L’appuntamento del mese di febbraio 2015 che segna il sesto incontro della Scuola della Cattedrale, presieduta da Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo, è dedicato a Giovanni Reale, uno dei maggiori interpreti del pensiero antico, studioso di Platone di fama internazionale, scomparso all’età di 83 anni lo scorso 13 ottobre 2014.
L’incontro, promosso in collaborazione con Bompiani, dal titolo Giovanni Reale, un filosofo, in programma per lunedì 23 febbraio 2015 alle ore 18.00, presso la Sala della Pataria, in Piazza del Duomo 20, sarà aperto da un saluto di Mons. Gianantonio Borgonovo e vedrà come protagonisti Mario Andreose, Roberto Radice ed Elisabetta Sgarbi. I relatori offriranno una riflessione condivisa sull’opera di Giovanni Reale, a partire da uno degli ultimi volumi firmati dall’autore, Mi sono innamorato della Filosofia (Bompiani). L’evento sarà come di consueto introdotto e coordinato da Armando Torno.
Giovanni Reale, originario di Candia Lomellina (Pavia), classe 1931, era professore emerito dell’Università Cattolica di Milano, dove è stato a lungo ordinario di storia della filosofia antica, e dove ha anche fondato il Centro di Ricerche di Metafisica, luogo in cui si sono formati la maggior parte dei suoi allievi. È autore di fondamentali contributi sui filosofi presocratici, Socrate, Platone, Aristotele, Seneca, Plotino e di una monumentale Storia della filosofia greca e romana in dieci volumi. Le sue opere sono tradotte in 13 lingue.
«Qualche studente si è talvolta lamentato con me di non trovare nella filosofia risposte definitive, come desiderava. E la stessa cosa mi è stata detta più volte da varie persone, che respingevano la filosofia per le sue contraddizioni. In risposta, io citavo loro un pungente aforisma di Nicolás Gómez Dávila: “La filosofia è proprio l’arte di contraddirsi reciprocamente senza annullarsi”; e, aggiungevo, non solo senza annullarsi, ma arricchendosi dialetticamente proprio in questo contraddirsi. L’uomo può trovare nella filosofia quelle ali che gli permettono di volare molto in alto, e di realizzare, in questo continuo cercare, la sua vera natura».