La Biblioteca Ambrosiana celebra Aldo Manuzio (1449-1515), il più importante stampatore della storia dell’editoria, a 500 anni dalla sua scomparsa, con due importanti iniziative.
La prima è il convegno internazionale Five centuries later. Aldus Manutius: Culture, Typography and Philology, in programma alla Sala delle Accademie, giovedì 19 e venerdì 20 novembre 2015.
Organizzato dalla Biblioteca Ambrosiana e dal Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB) dell’Università Cattolica di Milano, in collaborazione con il Grolier Club di New York e la Regione Lombardia, il convegno sarà l’occasione per fare il punto della situazione sugli studi aldini degli ultimi venti anni.
Nel corso delle due giornate, studiosi di primaria importanza porteranno un prezioso contributo a questo settore di ricerca, toccando vari aspetti della vita e dell’impresa di Manuzio, dalle questioni legate agli aspetti economici dell’attività aldina a quelle incentrate sulla storia dei caratteri tipografici, dalle vicende dell’editoria a Venezia tra Quattro e Cinquecento, alla storia del collezionismo librario aldino.
L’altra, è l’esposizione, curata da Marina Bonomelli e Angelo Colombo che, dal 2 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016 alla Pinacoteca Ambrosiana, ripercorrerà l’attività di Aldo Manuzio attraverso una selezione dei suoi stampati custoditi in Ambrosiana.
Nel panorama nazionale e internazionale, le aldine dall’Ambrosiana occupano un posto considerevole con ben 93 edizioni censite, sulle 124 uscite dai torchi di Manuzio dal 1494 al 1515. L’importanza di questo fondo è dovuta al fatto che vi è rappresentata la quasi totalità delle edizioni stampate dal Manuzio, con un numero complessivo di 205 esemplari. Si tratta senza dubbio di un patrimonio di notevole rilevanza se si raffronta con quello della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (153 esemplari) e con quello custodito presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca Medicea Laurenziana che ammonta in totale a 142 esemplari. Le aldine dell’Ambrosiana coprono tutto il percorso ventennale dell’attività di Manuzio con 28 incunaboli e 65 cinquecentine: la prima opera è l’Erotemata del Lascaris stampata il 28 febbraio 1495 mentre quella che segna la chiusura della produzione di Manuzio è il De rerum natura di Lucrezio, stampata nel gennaio del 1515.
Fra gli incunaboli non mancano i grandi capolavori: il De Aetna di Pietro Bembo (1495) nel bel carattere romano dall’aspetto chiaro e armonioso; le Epistole di Santa Caterina da Siena (1499), opera nella quale si riscontra per la prima volta il carattere corsivo e l’Hypnerotomachia Poliphili (1499), riconosciuto come il più bel libro illustrato del Rinascimento.
Ma va anche segnalato il poema Vaticinium dell’Amaseo, scritto destinato a segnare la delicata alleanza della Serenissima a fianco della Francia contro il ducato di Milano, la cui estrema rarità è oggi dovuta al carattere effimero dei prodotti d’occasione che, come questo, venivano stampati solo in poche copie.
Quanto invece alle cinquecentine si evidenziano punte di eccezione con undici edizioni prodotte nel 1502 e nove nel 1501; non mancano le opere prodotte dal 1507 al 1509, gli anni della scarsa attività di Aldo. Tra queste vale la pena di segnalare il Virgilio del 1501, l’opera che segna l’apertura delle edizioni in-8, la cui dimensione tascabile permise la grande circolazione del libro nell’Europa del Cinquecento, facilitando la rinascita della cultura classica. Non vanno inoltre trascurati i Moralia di Plutarco del 1509 di cui l’Ambrosiana possiede anche l’archetipo manoscritto duecentesco usato da Aldo Manuzio per la stampa.
Tra le iniziative che celebrano la figura di Manuzio, è da ricordare la mostra “Festina lente. Un percorso virtuale tra le edizioni aldine della Biblioteca Trivulziana di Milano”. Si tratta di un’esposizione virtuale, disponibile alla pagina aldo.libriantiqui.it, dedicata alla raccolta di edizioni pubblicate da Aldo Manuzio possedute dall’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano, a cura del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB) dell’Università Cattolica di Milano.
La rassegna è costituita da un percorso che illustra le varie fasi dell’attività di Aldo Manuzio, presentando in modo specifico gli esemplari della collezione trivulziana e offrendo di ciascuno una riproduzione digitale parziale ad alta definizione a scopo di studio.