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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Numero di febbraio

Su «Scarp de’ tenis» don Ciotti parla di razzismo

Nel fine settimana 45 venditori in azione per diffondere il mensile di strada nelle parrocchie ambrosiane

14 Febbraio 2019

Nelle parrocchie del Centro storico (San Simpliciano, San Lorenzo alle Colonne, San Babila), sui Navigli (Santa Maria Annunciata in Chiesa rossa, Santi Quattro Evangelisti) e nei Decanati Gallaratese, San Siro, Venezia sono presenti in questo week-end i venditori del mensile di strada Scarp de’ tenis; propongono il numero di febbraio e portano la loro testimonianza di rinascita grazie all’impresa del giornale. Se contiamo anche chi è impegnato sul territorio – da Baranzate a San Giuliano Milanese, da Segrate a Rovello Porro, da Burago di Molgora a Desio, da Seregno a Busto Arsizio e in tutte le chiese della Comunità pastorale «Madonna del Castagno» a Muggiò – sono 45 i venditori di Scarp de’ tenis in giro per la Diocesi, comprese le parrocchie dei «centri di irradiamento».

La copertina di questo mese è dedicata a don Luigi Ciotti. A Scarp de’ tenis il sacerdote antimafia, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, dichiara: «Il razzismo è un fenomeno strisciante che ha alle spalle una lunga gestazione. Non emerge mai a caso. All’origine, insegna la storia, ci sono sempre condizioni economiche, sociali e culturali critiche, prossime al collasso, e un grave vuoto politico. Di tale vuoto i primi ad approfittare sono i demagoghi, che cavalcano la paura e lo smarrimento della gente per trasformarlo in odio verso il diverso, e al tempo stesso offrono scorciatoie e ricette illusorie per superare la crisi. Da una tale piaga non si guarisce se non ripristinando la democrazia, non solo come sistema politico ma come sostanza del vivere nella condivisione e corresponsabilità dei diritti fondamentali: la casa, il lavoro, l’istruzione, l’assistenza sanitaria. È un compito che chiama in causa non solo la politica propriamente detta, ma la coscienza e l’impegno di ogni persona e ogni cittadino».