La mostra Conflitti, con le opere degli artisti che si sono segnalati al Premio Artivisive San Fedele 2014/2015, indaga un tema quanto mai attuale: la violenza.
Pensiamo semplicemente a quanto sta accadendo in questi giorni, dalle decine di morti in seguito all’attacco terroristico all’aereo russo agli sconvolgenti episodi di Parigi, per non parlare dei tragici eventi accaduti tempo fa in Kenya, in cui hanno trovato la morte decine di studenti cristiani, agli attentati di Boko Haram in Nigeria … Popoli in fuga, dall’Africa al Medio Oriente, sembrano configurare nuovi esodi dalle proporzioni drammaticamente inedite. Oggi più che mai, la violenza sembra scatenarsi in diverse parti del mondo, lasciando tutti smarriti e sbigottiti. Interessi economici, politici e religiosi sembrano intrecciarsi senza soluzione di continuità, generando odi, scontri tra popoli, economie, stati …
La violenza attraversa tutta la storia dell’umanità, sin da quando, nelle scritture ebraiche, Caino uccide suo fratello Abele, come se questa fosse inscritta nell’essere stesso dell’uomo. Da dove nasce l’odio, la sete di vendetta, il risentimento? Se non è dominata, la violenza genera violenza, in una spirale senza fine, in una continua ricerca di sopraffazione dell’altro, generando dolore, morte. Come porvi un freno e arrestarla? Di fronte alla tragicità dei conflitti di oggi, quali soluzioni durature, per portare un messaggio di pace e di riconciliazione?
La mostra presenta lavori di Laura Bisotti, vincitrice del Premio San Fedele, Vittorio Mortarotti (con un progetto in collaborazione con Anush Hamzehian), vincitore del Premio Rigamonti, Giulia Zappa, segnalata dai curatori, Michele Parisi, secondo classificato, e Pietro Masturzo, terzo classificato.
Il tema, molto ampio, è declinato secondo diverse direttrici, indagando tragici aspetti tratti dall’attualità, dalle distruzioni dei siti archeologici di Palmira, Hatra e Nimrud, alla guerra in atto a Gaza, ma anche da riflessioni su come si generano conflitti, come nella dimensione linguistica. Sono ricerche che invitano a riconoscere quella violenza che abita ciascun uomo, affinché la possa contenere e superare.