Torna a “brillare” il gruppo ligneo firmato e datato 1693 da Bernardino Castelli (scultore e intagliatore nato a Varese nel 1646, molto attivo in tutta l’area varesina).
Si tratta di un gruppo scultoreo composto da Cristo Crocefisso e trionfo di angeli adagiati in composizione sull’architrave, intagliata e decorata con policromie e dorature raffinatissime. L’opera è conservata all’interno della chiesa prepositurale di Mezzana in Somma Lombardo (Va), in prossimità dell’arco sovrastante l’ingresso al presbiterio al culmine dell’unica navata.
Sicuramente tra i beni più preziosi e monumentali conservati all’interno della chiesa, l’opera non solo risultava di difficile lettura perché celata da uno spesso velo di polveri, ma esigeva un’attenta opera di consolidamento e ripristino delle policromie e dorature, soggette a rigonfiamenti e distacchi, che ne mettevano a rischio la conservazione.
Grazie alle attività di restauro finanziate in parte dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus è stato possibile constatare che tutta la complessa costruzione e l’assemblaggio dei pezzi erano ancora perfettamente funzionali e non erano mai stati manomessi, a differenza di molte altre opere del Castelli. Questo dato è sembrato particolarmente interessante e ha definitivamente indirizzato i tecnici verso un intervento eseguito totalmente in cantiere; sottolineando anche che tutta la composizione fosse una buona fonte di conoscenza tecnico-costruttiva sul modo di lavorare della bottega del Castelli. Per questo è stato suggerito alla committenza l’opportunità di eseguire un accurato rilievo in modo da poter raccogliere, studiare e conservare una serie di dati tecnici di rilevante interesse (dalla struttura compositiva, ai metodi di assemblaggio).
Il valore di questa raccolta di informazioni risulta un importantissimo documento che analizza e identifica le tecniche costruttive del Castelli, e in generale quelle utilizzate nel periodo storico in cui ha vissuto. L’importanza di questo lavoro, reso possibile grazie all’intervento di restauro, viene riconosciuto da tutta la comunità di professionisti legati al restauro, anche su scala internazionale: l’analisi eseguita è stata infatti presentata al XII Congresso Nazionale IGICC, durante il ciclo di incontri e conferenze legate all’evento “lo stato dell’arte 12” che si è tenuto presso l’accademia di Belle arti a Brera il 23 ottobre 2014.
Ora che l’opera è tornata a “brillare” nelle sue policromie e nel suo linguaggio decorativo, oltre ad aver raccolto le attenzioni delle comunità di professionisti, ha certamente stimolato la percezione del valore dei fedeli e dei parrocchiani, che anche grazie a questo contributo acquistano coscienza dei tesori conservati sul proprio territorio.
In quest’ottica , il restauro del complesso ligneo del Castelli si colloca all’interno di un più generale e diffuso programma di “restauro” e rivalorizzazione della chiesa e dei suoi tesori, che faccia percepire alla comunità il reale valore che possiede.