Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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13 Aprile

Sabato «in traditione Symboli»

13 Aprile 2019

UFFICIO DELLE LETTURE

UFFICIO DELLE LETTURE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
  nei secoli dei secoli. Amen. 

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Il gallo annunzia il giorno,
chiama la nuova luce:
il Signore dei cuori
in questo caso ci dèsta alla vita,

e dice: «Su! Scotete ogni torpore,
ogni pigrizia fugga,
in opere vegliate di giustizia:
vicino è il mio ritorno».

Quando l’alba rosseggia ad oriente,
intenti alla fatica
trovi i tuoi servi e ravvivi
la luminosa speranza.

O Figlio, nato prima d’ogni aurora,
col tuo vitale chiarore disperdi
l’ottenebrante sonno dello spirito;
la tua pietà ci sciolga da ogni male.

O Re d’amore, gloria
a te cantiamo e al Padre,
nell’unità del Paraclito
per la distesa dei secoli. Amen.

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

O misteriosa fonte dell’essere
che le bellezze del mondo hai creato
e hai dato fine all’opera
nella quiete del settimo giorno,

a te i solerti figli
pur nel riposo anelino
e nella vita innocente contemplino
la serena letizia del tuo volto.

O, se ingrati peccammo,
amaro pianto lavi il nostro errore,
sì che non ci impauri, o Dio pietoso,
l’ora del tuo giudizio.

Accogli, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo che regna
con te e con lo Spirito Santo
negli infiniti secoli. Amen.

RESPONSORIO
Preserva i miei passi
da ogni via di male,
  perché custodisca la tua parola.

Non mi allontano dai tuoi giudizi:
sei tu, Signore, ad istruirmi,
  perché custodisca la tua parola.

Non si dice il Cantico dei tre giovani.

SALMODIA
              Cantico  Es 15,1-4a.8-13.17-18

Ant. 1 Libera, o Dio, il tuo popolo, * che hai guidato col tuo favore.

«Voglio cantare in onore del Signore: †
  perché ha mirabilmente trionfato, *
  ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore, *
  egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare, *
  è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra, *
  si chiama Signore.
I carri del faraone e il suo esercito *
  li ha gettati in mare.

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †
  si alzarono le onde come un argine, *
  si rappresero gli abissi in fondo al mare.

Il nemico aveva detto: «Inseguirò, raggiungerò, †
  spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; *
  sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!».

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare, *
  sprofondarono come piombo in acque profonde.

Chi è come te fra gli dèi, *
  chi è come te, maestoso in santità, Signore?
Chi è come te, tremendo nelle imprese, *
  operatore di prodigi?

Stendesti la destra: *
  li inghiottì la terra.
Guidasti con il tuo favore
    questo popolo che hai riscattato, *
  lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

Lo fai entrare *
  e lo pianti sul monte della tua promessa,
luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *
  santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

Il Signore regna *
  in eterno e per sempre!

Gloria.

Ant. 1 Libera, o Dio, il tuo popolo, * che hai guidato col tuo favore.
 
Salmo 104
I (1-25)

Ant. 2 Questo è il tempo del compimento delle antiche promesse: * Onnipotente, ascoltaci pietoso nell’angoscia.

Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
  proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia, *
  meditate tutti i suoi prodigi.

Gloriatevi del suo santo nome: *
  gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza, *
  cercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
  i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi stirpe di Abramo, suo servo, *
  figli di Giacobbe, suo eletto.

È lui il Signore, nostro Dio, *
  su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza: *
  parola data per mille generazioni,
l’alleanza stretta con Abramo *
  e il suo giuramento ad Isacco.

La stabilì per Giacobbe come legge, *
  come alleanza eterna per Israele:
«Ti darò il paese di Cànaan *
  come eredità a voi toccata in sorte».

Quando erano in piccolo numero, *
  pochi e forestieri in quella terra,
e passavano di paese in paese, *
  da un regno ad un altro popolo,

non permise che alcuno li opprimesse *
  e castigò i re per causa loro:
«Non toccate i miei consacrati, *
  non fate alcun male ai miei profeti».

