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4-11 ottobre

Quei “fiori” così aggrappati alla vita

Il chiostro della basilica di Sant’Ambrogio espone le fotografie di Enzo Cei relative a giovani e giovanissimi pazienti oncologici, con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere la ricerca sui tumori pediatrici

di Veronica TODARO

29 Settembre 2014

Venti fotografie per raccontare attraverso gli scatti le storie di 14 piccoli e giovani pazienti oncologici. A ospitarle il chiostro della basilica di Sant’Ambrogio a Milano, che per una settimana accoglie la mostra tratta dal volume di Enzo Cei Fiori. La vita che vince (Pacini Editore). L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per sostenere la ricerca sui tumori pediatrici.

Il progetto – voluto dall’Associazione Bianca Garavaglia Onlus, in collaborazione con l’Istituto nazionale dei tumori di Milano – mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’oncologia pediatrica per reperire fondi utili ad assistere le famiglie dei bambini ammalati e per sostenere la ricerca medico-scientifica in questo campo. Quattordici storie di pazienti oncologici dai 2 ai 20 anni, bambini e adolescenti malati di cancro, piccoli guerrieri in lotta contro un nemico che sempre più spesso oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica, può essere domato.

Il fotografo Enzo Ceiha fissato la sua macchina e la sua arte sui loro volti, negli spaccati di vita familiare, a cogliere le ferite evidenti in una cicatrice o sfumate in sguardi che ne evocano il ricordo. Un libro curato affinché rispetti fino in fondo la finalità di informare documentando, un lavoro che accorda contatti umani e conoscenza dei fatti nella luce naturale che li accoglie.

«Da queste lotte, da questi anni, da queste ferite – ricorda la dottoressa Maura Massimino, direttore della Struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori -, può rimanere e rinascere tanta bellezza inaspettata, una bellezza solida, alta, che insegna a chi la vuole guardare e ascoltare. Insegna il coraggio dei bambini e delle loro famiglie, senza pietismi e senza esagerazioni, insegna forse, anche, la passione e l’amore di chi li ha curati».

La mostra, che vuole essere un omaggio a queste storie, verrà inaugurata sabato 4 ottobre alle 19.30 e rimarrà aperta al pubblico fino all’11 ottobre (ingresso libero). Per tutta la durata dell’esposizione, allestita nel Porticato Ansperto, sarà possibile acquistare il libro fotografico di Enzo Cei; l’intero ricavato verrà destinato al finanziamento dei progetti che l’Associazione Bianca Garavaglia sostiene presso la Struttura complessa di Pediatria oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Dal 1987, infatti, l’associazione – nata per iniziativa dei genitori di Bianca, una bambina colpita da una rara forma di neoplasia – si occupa di raccogliere fondi per promuovere studi scientifici e cure mediche in materia di tumori dell’età pediatrica, finanziando progetti di ricerca e cura.