Tre protagonisti del pensiero contemporaneo, studiosi delle religioni abramitiche, al Sacro Monte di Varese per tre lectio magistralis sulla ricorrenza e il senso delle “montagne di Dio” nell’Ebraismo, Islam e Cristianesimo, ovvero le religioni che riconosco in Abramo la comune origine.
Il Monte Tabor in Israele, il Sinai in Egitto, il Calvario, il Monte Hira dove Maometto ebbe la prima visione dell’arcangelo Gabriele. Si avvia così un nuovo percorso fatto di dialoghi: tra fede e cultura, tra diverse religioni, ma anche tra passato e futuro, tra la storia millenaria di questo luogo e il suo mandato a essere testimonianza viva e attuale, oltre che celebrazione.
Lunedì 15 maggio il Santuario di Santa Maria del Monte ospita, alle 21.00, il prof. Haim Baharier, studioso della Torà e della Tradizione interpretativa ebraica, lunedì 22 maggio la prof.ssa Shahrzad Houshmand, teologa e docente di Studi islamici a Roma nella Pontificia Università Gregoriana, lunedì 5 giugno don Roberto Fusco, docente della Facoltà di Lettere cristiane e classiche presso l’Università Pontificia salesiana.
Haim Baharier, già memorabile maestro di lezioni di ermeneutica ed esegesi biblica incredibilmente accessibili, introduce così l’incontro di apertura: “Nella cultura occidentale il monte è un apice, per cui lo si misura e, più alto è, più è degno di considerazione e più è riconosciuto. Per la tradizione ebraica il monte scelto per la Rivelazione, il monte Sinai, è un monte che non vanta alcun primato, che si nega e si perde tra i picchi in competizione. E sembrerebbe poco più che un dislivello.”
Il tema della montagna, di un luogo più elevato rispetto al proprio ambiente ordinario, accessibile solo dopo un’ascesi che può richiedere una lunga preparazione e da cui si fa ritorno trasformati con il desiderio di una nuova risalita rigenerante, è presente in ogni antico racconto che parli del rapporto con un mondo esterno identificato con la forza del non conoscibile, del divino. Le tre religioni che incontreremo in questo primo ciclo hanno caro il tema dell’ascesa, custodiscono un vero memoriale della montagna come luogo primo e privilegiato dell’incontro con Dio. Ma anche le grandi filosofie del lontano Oriente sperimentano la sacralità del tema della vetta così come le civiltà del Centro e Sud America costruivano templi svettanti sulle pianure ed i nativi americani del Nord ed australiani entravano in contatto con il divino sulle loro montagne sacre.
Anche la montagna di Varese conobbe, fin dai tempi antichi, il culto di presenze sacre attestate sulla sua sommità. Sant’Ambrogio, vuole la Tradizione, redense la cima da presenze pagane dedicandola a Maria, Madre di Gesù. A partire da quel momento la montagna di Varese conosce stabilmente la presenza di forme di vita religiosa, a partire da quelle di tipo eremitico.
Più tardi, nel lacerante clima controriformistico, sulla scorta dell’esempio di Varallo, il frate Aguggiari promosse la trasformazione di tutta la montagna in un percorso che portasse, con le tappe di sosta delle Cappelle, alla grande chiesa che oggi vediamo. Oggi quello stesso percorso assume, per tutti i credenti, ma anche per i non credenti, significato memoriale, testimonianza di una storia che fonda una comunità ma che, al tempo stesso, con la sua apertura a ciò che la supera e la trascende, non la chiude in sé stessa ma la pone in continuo dialogo, ascolto ed inclusione di tutte le sue componenti. Riflettere oggi sul Sacro Monte significa allora riflettere anche sul valore del dialogo ecumenico, di quello interreligioso e, più in generale ancora, sul ruolo della fede e della cultura cristiana nello spazio pubblico, nella città comune.
