Nella notte di Natale l’appello per la pace dalla Siria martoriata dalla guerra. «La mia porpora porta già il sangue di tanta gente, il sangue di tanti bambini. La porpora è il bel gesto del Papa per tutta la Siria. Dico: fermatevi e cessate questa violenza. Non bombardate la speranza. La gente ormai rischia di non sperare più. Tocco con mano questa mancanza di futuro. Dopo sei anni di guerra civile e di bombardamenti c’è il rischio che la speranza rimanga sotto le macerie»: così il cardinale Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, intervistato nello Speciale di Rai Vaticano «Il Giubileo di Francesco – Notte di Natale», in onda su Rai Uno il 24 dicembre, alle 23.30 (dopo la Messa di papa Francesco).
A Massimo Milone – che cura il programma (con i servizi di Nicola Vicenti, Costanza Miriano, Stefano Girotti, Piero Marrazzo, Aldo Maria Valli e Filippo Di Giacomo – Zenari racconta l’odissea di un popolo e della sua gente, ma anche l’azione diplomatica e di solidarietà portate avanti dalla Chiesa. In Siria, tra l’altro, quattro ospedali, a Damasco e ad Aleppo, vivranno grazie alla Fondazione Avsi che ha raccolto fondi e invierà esperti. Tra i primi a raccogliere l’appello, gli operatori sanitari della Fondazione Policlinico Gemelli. Parla il segretario generale Avsi Giampaolo Silvestri.
Lo Speciale racconta poi il Natale in Terrasanta con l’intervista all’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, neo Amministratore Apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini. «Parlare di misericordia, perdono, riconciliazione in Terrasanta è sempre molto difficile. Però il Giubileo della Misericordia ha ricordato almeno a noi cristiani che la prospettiva della misericordia e del perdono è imprescindibile da una visione di pace», dice Pizzaballa.
L’itinerario delle periferie di Francesco tracciato poi dal cardinale Luis Tagle e dallo storico Andrea Riccardi. «Gesù è nato in Asia – dice l’Arcivescovo di Manila -, parlava come un asiatico. In questa parte dell’Asia aperta a tutto il mondo. Però il mistero è che dove il Signore è nato, la Chiesa rimane un piccolo gregge. Ma c’è futuro anche in un piccolo gruppo». Mentre per Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, «Gesù dopo la nascita ha dovuto fuggire con suo padre e sua madre in Egitto, come un perseguitato politico e religioso. Come oggi Betlemme è il luogo della fragilità e della transitorietà».
Nello Speciale, riflettori accesi sull’Italia terremotata “senza chiese” di Norcia e Amatrice, dove parlano religiosi, istituzioni e cittadini. Dice il Vescovo di Norcia Renato Boccardo: «Mentre tutti gli edifici sono crollati o hanno subito danni è bello pensare che la statua di San Benedetto, al centro di Norcia, non si è mossa di un millimetro. Da questa certezza, da questa fede, dobbiamo ripartire».
E ancora, nello Speciale il presepe realizzato a Malta che, in piazza San Pietro, vede accanto alla Grotta la barca dei migranti, simbolo di naufragi, ma anche di salvezza, e quello della tradizione che, nei vicoli della Napoli greco-romana, ospita l’effigie di papa Francesco. Con la città che riapre un gioiello di storia e cultura come il complesso della Pietrasanta. Infine una rassegna del Natale dei Papi, da Leone Magno a Papa Francesco.
Lo speciale è stato ambientato nella suggestiva cornice della Sala dei Misteri, appartamento Borgia dei Musei Vaticani, dove, tra l’altro, è affrescata la Natività del Pinturicchio.