Sirio 26-29 marzo 2024
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Al Bagatti Valsecchi

Il Trittico di Antonello da Messina ricomposto:
in quei capolavori del Rinascimento
la storia della Salvezza

Nella suggestiva Casa-museo di Milano fino al prossimo 28 ottobre si possono ammirare le magnifiche tavole del pittore siciliano, che "dialogano" con l'incantevole Madonna col Bambino di Vincenzo Foppa. Un evento nel segno di Expo 2015.

di Luca FRIGERIO

18 Ottobre 2015

C’è uno sguardo di partecipata tenerezza, in quella creatura che getta le corte braccia al collo della madre. Antonello da Messina, ne siamo certi, in questa bellissima, soave Madonna col Bambino ha voluto riprodurre un’affettuosa immagine di vita familiare, un istante di gioia domestica fissato nella sua memoria di padre. Dove l’infante stringe con la sua manina il sottile velo sul capo della mamma, mentre quasi si arrampica per mettersi guancia a guancia con lei, in un contatto d’intimo affetto, di caldo conforto…

La tavola costituisce il pannello centrale di un trittico oggi eccezionalmente ricomposto a Palazzo Bagatti Valsecchi, storica e incantevole casa-museo nel centro di Milano.

Un’opera che è attribuita, appunto, al talento di uno dei protagonisti del rinascimento italiano, quell’Antonello da Messina dalla vita in parte misteriosa e sfuggente che ci ha lasciato capolavori folgoranti e indimenticabili.

L’evento si inserisce nei progetti culturali della Regione ideati da Vittorio Sgarbi in occasione di Expo 2015.

Punto di partenza, la presenza nelle raccolte civiche milanesi di una splendida tavola del pittore siciliano (raffigurante, probabilmente, san Benedetto nelle vesti di abate), acquistata una ventina d’anni fa sul mercato antiquario dalla Regione Lombardia.

Più recentemente, lo Stato italiano, grazie al generoso lascito di un collezionista fiorentino, è entrato in possesso di altri due pannelli di Antonello (la Madonna col Bambino, appunto, e il san Giovanni evangelista), destinati agli Uffizi.

Subito ci si è resi conto che le tre tavole appartenevano a un medesimo apparato, e nessun dubbio è mai sorto sulla paternità delle stesse, dal momento della loro “ricomparsa” pubblica dopo oltre quattro secoli di oblio: da Federico Zeri a Carlo Volpe, infatti, tutta la critica militante sul finire del secolo scorso ha riconosciuto nell’altissima qualità di questi dipinti la mano dell’artista messinese, datandoli alla sua prima maturità, cioè attorno al 1470.

Mentre in assenza di una precisa documentazione, varie sono state le proposte, ma nessuna davvero convincente, riguardo alla collocazione originaria del complesso pittorico (comunque da riferirsi all’ambito siciliano).

Più problematica, come si può ben comprendere, è stata la ricomposizione del trittico. Inamovibili, per disposizione testamentaria, le due ante da Firenze, è stata allora l’amministrazione lombarda a concedere il prestito della porzione in suo possesso. Così che, per i prossimi quindici anni, l’opera sarà visibile nella sua interezza proprio presso la Galleria degli Uffizi.

Quale equo “risarcimento”, il museo nazionale di Firenze ha messo a sua volta a disposizione delle collezioni milanesi un capolavoro di Vincenzo Foppa, piccolo nelle dimensioni quanto grandioso per bellezza. Si tratta della meravigliosa tavoletta della Madonna col Bambino e un angelo, realizzata dal maestro bresciano verso il 1465 e destinata, per le sue proporzioni contenute, ad una devozione domestica.

Dove la Vergine, pensosa, sfoglia il libro delle Scritture riscontrando le profezie messianiche, ma soprattutto medita nel suo cuore il mistero dell’incarnazione del Verbo. Di quel figlio che, già presago del sacrificio, afferra e quasi gioca con delle rosse ciliegie, simbolo del sangue che sarà versato nella Passione, ma allo stesso tempo, per la loro dolcezza, allusione alle delizie del nuovo Eden.

I due capolavori di Antonello e del Foppa dialogano faccia a faccia al Bagatti Valsecchi. E insieme a loro, in una vera e propria camera delle meraviglie, fino a domenica 18 ottobre si potevano ammirare anche le mirabili tavolette di Piero della Francesca con l’Annunciazione e l’emozionante Cristo in Pietà del Perugino.

In un percorso lungo i caposaldi della pittura rinascimentale che attraversa tutta la Penisola.

Evocando il progetto salvifico di Dio, con i colori e i volti della Bellezza.

 

La mostra “Rinascimento”, 
è visitabile fino al prossimo 28 ottobre,

dalle ore 13 alle 17.45,
nelle sale di Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano (via Gesù, 5).

Catalogo Skira. 
Per informazioni: 
www.museobagattivalsecchi.org