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In libreria

«Io conosco il Cielo»

Una toccanteraccolta di testimonianzesu SamueleBonetti,morto a soli19 anni,ma che ha vissutointensamentenella gioiadel Signore.

di Flavia MONTANELLI

9 Gennaio 2016

Vivere con i piedi piantati a terra e con uno sguardo verso il cielo. Questa è la miglior ricetta per gustare appieno la vita, per sopportare il gusto amaro di alcune prove che Dio ci riserva. Servono  massiccie dosi di fede e coraggio, come ci insegna la storia di Samuele Bonetti, una giovane anima che ha spiccato il volo prima del tempo. La sua impercettibile ma fondamentale presenza ha guidato Marco D’Agostino e tutte le persone a lui care nella stesura di questo libro, una toccante raccolta di testimonianze che attraverso i misteri di gioia, di dolore, di gloria e di luce ripercorre le fasi tanto drammatiche quanto feconde della malattia, della morte e, infine, della vita del giovane bergamasco che ci ha lasciati a soli diciannove anni.
Tra sogno e realtà
Dicono che Il sogno sia lo strumento attraverso il quale Dio fa passare la sua volontà e la fa conoscere agli uomini. Dicono che se ne serva per portare avanti le sue opere. Samuele, come tutti noi, era curioso di sapere quale fosse il sogno di Dio riservato a lui, nella speranza che coincidesse, almeno in parte, con i tre sogni che serbava segretamente nel cassetto: terminare la scuola di geometra, avere una casa in montagna e formare una famiglia con Valentina. Ma Dio, per ‘Capitan Sem’, aveva progetti diversi, molto più grandi. Il sarcoma che colpisce la sua coscia sinistra lo porterà presto, nel 2004, a soli diciannove anni, ad abbandonare i suoi sogni sulla terra e a contribuire però alla loro realizzazione dalle vette celesti.
Le fontane in Madagascar
L’omega è l’ultima lettera dell’alfabeto greco con cui Sem era solito firmarsi, per richiamare le cuffie con cui amava ascoltare la musica. Oggi è anche il logo dell’Associazione di Promozione sociale, “Amici di Samuele”, nata nel 2009: una fine come un nuovo inizio per aiutare i ragazzi a crescere in modo positivo e costruttivo. Raccoglie infatti tutti gli amici e conoscenti di Samuele per promuovere e organizzare eventi e manifestazioni che coinvolgano ragazzi in attività educative e ludico-motorie, ma anche per finanziare progetti altruistici. La passione per la progettazione e per l’architettura di Samuele si è concretizzata nella costruzione di alcune fontane in Madagascar, realizzate con il ricavato dalla vendita del libro. «Quell’acqua che ora disseta molti è un timido, ma efficace segno che, se le forze si uniscono, sanno scavare in profondità. E sotto, l’acqua, c’è ancora. Come in ogni persona. Anche se non si vede».
La casa in montagna
Nel 2011 è stato coronato anche il sogno di una casa in montagna, che ha ospitato per primo il gruppo dei ragazzi dell’Oratorio di Luzzana. Situata presso l’ex scuola elementare di Precasaglio, frazione di Ponte di legno, la casa di Samuele è una casa per ferie, è un «luogo di accoglienza e socializzazione con carattere di formazione culturale e ricreativo finalizzato al miglioramento della qualità di vita dei ragazzi e alla loro crescita individuale e comunitaria».
Formare una famiglia
Formare una famiglia con Valentina era l’ultimo sogno di Sem. I tipici sogni dei giovani innamorati, i primi progetti. Ma il 17 febbraio del 2004 il cuore della giovane diciassettenne viene tragicamente spezzato: perde il suo principe azzurro. «Alcuni sogni devono essere lasciati nel cassetto, — afferma Valentina — ma sempre bisogna avere la forza per farne altri». Ed è così che Andrea, amico di Samuele, e Valentina consolidano la loro amicizia, affrontando insieme il dolore della sua perdita. Un’amicizia che, piano piano, diventerà amore. Un’unione da cui nascerà Giulia, una bambina a cui daranno il nome della mamma di Samuele.
Sem aveva un virus non debellabile: la gioia. Ed è proprio grazie a quella gioia con cui è riuscito a contagiare tutti coloro che l’hanno conosciuto che i suoi sogni, in un modo o nell’altro, si sono realizzati. Talvolta Dio ci riserva progetti più grandi della nostra stessa vita, per ricordarci che, infondo, non dobbiamo dimenticarci di alzare lo sguardo verso il cielo e di mescolare i nostri sogni con il suo imperscrutabile e misterioso progetto.

 

 

 

M. D’AGOSTINO
Io conosco il cielo.
Storia di Samuele Bonetti
Edizioni Porziuncola