Carla Fracci, 84 anni, è morta giovedì 27 maggio a Milano. Negli ultimi giorni c’era stata grande apprensione per le sue condizioni di salute. Il funerale si svolgerà sabato 29 maggio alle 14.45 nella basilica di San Marco.
Fracci è stata una delle ballerine più famose di tutto mondo, orgoglio milanese della Scala. Nata nel 1936 a Milano, nel corso della sua carriera si è esibita con i più grandi, da Nureyev a Baryshnikov. La Fracci, Carla, Carlina o Fraccina, come la chiamarono tutti nel corso del tempo per la dolcezza della sua espressione, è stata per tutti il simbolo della Scala.
La musica è stata il fil rouge della storia artistica della straordinaria étoile internazionale. Sulle note dei più importanti balletti, Carla Fracci si è esibita nei grandi teatri di tutto il mondo, diventando un’icona della danza classica. Indimenticabile la sua Giselle danzata con Erik Bruhn, dalla quale nel 1969 è stato tratto anche un film.
Nel volume Passo dopo passo. La mia storia, edita nel 2013 da Mondadori, la ballerina si era raccontata senza retorica in un percorso affascinante e coinvolgente, che aveva voluto presentare anche agli amici del Duomo di Milano, in un incontro della Scuola della Cattedrale.
In quell’occasione, l’étoile aveva incrociato racconto autobiografico e aneddotico con il suo percorso artistico, alla scoperta della sua infanzia e degli affetti familiari, dei più di duecento personaggi interpretati, degli artisti che l’hanno circondata. Primo fra tutti il marito Beppe Menegatti, autore e regista che ha lavorato con Luchino Visconti, Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica e che ha curato la regia di famose opere liriche nei più grandi teatri del mondo.
Carla Fracci è stata una grande donna che ha fatto dell’arte e della danza classica la sua vita, senza trascurare di alimentare il focolare del suo amore.