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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Libri

Fratel Ettore, una vita “esagerata”

È uscito in questi giorni per la San Paolo il nuovo libro di Emanuele Fant, «L'invadente», che racconta la straordinaria avventura umana e spirituale del camilliano "fratello dei barboni".

18 Luglio 2016

La collana “Vite esagerate” delle Edizioni San Paolo, curata dal poeta-scrittore Davide Rondoni, è una originale iniziativa, culturale prima che editoriale, volta a parlare della santità in modo nuovo e non stereotipato.

La collana comprende 13 romanzi scritti da narratori italiani di oggi, quasi tutti non credenti, che – sotto la regia di Davide Rondoni – hanno ripercorso le vicende di uomini d donne di Dio, mostrando, con un linguaggio moderno, cosa li abbia spinti nella loro vita, ossia la folle passione per Dio.

In questa collana è appena uscito un nuovo libro di Emanuele Fant, L’invadente. Fratel Ettore, la virtù degli estremi (San Paolo, 176 pagine, 12 euro).

Si ride, ci si commuove, si resta stupiti di fronte al pezzo di storia che qui viene raccontata. Un fatto oscuro, dentro una vicenda di tanta bontà e di tanta luce. Ettore, il fratello dei barboni di Milano, era un uomo che trascinava e non aveva paura di nulla, o almeno così sembrava. Ma ha conosciuto la prova, la fatica, l’incomprensione. Gli uomini buoni passano in mezzo a mille difficoltà, a volte allo scandalo. La loro vita veramente esagerata è chiamata a mischiarsi in faccende imprevedibili.

Fant racconta con brio che tiene inchiodato il lettore questa storia di bene, di ferocia, di domande. E ci porta in un mondo dove le cose appaiono diverse, seguendo una bambina, il suo strano padre e uno che non aveva paura di sporcarsi le mani coi meno raccomandabili…

Emanuele Fant è nato nel 1979, ha conosciuto fratel Ettore negli anni del liceo, ne è rimasto affascinato e ha frequentato le sue comunità senza continuità per alcuni anni. Ha raccontato, romanzandolo, questo incontro nel libro La mia prima fine del mondo (ed. Monti). Dopo la morte del religioso, è stato contattato da sorella Teresa, succedutagli alla guida dell’opera, per avviare un progetto teatrale che coinvolgesse i senzatetto. È nato così il Teatro della misericordia, che ha prodotto due spettacoli: “Ettore dei poveri” e “Sabatino”. Oggi fa il professore di Lettere al liceo.