Nel periodo pasquale, la Sala dell’Arciconfraternita del Museo Diocesano diventa il palcoscenico della “Resurrezione” di Christian Cremona: nella stanza buia, la videoproiezione dell’artista rappresenta il momento luminoso dell’uscita del Cristo dal sepolcro. L’opera è uno scatto fotografico realizzato con un tempo di esposizione lungo e in movimento.
L’artista prepara il suo set, una stanza con un unico punto di luce e un oggetto che ne è illuminato (in questo caso una tavoletta di legno), quindi scatta la fotografia in movimento, raccogliendo nello scatto il movimento luminoso. Il visitatore si ferma a osservare l’opera da un punto prefissato e diventa spettatore del progetto di Salvezza e vittoria sul male, la Resurrezione di Cristo dal sepolcro e la promessa all’uomo di vita eterna: un corpo vittorioso emerge dal sepolcro a braccia spalancate fra la polvere per ascendere al cielo. Il sepolcro crolla perché fragile, fatto di terra, di materia che non può contenere una potenza tanto grande.
La ricerca di Christian Cremona (1985) trova le sue radici nelle sperimentazioni dei futuristi, ma supera il concetto di fotodinamismo: non rappresentazione, ma modellazione della realtà. La macchina fotografica, strumento di creazione e non di indagine, viene utilizzata per modellare la luce, così come lo scalpello viene utilizzato per modellare il marmo.
Nello stesso periodo, lo scalone principale del Museo Diocesano ospita il trittico “Oggi sarai con me nel Paradiso” di Guido Venturini, tre opere pittoriche di grandi dimensioni che raccontano la storia di Cristo in Croce e la possibilità di redenzione.
Guido Venturini (1957) ha dedicato gran parte della sua vita al design, disegnando anche molti degli oggetti di successo Alessi, che è sponsor della mostra. Dal 2000 il suo interesse si è esteso alla pittura a cui si dedica totalmente e nel 2012 inizia a lavorare al progetto, che coltivava da molto tempo, sull’immagine del Cristo.
Queste opere di Guido Venturini sono, innanzitutto, sguardo, quello di Gesù Cristo che il pittore ha instancabilmente cercato scrutandone e lavorandone l’immagine sulle grandi tele, sdraiato per terra o in cima alle scale. L’opera “Oggi sarai con me nel Paradiso” offre a chiunque la osservi questo sguardo: nell’oscurità, un tratteggio luminoso disegna una figura d’uomo, in cui ravvisiamo le sembianze di Gesù sulla croce.