Il Dalai Lama si è detto pronto a «dimettersi» se la situazione in Tibet dovesse finire «fuori controllo». Una frase a effetto, il cui significato è stato da molti interpretato come una rinuncia al suo ruolo “divino”: per i buddhisti tibetani, infatti, la mente del Dalai Lama è capace di tornare nella forma umana del leader spirituale dopo ogni morte fisica. Il Dalai Lama ha poi precisato: «A quanti mi hanno accusato di non volere fermare le proteste in corso, ho semplicemente spiegato che io non sono un dittatore, che dice alla sua gente: fai questo, non fare quello. Ho precisato che sono semmai un portavoce del mio popolo. Ma se la maggioranza dei tibetani dovesse prendere la strada della violenza, allora la mia risposta sarebbe quella che ho già dato dopo gli incidenti dell’88: complete dimissioni dal mio ruolo di loro rappresentante».