In questo periodo di emergenza sanitaria, i parchi cittadini sono diventati luoghi cruciali di ristoro psicofisico, training, aggregazione e benessere. È possibile che diventino anche luoghi di allenamento dell’immaginazione, palestre per intravedere uno scenario di rinascita dopo il COVID-19?
Il Parco Nord Milano, il parco cittadino più grande di Milano e vero e proprio polmone verde della città, ospita Immaginario_20, un percorso open air di allenamento dell’immaginazione, composto da due installazioni dell’artista milanese Nadia Nespoli: Rivelazione, posta sul prato che degrada verso il Lago di Niguarda, e Dunnage, collocata tra gli alberi che contornano il viale che affianca il laghetto. «La complessità del periodo», sottolinea Margherita Zanoletti, curatrice dell’iniziativa, «apre la dimensione espositiva a cielo aperto a una modalità di fruizione inedita: Nadia Nespoli trasforma un prato, uno spazio verde, in un’architettura simbolica con un approccio assolutamente sperimentale».
Rivelazione
Il progetto di Nadia Nespoli Rivelazione è ispirato all’Apocalisse e nasce a inizio 2020, ma si ridisegna emotivamente durante la pandemia e il lockdown. Il termine “apocalisse” deriva dal greco e significa “rivelazione”. La tradizione cristiana attribuisce il libro a Giovanni evangelista, che lo avrebbe redatto durante un periodo di solitudine, durante la persecuzione. Giovanni utilizza visioni, simboli, numeri, colori, astri e animali mostruosi; Nadia usa un collage di carte, colori e segni per raccontare il suo sguardo verso la salvezza.
Rivelazione è composta da quattro lavori di grandi dimensioni ispirati a quattro specifici episodi dell’Apocalisse, collocati sul prato del Parco Nord. Si tratta di teli di carta montata su garza, che coniugano tecniche e supporti diversi a esaltare il vuoto sospeso di questo periodo. Alcuni elementi, densi di valore estetico e simbolico, aiutano la contemplazione: il bianco che illumina lo spazio, la cancellazione, l’ acqua e le continue increspature, il segno, l’incisione, il collage che integra tutti gli elementi. Tema centrale è la feroce lotta del bene contro il male, ma sempre con la garanzia della salvezza per i giusti.
Dunnage
La parola dunnage indica un materiale poco costoso o di scarto utilizzato per proteggere il carico durante il trasporto: cuscini gonfiati, usati per stabilizzare i carichi e sostenere i materiali nelle spedizioni. Con questo materiale, Nadia Nespoli progetta Dunnage, un’installazione artistica ispirata ai Grandi Angeli, composta da quattro cuscini protettivi, come sono quattro i Grandi Angeli: Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. L’angelo custode è nell’immaginario collettivo la mediazione tra l’universo umano e quello spirituale, e appare nelle sue molteplici forme come strumento e mezzo di relazione con il divino. È riflessione silenziosa, è il potere del bene sul male, è la vittoria dell’ottimismo che vive nella fede.
In Dunnage, il colore traccia l’elemento simbolo di ogni Angelo ed esprime le segrete speranze dell’uomo in preghiera. Tra gli alberi del Parco Nord, questi Grandi Angeli sono un circuito di bianco, colore e spiritualità da cui occorre farsi guardare, avvolgere e guidare.
Nadia Nespoli nasce a Milano, dove vive e lavora. Frequenta la Civica scuola di pittura di Milano e si diploma all’Accademia di belle Arti di Brera, e ha all’attivo numerose mostre e installazioni, di cui l’ultima, Azzurro Contemporaneo, realizzata in collaborazione con la Diocesi di Milano (2019). In parallelo alla ricerca artistica personale, Nadia idea e conduce corsi di pittura e laboratori creativi. Nel 2012 fonda il Laboratorio Artemisia presso la Casa di reclusione di Milano – Bollate, curando esposizioni collettive. Tutta la sua opera è imperniata tra segno pittorico e cancellazione dell’immagine. Il motivo conduttore è infatti frammentare, coprire, cancellare l’immagine per ricomporla completamente diversa.
Evento organizzato nel rispetto delle norme di sicurezza Covid-19. In caso di maltempo, l’iniziativa verrà riprogrammata a data da destinarsi.