Grande interesse sta suscitando il progetto di allestimento della nuova Via crucis della Chiesa di San Giovanni Evangelista di Robbiano, ideato dal Circolo Culturale don Rinaldo Beretta.
Un gruppo di 15 importanti artisti ha accettato con entusiasmo di aderire all’originale progetto che ha visto la realizzazione di un ciclo di opere a più mani, espressione di diversi stili e sensibilità, ma secondo una visione unitaria.
L’evento inaugurale della Via crucis per San Gian costituisce il compimento del progetto ed al tempo stesso il momento aurorale, quando le 15 stazioni, verranno consegnate stabilmente al luogo sacro che le custodirà, la chiesetta di San Giovanni Evangelista; con la benedizione saranno affidate ai fedeli, ad arricchire l’orizzonte delle loro preghiere.
Lo sguardo sarà anche attratto dal messaggio polifonico che gli artisti, nella varietà di stili e ispirazioni, lasciano come dono prezioso sulle pareti di questa chiesa, nella quale nel 1.500 anche San Carlo Borromeo ha posato il suo piede, incontrando il popolo umile di questa contrada.
Anche l’allestimento espositivo, studiato appositamente per il luogo e per allocare l’una a fianco all’altra, senza soluzione di continuità le 15 tele, è degno di una particolare menzione.
«L’avventura di una via crucis con quindici artisti è risultata sempre più avvincente, dopo il superamento di qualche dubbio iniziale sulla difficoltà a coagulare con coerenza quindici differenti stili ed ispirazioni: ritrovare negli artisti il medesimo desiderio di cogliere un brandello di verità della via dolorosa, uscendo anche da qualche cliché scontato del proprio mondo pittorico, accettando la sfida della nostra inusuale proposta, ha rinsaldato i nostri rapporti che, in molti casi durano da decenni», racconta il Presidente del Circolo don Beretta, Flavio Galbiati.
Mentre mons. Angelo Sala, vicario parrocchiale di Robbiano, ha dichiarato: «Realizzare un sogno: ricostruire la comunità umana ed ecclesiale per consolidare la sana tradizione di questa popolazione, integrandola con la cultura dei nuovi arrivati. Solo così si innerva la comunione: “la voglia” di appartenenza, di accoglienza e di aiuto reciproco. A questa intuizione vuol rispondere tutta la comunità parrocchiale di Robbiano con l’esperienza avviata a San Gian. “Sognando” così di estendere l’evangelizzazione in modo analogo agli altri rioni. Il linguaggio della cultura è essenziale per leggere la realtà e costruire maggior consapevolezza di appartenenza. La Via Crucis dei Pittori per la chiesina del rione e la pubblicazione di un libro sono aspetti centrali del più ampio disegno; il volume sicuramente resterà come autorevole riferimento storico e culturale».
«Il tutto – spiega Franco Rizzi, giornalista e autore della presentazione critica della via crucis – nell’equilibrio di una singolare osmosi fra linguaggi sicuramente diversi, ma facilmente comprensibili, nei quali prevale la modernità di una pittura tonale, in cui la narrazione è data dai colori che luci e ombre modulano in infiniti passaggi. Si passa dal rosso vivo della veste del Cristo che diventa il tragico sfondo nella stazione di Gesù aiutato da Simone di Cirene al grigio-indaco del Cristo schiacciato dal peso della croce».
Questi gli artisti che hanno dato la loro disponibilità liberale: Alberto Ceppi di Meda, Dolores Puthod, Paolo Bonetto, Alberto Bogani, Maria Luisa Angi, Alessandro Berra, Alessandro Savelli, Angela Marabese, Antonio De Nova, Silvano Bricola, Vanni Saltarelli, Giuseppe Sottile, Angelo Fumagalli, Ennio Bencini e Gerry Scaccabarozzi.
Il loro legame con il Circolo Culturale don Beretta e la città di Giussano, passa attraverso le numerose edizioni delle rassegne d’arte giussanesi e l’amicizia nata all’insegna del comune interesse per la promozione dell’arte e della cultura; inoltre la particolarità del progetto, ha favorito lo scaturire della collaborazione, attraverso la preziosissima regia di Vincenzo Terraneo, che ha coordinato e seguito i rapporti di committenza con i singoli artisti.
Alberto Ceppi insieme a Piero Villa, veterani del circolo don Beretta, hanno ideato il progetto di allestimento la cui realizzazione è stata avviata a partire da un modello in legno di supporto alle singole opere: “Ci sta a cuore un progetto espositivo che ben si inserisca nella sala laterale della Chiesa, senza la necessità di interventi modificativi onerosi; quanto proponiamo è piuttosto sobrio ed al tempo stesso, idoneo a far emergere le caratteristiche coloristiche e formali delle singole opere”.
La pubblicazione che raccoglie le quindici stazioni e costituisce un piccolo catalogo delle opere propone anche le notizie storiche sul Borgo di San Gian.
Si tratta di un lavoro a più mani, curata da Flavio Galbiati con il contributo di Giovanna e Maria Luisa Longoni, architetti locali, che hanno raccolto abbondante materiale di documentazione: il punto di partenza dunque è la via crucis, ma il centro è la rappresentazione della vita di una comunità a partire dalle sue origini e dalla sua storia.
A corredo inoltre notizie e personaggi del borgo, riferite all’ultimo mezzo secolo: un affresco vivace e interessante, anche per le scuole locali, che potranno trovarvi materiali per ricerche e lavori di approfondimento.