Chiamò la fame sopra quella terra *
  e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo, *
  Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi, *
  il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione *
  e la parola del Signore gli rese giustizia.

Il re mandò a scioglierlo, *
  il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa, *
  capo di tutti i suoi averi,

per istruire i capi secondo il suo giudizio *
  e insegnare la saggezza agli anziani.

E Israele venne in Egitto, *
  Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
  lo rese più forte dei suoi nemici.

Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
  contro i suoi servi agirono con inganno.

Gloria.

Ant. 2 Questo è il tempo del compimento delle antiche promesse: * Onnipotente, ascoltaci pietoso nell’angoscia.

II (26-45)

Ant. 3 Il Signore fece uscire il suo popolo con esultanza, * i suoi eletti con canti di gioia.

Mandò Mosè suo servo *
  e Aronne che si era scelto.

Compì per mezzo loro i segni promessi *
  e nel paese di Cam i suoi prodigi.

Mandò le tenebre e si fece buio, *
  ma resistettero alle sue parole.
Cambiò le loro acque in sangue *
  e fece morire i pesci.

Il loro paese brulicò di rane *
  fino alle stanze dei loro sovrani.
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
  e le zanzare in tutto il loro paese.

Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
  vampe di fuoco sul loro paese.
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
  schiantò gli alberi della loro terra.

Diede un ordine e vennero le locuste *
  e bruchi senza numero;
divorarono tutta l’erba del paese *
  e distrussero il frutto del loro suolo.

Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
  tutte le primizie del loro vigore.
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
  fra le tribù non c’era alcun infermo.

L’Egitto si rallegrò della loro partenza *
  perché su di essi era piombato il terrore.
Distese una nube per proteggerli *
  e un fuoco per illuminarli di notte.

Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
  e li saziò con il pane del cielo.
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
  scorrevano come fiumi nel deserto,

perché ricordò la sua parola santa *
  data ad Abramo suo servo.

Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
  i suoi eletti con canti di gioia.
Diede loro le terre dei popoli, *
  ereditarono la fatica delle genti,

perché custodissero i suoi decreti *
  e obbedissero alle sue leggi.

Gloria.

Ant. 3 Il Signore fece uscire il suo popolo con esultanza, * i suoi eletti con canti di gioia.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Tu sei benedetto, Signore.
Amen.

PRIMA LETTURA        Eb 13,1-24
Dalla Lettera agli Ebrei

Fratelli, perseverate nell’amore fraterno. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.
Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale.
Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò» (cfr. Dt 31, 6). Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare l’uomo? (Sal 117, 6).
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!
Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell’accampamento. Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall’accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Non dimenticatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi.
Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, volendo comportarci bene in ogni cosa. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché io vi sia restituito al più presto.
Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Ve lo raccomando, fratelli: accogliete questa parola di esortazione; proprio per questo vi ho scritto brevemente. Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò insieme con lui.
Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d’Italia.
La grazia sia con tutti voi.

RESPONSORIO         
Venite, figli, ascoltatemi:
v’insegnerò il timore del Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Venite, figli, ascoltatemi:
v’insegnerò il timore del Signore.

Io mi glorio del Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Venite, figli, ascoltatemi:
v’insegnerò il timore del Signore.

Gloria al Padre e al Figlio
    e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.
Venite, figli, ascoltatemi:
v’insegnerò il timore del Signore.

Per la seconda lettura è possibile scegliere tra due alternative:

