque bambini), centinaia di feriti e 45-50 mila sfollati. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili (la stessa Prefettura dell’Aquila è interamente distrutta, mentre la sede della Provincia e altri uffici regionali sono gravemente danneggiati).Il presidente del Consiglio Berlusconi ha firmato il decreto che proclama lo stato d’emergenza nazionale, affidandone la gestione al capo della Protezione civile Guido Bertolaso che, giunto all’Aquila, ha parlato di una «situazione drammatica, la peggiore tragedia di questo inizio millennio».