Share

Ricordo

Giovanni Reale,
pensatore e credente ammirevole

Monsignor Inos Biffi traccia un ritratto personale del filosofo scomparso a 83 anni a Luino, dove giovedi 16, alle 16, si celebreranno i funerali

di Inos BIFFI

15 Ottobre 2014

Questa mattina, nella sua casa di Luino (Varese), è morto il filosofo Giovanni Reale, 83 anni, uno dei maggiori interpreti del pensiero antico. Nato a Candia Lomellina (Pavia), Reale si formò presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove poi insegnò a lungo. I funerali saranno celebrati giovedì 16 ottobre, alle 16, nella chiesa locale dei Santi Pietro e Paolo. La salma sarà poi tumulata nel cimitero della città.
Pubblichiamo un ricordo di monsignor Inos Biffi.

 

Non menziono del professor Giovanni Reale – del quale sono stato alunno all’Università Cattolica – l’amplissima e stupefacente produzione scientifica, a partire dalla storia della filosofia antica, in cui ebbe quella competenza unica, per la quale si fece conoscere e stimare nel mondo degli studiosi, raccogliendo, tra l’altro, una grandissima stima da parte della professoressa Sofia Vanni Rovighi, che negli apprezzamenti non largheggiava affatto.

Veramente non mancarono anche forti critiche, alcune delle quali dettate da ragioni ideologiche o di “movimento”, che rilevavano una mancanza di spessore teoretica.

Erano, in ogni caso, ammirevoli nella produzione di Reale le doti della chiarezza e della precisione linguistica, che gli erano possibili anche per la perfetta conoscenza della lingua greca, grazie alla quale poté curare le limpide edizioni delle opere sia di Platone, sia di Aristotele.

Neppure mi soffermo sui suoi rapporti con la Cattolica, che non conosco nei particolari, e che nel corso degli anni mi pare siano mutati o divenuti meno facili.

Mi ricordo, invece, – ma da quei verdi anni è trascorso molto tempo – di non aver sempre condiviso le posizioni storico-teoretiche sopravvenute in un secondo tempo nell’evoluzione del suo pensiero.

In ogni caso mi ha sempre legato a lui una viva e sincera stima, che, tra l’altro si concretizzò nella mia collaborazione con la sua edizione del Trattato sul cosmo di Aristotele.

Fui talora ospite presso la sua casa nel Luinese, dove abitava, e ne potei sempre ammirare la limpida e convinta fede, che, tra l’altro, in quegli anni difficili della contestazione, non esitava a manifestarsi a noi alunni col segno di croce prima delle lezioni, quando non mancavano ecclesiastici che lo evitavano.

Forse non mancavano nel suo temperamento tratti di puntigliosità e di ipersensibilità. Ma qui entriamo in un altro campo.

Il professor Reale, fu comunque sempre ammirevole per la sua testimonianza, sia di pensatore, sia di credente. Così come sono ora sono degni di grande ammirazione, tra l’altro, i dieci e splendidi volumi della sua Storia della filosofia editi presso Bompiani.