SECONDA LETTURA   
Dalla «Esposizione del Simbolo» di sant’Ambrogio, vescovo

Ora è il tempo e il giorno di trasmettere il simbolo, il simbolo che è un sigillo spirituale, il simbolo che è la meditazione del nostro cuore e ne è come una difesa sempre presente: senza dubbio, è il tesoro che custodiamo nel nostro petto.
In questo simbolo è espressa in modo chiarissimo la divinità della Trinità eterna: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, cioè l’adorabile Trinità, operano inseparabilmente; la nostra fede è tale che noi crediamo allo stesso modo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Dove infatti non c’è distinzione di maestà, non ci deve essere nemmeno distinzione di fede. Vi ho frequentemente ricordato che nostro Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, ha assunto egli solo questa carne con un’anima umana, razionale e perfetta, e una forma corporea. Per la realtà di questo corpo è diventato «come un uomo» (Fil 2, 7), ma conserva il privilegio esclusivo della sua generazione divina. Non è nato infatti dal seme di un uomo, ma è stato generato «di Spirito Santo da Maria vergine», come il simbolo dice.
Conosci il privilegio del divino Creatore? Certamente è diventato «come un uomo» per prendere nella sua carne le nostre infermità, ma è venuto col privilegio della sua eterna maestà.
Poiché ho parlato della divinità del Padre e del Figlio, si viene all’incarnazione di questo: «che è nato» (di Spirito Santo da Maria vergine; sotto Ponzio Pilato ha patito, è morto) «ed è stato sepolto». Hai qui sia la sua passione sia la sua sepoltura. «Il terzo giorno è risorto dai morti». Hai anche la sua risurrezione. «Salì» (al cielo). «Siede alla destra del Padre». Vedi dunque che la carne non poté togliere niente alla divinità, anzi dalla incarnazione Cristo ottenne un grande trionfo. Per quale ragione, infatti, dopo essere salito al cielo dalla morte, «siede alla destra del Padre»? Perché, per così dire, recava al Padre il frutto della «buona volontà». Hai qui due fatti: «È risorto da morte, siede alla destra del Padre». Dunque la carne non poté recare alcun danno alla gloria della divinità. Hai due spiegazioni: nostro Signore Gesù Cristo o «siede alla destra», «è risorto da morte» secondo il privilegio della sua divinità e della sostanza conseguente alla sua generazione divina; oppure, quale eterno trionfatore che «aveva procurato a Dio Padre un buon regno», rivendicò per sé il privilegio dovuto alla sua vittoria.
Egli in persona ci giudicherà. Guardati dunque dal togliere qualcosa a colui che avrai per giudice. Perché questo mistero? Forse non è uno solo il giudizio del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? Forse non è una sola la volontà, non è una sola la maestà? Per quale motivo ti si dice che al Figlio non si deve togliere nulla? Vedi dunque: credi nel Padre, credi anche nel Figlio. E in terzo luogo? «E nello Spirito Santo».
Qualunque sacramento tu riceva, lo riceverai nel nome di questa Trinità.
Nessuno t’inganni. Vedi dunque che nella adorabile Trinità c’è una sola operazione, una sola azione santificatrice, una sola maestà.
Comprendi esattamente il modo con il quale crediamo nel Creatore e quindi non dire: «Ma c’è anche “nella Chiesa”, c’è anche “nella remissione dei peccati”, c’è anche “nella risurrezione”». Che significa? Il motivo è uguale: così crediamo in Cristo, così crediamo nel Padre, come crediamo «nella Chiesa», «nella remissione dei peccati», «nella risurrezione della carne».
Quale ne è la ragione? Perché chi crede nel Creatore, crede anche nell’opera del Creatore.
D’altronde, perché non crediate che si tratti di un parto della nostra mente, eccovene una testimonianza. «Se non credete a me, credete almeno alle mie opere!» (Gv 10, 38). Sai dunque questo. Ora la tua fede splenderà maggiormente, se penserai che la fede autentica e senza riserve si deve estendere all’opera del tuo Creatore, alla «santa Chiesa» e alla «remissione dei peccati». Credi dunque che per la fede ti sono rimessi tutti i tuoi peccati. Per questo hai letto nel vangelo le parole del Signore: «La tua fede ti ha salvato» (Mc 10, 52). «La remissione» (dei peccati). «La risurrezione» (della carne). Credi che risorgerà anche la carne! Infatti perché fu necessario che Cristo s’incarnasse? Perché fu necessario che Cristo salisse sulla croce? Perché fu necessario che Cristo soggiacesse alla morte, ricevesse la sepoltura e risorgesse, se non per la tua risurrezione?
Tutto questo mistero è quello della tua risurrezione. «Se Cristo non è risorto», la nostra «fede è vana» (1 Cor 15, 14).
Ma siccome è risorto, la nostra fede è saldamente fondata.

