Un prete, un cristiano, ma soprattutto un uomo ispirato da Dio. È il ritratto di Giuseppe Melchiorre Sarto – più noto come papa Pio X – che emerge dal volume Avemaria per un vecchio prete. Intermezzi aneddotici lungo la vita di san Pio X di Nello Vian.
Nell’opera – già edita nel 1977 per i tipi di Marton e ora riproposta dalle Edizioni Messaggero Padova in occasione del centenario dalla morte di papa Sarto – l’autore ripercorre la vita del pontefice originario di Riese, nel trevigiano, che ha guidato la Chiesa per 11 anni (dal 1903 al 1914).
Attraverso lettere e testimonianze, lo storico Nello Vian intesse un’inedita biografia di papa Sarto, un mosaico composto da tante piccole immagini che – a partire dagli anni 1850-1858 nel seminario di Padova – guidano il lettore lungo una carriera costellata di successi e soddisfazioni.
Tra le pagine emergono, dunque, il Giuseppe Sarto cappellano, l’arciprete e il canonico (rispettivamente nelle parrocchie di Tombolo, Salzano e Treviso). E, ancora, il vescovo di Mantova (1884), il patriarca di Venezia (1893), il pontefice Pio X (1903). Per giungere, infine, quasi quarant’anni dopo la sua morte, al papa beato (1951) e al santo (1954) cui oggi sono dedicate fior fior di fondazioni e parrocchie.
Al di là del Pio X riformatore (fu lui ad avviare la codificazione del diritto canonico e la riforma del canto gregoriano), il volume propone il volto più intimo di papa Sarto: quello di un uomo semplice e sensibile, che aveva umili origini (secondo di dieci figli, suo padre era fattore e la madre sarta).
«Era nativamente un forte, in alcune circostanze addirittura impetuoso – scrive Nello Vian –. L’uomo, disceso da gente popolana, aveva tuttavia delicatezze naturali, squisite. Le calamità umane e le tristezze della Chiesa lo abbattevano anche fisicamente. Non era né voleva essere un sentimentale, ma piangeva vere lacrime nell’apprendere il dolore degli altri».
Nello Vian (1907-2000), bibliotecario, biografo, storico e scrittore di origine veneziana, è stato allievo di Giulio Salvadori all’Università Cattolica di Milano, dove ha studiato dal 1926 al 1930. Per oltre quarant’anni ha lavorato come bibliotecario alla Biblioteca Vaticana. Discepolo di Giovanni Battista Montini, dopo la morte di Paolo VI, ha ricoperto l’incarico di segretario generale dell’Istituto Paolo VI di Brescia dal 1979 al 1992.