«Salirò al monte»: con questo titolo si vuole indicare il programma della rassegna, un programma che vuole esprimere il desiderio primo che ognuno di noi esprime in prima persona nel momento in cui desidera iniziare un cammino di conoscenza. Questo titolo indica un moto a luogo: infatti, occorre uscire dal proprio recinto privato “per ascoltare” e “per incontrare”, e il monte è il luogo del silenzio e dell’incontro inaspettato per antonomasia, la dimensione in cui, spazialmente, si è più vicini alla volta celeste, luogo di una contemplazione senza fine, ma anche luogo che ci richiama alla nostra radice terrestre, al nostro impegno per la terra, nostra casa comune.
Le serate sono organizzate nell’ambito della collaborazione avviata tra Centro REDESM “Religioni, Diritto ed Economie nello Spazio Mediterraneo” dell’Università degli Studi dell’Insubria e Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte e saranno introdotte e moderate dal prof. Alessandro Ferrari, direttore del Centro REDESM.
Programma
Lunedì 15 maggio ore 21.00, Santuario di Santa Maria del Monte, Sacro Monte di Varese: Prof. Haim Baharier, studioso di Torà e della tradizione interpretativa ebraica. Pensatore e studioso di ermeneutica biblica, è nato nel 1947 a Parigi da genitori di origine polacca reduci dai campi di sterminio. Allievo di Emmanuel Lévinas e di Léon Askenazi, è stato vicino al maestro hassidico Israel di Gur. Ha pubblicato I fini ultimi (Asmepa, 2007), Il tacchino pensante (Garzanti, 2008), Le dieci Parole ( San Paolo, 2011) e Il Qabbalessico (Giuntina, 2012). La valigia quasi vuota (Garzanti, 2014) e La Genesi spiegata da mia figlia (Garzanti, 2015) narrano della propria vita illuminata dalla figura di Monsieur Chouchani, clochard geniale e enigmatico, apparso nella Parigi del dopoguerra.
Lunedì 22 maggio ore 21.00, Santuario di Santa Maria del Monte, Sacro Monte di Varese: Prof.ssa Shahrzad Houshmand Zadeh, Teologa e docente di studi islamici e di lingua e letteratura persiana presso l’Università La sapienza e L’Università Gregoriana di Roma. Nata e cresciuta a Teheran, Zadeh ha qui frequentato l’Università e concluso una laurea specialistica in Teologia Islamica. Una volta in Italia ha ottenuto un Baccalaureato in Teologia Fondamentale Cristiana in Calabria e una Licenza in Teologia Fondamentale Cristiana presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. È oggi attiva nel dialogo islamo-cristiano e componete del Consiglio per le Relazioni con l’Islam presso il Ministero dell’Interno e della Consulta Femminile presso il Pontificio Consiglio della Cultura. È anche coautrice di 5 Variazioni sul Credere (Gruppo Abele Edizioni, 2014).
Lunedì 5 giugno ore 21.00, Santuario di Santa Maria del Monte, Sacro Monte di Varese: Don Roberto Fusco, docente della Facoltà di Lettere cristiane e classiche presso l’Università Pontificia Salesiana
Il Santuario è facilmente raggiungibile da Piazzale Lodovico Pogliaghi, passando da via Giuseppe Sommaruga e proseguendo poi lungo via Salvatore Bianchi, che conduce direttamente a Piazzetta del Monastero. Informiamo inoltre che lungo l’ultimo tratto di via Del Ceppo, tra l’ingresso agli ascensori e il cimitero, continuano i lavori e gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della parete rocciosa soprastante.
Il ciclo di incontri dal titolo “Salirò al Monte” nasce nell’ambito del progetto “CENTRO DI INTERPRETAZIONE DEL SACRO MONTE DI VARESE” finalizzato alla qualificazione della fruizione del Sacro Monte e alla valorizzazione del volontariato, di cui è capofila Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte e partner Comune di Varese, Cesvov e Campo Regionale Campo dei Fiori, realizzato con il finanziamento di Fondazione Cariplo.