Oppure:

SECONDA LETTURA   
Dalla meditazione «Pensiero alla morte» di S. Paolo VI, papa.

Prego pertanto il Signore che mi dia grazia di fare della mia prossima morte dono d’amore alla Chiesa. Potrei dire che sempre l’ho amata; fu il suo amore che mi trasse fuori dal mio gretto e selvatico egoismo e mi avviò al suo servizio; e che per essa, non per altro, mi pare d’aver vissuto. Ma vorrei che la Chiesa lo sapesse; e che io avessi la forza di dirglielo, come una confidenza del cuore, che solo all’estremo momento della vita si ha il coraggio di fare. Vorrei finalmente comprenderla tutta nella sua storia, nel suo disegno divino, nel suo destino finale, nella sua complessa, totale e unitaria composizione, nella sua umana e imperfetta consistenza, nelle sue sciagure e nelle sue sofferenze, nelle debolezze e nelle miserie di tanti suoi figli, nei suoi aspetti meno simpatici, e nel suo sforzo perenne di fedeltà, di amore, di perfezione e di carità. Corpo mistico di Cristo. Vorrei abbracciarla, salutarla, amarla, in ogni essere che la compone, in ogni Vescovo e sacerdote che l’assiste e la guida, in ogni anima che la vive e la illustra; benedirla. Anche perché non la lascio, non esco da lei, ma più e meglio, con essa mi unisco e mi confondo: la morte è un progresso nella comunione dei Santi.
Qui è da ricordare la preghiera finale di Gesù (cfr. Gv 17). Il Padre e i miei; questi sono tutti uno; nel confronto col male ch’è sulla terra e nella possibilità della loro salvezza; nella coscienza suprema che era mia missione chiamarli, rivelare loro la verità, farli figli di Dio e fratelli fra loro: amarli con l’Amore, ch’è in Dio, e che da Dio, mediante Cristo, è venuto nell’umanità e dal ministero della Chiesa, a me affidato è ad essa comunicato.
Uomini, comprendetemi; tutti vi amo nell’effusione dello Spirito Santo, ch’io, ministro, dovevo a voi partecipare. Così vi guardo, così vi saluto, così vi benedico. Tutti. E voi, a me più vicini, più cordialmente. La pace sia con voi. E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te; abbi coscienza della tua natura e della tua missione; abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell’umanità; e cammina povera, cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo.
Amen. Il Signore viene. Amen.

Non si dice la Laus angelorum magna.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.


ORAZIONE
Donaci, Padre d’immenso amore, di custodire sempre nei nostri cuori il dono della fede con affettuosa sollecitudine, e di manifestare nelle opere di giustizia il sigillo spirituale e il tesoro della nostra professione cristiana. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

LODI MATTUTINE

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LODI MATTUTINE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
  nei secoli dei secoli. Amen. 

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


CANTICO DI ZACCARIA
              Cantico  Lc 1,68-79

Ant. Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, * ascolta le parole della mia bocca.

Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
  perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
  nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
  per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
  e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
  e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
  di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
  al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *
  perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
  nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
  per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
  e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
  sulla via della pace».

Gloria.

Ant. Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, * ascolta le parole della mia bocca.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

PRIMA ORAZIONE
Preghiamo.  (Pausa di preghiera silenziosa)
La tua grazia, o Dio di santità, discenda come soave rugiada sui nostri cuori e ci doni di accostarci ai tuoi misteri con animo puro, perché nelle solenni celebrazioni di questi giorni ti possiamo offrire un più degno servizio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

SALMODIA
              Cantico  Sap 19,6-12.22

Ant. 1
Se il peso dei nostri peccati ci opprime, * ci rianimi la tua destra.

Tutta la creazione assumeva da capo, *
nel suo genere, nuova forma,
obbedendo ai tuoi comandi, *
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.

Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento, *
terra asciutta apparire dove prima c’era acqua,

una strada libera aprirsi nel Mar Rosso *
  e una verdeggiante pianura
    in luogo dei flutti violenti;

per essa passò tutto il tuo popolo †
  i protetti dalla tua mano, *
  spettatori di prodigi stupendi.

Come cavalli alla pastura, †
  come agnelli esultanti, *
  cantavano inni a te, Signore, che li avevi liberati.

Ricordavano ancora *
  i fatti del loro esilio,
come la terra, invece di bestiame, *
  produsse zanzare, *
come il fiume, invece di pesci, *
  riversò una massa di rane.

Più tardi videro anche *
una nuova produzione di uccelli,
quando, spinti dall’appetito, *
chiesero cibi delicati;

poiché, per appagarli, *
salirono dal mare le quaglie.

In tutti i modi, o Signore, *
hai magnificato e reso glorioso il tuo popolo
e non l’hai trascurato assistendolo *
  in ogni tempo e in ogni luogo.

Gloria.

Ant. 1 Se il peso dei nostri peccati ci opprime, * ci rianimi la tua destra.

Salmi Laudativi

Ant. 2 La verità del Signore rimane in eterno.
                Sal 32,1-11
Esultate, giusti, nel Signore; *
ai retti si addice la lode.
Lodate il Signore con la cetra, *
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo, *
suonate la cetra con arte e acclamate.
Poiché retta è la parola del Signore *
e fedele ogni sua opera.

Egli ama il diritto e la giustizia, *
della sua grazia è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, *
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Come in un otre raccoglie le acque del mare, *
  chiude in riserve gli abissi.

Tema il Signore tutta la terra, *
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parla e tutto è fatto, *
comanda e tutto esiste.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni, *
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il piano del Signore sussiste per sempre, *
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.

                Sal 116
Lodate il Signore, popoli tutti, *
  voi tutte, nazioni, dategli gloria;

perché forte è il suo amore per noi *
  e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Gloria.

Ant. 2 La verità del Signore rimane in eterno.

              Salmo diretto  Sal 94
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.

Suo è il mare, egli l’ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra.

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce.

Ascoltate oggi la sua voce: †
«Non indurite il cuore, *
  come a Meriba,
    come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere.

Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo».

Gloria.

SECONDA ORAZIONE
O Dio, che rinnovi il mondo con misteri ineffabili, fa’ crescere la tua Chiesa secondo gli eterni disegni e non lasciarle mancare mai il tuo aiuto nel tempo. Per Cristo nostro Signore.

INNO
Le preghiere e le lacrime,
o Signore pietoso,
a te più intense si levano
in questo tempo santo.

Tu che conosci i cuori
e deboli ci vedi,
a chi si pente e ti invoca
concedi il tuo perdono.

Grande è il nostro peccato,
ma il tuo amore è più grande:
risana le oscure ferite
a gloria del tuo nome.

Dona il volere e la forza
di castigare le membra;
così lo spirito pronto
rifuggirà dalla colpa.

O Trinità beata, unico Dio,
accogli la nostra supplica
e questi giorni austeri
rendi fecondi e lieti. Amen.

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
A Gesù, crocifisso e risorto, vincitore del demonio e redentore degli uomini, esprimiamo con gioia la nostra obbedienza e il nostro amore:

Mite Signore, che ci imponi un giogo dolcissimo, Kyrie eleison.
      Kyrie eleison.

Tu che hai creato gli uomini per rinnovarli con la tua grazia, Kyrie eleison.
       Kyrie eleison.

Tu che ricomponi e rianimi il tuo popolo con amore instancabile mediante i divini misteri, Kyrie eleison.
      Kyrie eleison.

Tu che nel battesimo ci riconduci alla vita incorrotta e immortale, Kyrie eleison.
      Kyrie eleison.

Tu che continui a illuminare la Chiesa con l’evangelo della salvezza, Kyrie eleison.
      Kyrie eleison.

Tu che ci doni di partecipare alla tua passione benedetta per assicurarci la gloria futura, Kyrie eleison.
      Kyrie eleison.

Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci esaudisca.
Amen.

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.

ORA MEDIA

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ORA MEDIA

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
  nei secoli dei secoli. Amen. 

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO

Terza

Tu che invocato ti effondi,
con il Padre e col Figlio unico Dio,
o Spirito, discendi
senza indugio nei cuori.

Gli affetti, i pensieri, la voce
cantino la tua lode;
la tua fiamma divampi
e gli uomini accenda d’amore.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Sesta

O Dio glorioso, altissimo sovrano,
che i tempi diversi alternando,
orni di dolce chiarità il mattino
e l’infocato meriggio avvampi,

placa la furia delle discordie,
spegni il funesto ardore dell’odio,
dona alle membra sanità e vigore,
agli animi dona la pace.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Nona

Perpetuo vigore degli esseri,
che eterno e immutabile stai
e la vicenda regoli del giorno
nell’inesausto gioco della luce,

la nostra sera irradia
del tuo vitale splendore;
premia la morte dei giusti
col giorno che non tramonta.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

SALMODIA
Salmo 118,33-40 V (He)

Ant. 1 Distogli i miei occhi, o Dio, * dalle cose vane.

Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti *
e la seguirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge *
e la custodisca con tutto il cuore.

Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, *
perché in esso è la mia gioia.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti *
e non verso la sete del guadagno.

Distogli i miei occhi dalle cose vane, *
fammi vivere sulla tua via.
Con il tuo servo sii fedele alla parola *
che hai data, perché ti si tema.

Allontana l’insulto che mi sgomenta, *
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
Ecco, desidero i tuoi comandamenti; *
per la tua giustizia fammi vivere.

Gloria.

Ant. 1 Distogli i miei occhi, o Dio, * dalle cose vane.

Salmo 32,12-22

Ant. 2
Nel Signore gioisce il nostro cuore; * egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Beata la nazione il cui Dio è il Signore, *
il popolo che si è scelto come erede.

Il Signore guarda dal cielo, *
egli vede tutti gli uomini.
Dal luogo della sua dimora *
scruta tutti gli abitanti della terra,

lui che, solo, ha plasmato il loro cuore *
e comprende tutte le loro opere.

Il re non si salva per un forte esercito *
né il prode per il suo grande vigore.
Il cavallo non giova per la vittoria, *
con tutta la sua forza non potrà salvare.

Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, *
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte *
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore, *
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore *
e confidiamo nel suo santo nome.

Signore, sia su di noi la tua grazia, *
perché in te speriamo.

Gloria.

Ant. 2 Nel Signore gioisce il nostro cuore; * egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Salmo 33,12-23

Ant. 3 Venite, figli, ascoltatemi, * v’insegnerò il timore del Signore. †

Venite, figli, ascoltatemi; *
v’insegnerò il timore del Signore.
† C’è qualcuno che desidera la vita *
e brama lunghi giorni per gustare il bene?

Preserva la lingua dal male, *
le labbra da parole bugiarde.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene, *
cerca la pace e perseguila.

Gli occhi del Signore sui giusti, *
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori, *
per cancellarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta, *
li salva da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, *
egli salva gli spiriti affranti.

Molte sono le sventure del giusto, *
ma lo libera da tutte il Signore.
Preserva tutte le sue ossa, *
neppure uno sarà spezzato.

La malizia uccide l’empio *
e chi odia il giusto sarà punito.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, *
chi in lui si rifugia non sarà condannato.

Gloria.

Ant. 3 Venite, figli, ascoltatemi, * v’insegnerò il timore del Signore.

Alle altre Ore salmodia complementare.

Terza

LETTURA BREVE        Fil 2,14-16a
Fratelli, fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita.

Signore, in te spera il mio cuore.
Signore, in te spera il mio cuore; * si ravvivi il mio spirito.

Guariscimi e rendimi la vita.
Si ravvivi il mio spirito.
 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, in te spera il mio cuore; * si ravvivi il mio spirito.

