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Dibattito

Oroscopi e maghi, basta in Tv (e non solo)

Mentre l'Aiart si appella alla Rai perchè «eviti di bombardarci con le solite trasmissioni sugli oroscopi», un teologo ricorda, sulla base dei testi biblici e del Catechismo della Chiesa cattolica, che «la conoscenza dei fatti futuri è solo di Dio».

2 Gennaio 2014

In questo inizio d’anno «almeno la Rai eviti di bombardarci con le solite trasmissioni sugli oroscopi». È la richiesta dell’Aiart, associazione di telespettatori cattolici, per la quale «non è pensabile che il servizio pubblico dia spazio alle superstizioni». L’associazione ricorda come in passato vi siano stati “veri speciali” dedicati agli oroscopi, e pertanto mette in guardia dal ripetersi di simili trasmissioni. «Abbiamo bisogno – conclude – di un servizio pubblico che informi, che formi e non che propaghi dicerie con i soldi del canone».

Di fronte al proliferare di oroscopi, maghi e indovini, molti si chiedono: «È possibile che qualcuno sia dotato di poteri per prevedere il futuro?». Domanda a cui don Diego Pancaldo, docente di Teologia spirituale alla Facoltà teologica dell’Italia Centrale risponde così:

«La conoscenza dei fatti futuri e liberi è solo di Dio. San Tommaso D’Aquino afferma che: «Il futuro, direttamente come è in se stesso, non può essere conosciuto da alcun intelletto creato». È dunque impossibile una mente finita conoscere fatti che ancora non esistono. Le creature – e quindi anche i demoni – possono fare solo congetture o deduzioni.

La tradizione teologica e spirituale cristiana afferma che il demonio non può conoscere il futuro. San Giovanni della Croce offre un consiglio molto utile anche per il presente, quando afferma che il demonio «è sottilissimo nell’insinuare menzogne, da cui ci si può liberare soltanto fuggendo da ogni rivelazione, visione e locuzione soprannaturale». Per chi desidera camminare rettamente nella vita cristiana è fondamentale vivere nella fede, speranza, carità,  guardando a Cristo in cui tutto ci è stato rivelato.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al numero 2115: «Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri Santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità».

Aggiunge inoltre, che «tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazioni dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire… [queste] sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo». Ne deriva pertanto che occorre evitare accuratamente il contatto con chi pretende di conoscere il futuro libero: indovini, astrologi, chiromanti, maghi esoterici…».