ORAZIONE
O Dio clemente e fedele, che crei l’esistenza dell’uomo e la rinnovi, guarda con favore al popolo che ti sei eletto e chiama senza mai stancarti alla tua alleanza nuove generazioni, perché, secondo la tua promessa, si allietino di ricevere in dono quella dignità di figli di Dio che supera, oltre ogni speranza, le possibilità della loro natura. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Sesta

LETTURA BREVE        1 Ts 5,12-13
Vi preghiamo, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi.

Non temere, Israele.
Non temere, Israele: * il Signore ti ha riscattato.

Ti ha chiamato per nome.
Il Signore ti ha riscattato.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Non temere, Israele: * il Signore ti ha riscattato.

ORAZIONE
La tua grazia, o Dio di santità, discenda come soave rugiada sui nostri cuori e ci doni di accostarci ai tuoi misteri con animo puro, perché nelle solenni celebrazioni di questi giorni ti possiamo offrire un più degno servizio. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Nona

LETTURA BREVE        Eb 10,35-36
Fratelli, non abbandonate la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.

Pietà di noi, Signore.
Pietà di noi, Signore: * in te speriamo.

Sii la nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.
In te speriamo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Pietà di noi, Signore: * in te speriamo.

ORAZIONE
O Dio, che rinnovi il mondo con misteri ineffabili, fa’ crescere la tua Chiesa secondo gli eterni disegni e non lasciarle mancare mai il tuo aiuto nel tempo. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

VESPRI

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DOMENICA
DELLE PALME

PRIMI VESPRI

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

oppure:

Signore ascolta la nostra preghiera.
E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE
Se la notte mi avvolge,
il Signore sarà la mia luce.
Egli difenderà le mie ragioni,
mi trarrà dalle tenebre.

Nel fulgore del suo giudizio
mi renderà giustizia.
Egli difenderà le mie ragioni,
  mi trarrà dalle tenebre.

Se la notte mi avvolge,
il Signore sarà la mia luce.
Egli difenderà le mie ragioni,
mi trarrà dalle tenebre.

INNO
Radioso sorge il giorno di salvezza
che l’universo allieta:
viene Gesù Redentore e risana
il mondo estenuato.

Tra pochi giorni è Pasqua: a Betania
cena il Signore, assorto.
Triste è il convito, Lazzaro
sta, redivivo, a mensa.

Ecco, amorosa e grata,
Maria sul capo del Signore effonde
prezioso profumo, e dell’effluvio
tutta la casa odora.

Il Sovrano dei secoli
volge i suoi passi alla città di Davide;
è pacifico e mite il suo trionfo:
su un asinello siede.

O sorprendente amore,
o clemenza mirabile!
Il Creatore di tutto, eterno Re,
umile e povero viene.

Lode e onore cantiamo
al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo,
unico Dio, Trinità beata,
che senza fine glorioso regna. Amen.

RESPONSORIO
Signore, mio Dio, forza della mia salvezza,
proteggi il mio capo
  nel giorno della lotta.

Non soddisfare i desideri degli empi,
non favorire le loro trame, non abbandonarmi
  nel giorno della lotta.

SALMODIA
Salmo 77,1-16.65-72
I (1-16)

Ant. 1
Noi proclamiamo ciò che abbiamo conosciuto, * e i nostri padri ci hanno raccontato.

Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, *
  ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole, *
  rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto †
  e i nostri padri ci hanno raccontato, *
  non lo terremo nascosto ai loro figli;

diremo alla generazione futura †
  le lodi del Signore, la sua potenza *
  e le meraviglie che egli ha compiuto.

Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, *
  ha posto una legge in Israele:

ha comandato ai nostri padri
    di farle conoscere ai loro figli, †
  perché le sappia la generazione futura, *
  i figli che nasceranno.

Anch’essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli *
  perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio, *
  ma osservino i suoi comandi.

Non siano come i loro padri, *
  generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante *
  e dallo spirito infedele a Dio.

I figli di Efraim, valenti tiratori d’arco, *
  voltarono le spalle nel giorno della lotta.

Non osservarono l’alleanza di Dio, *
  rifiutando di seguire la sua legge.

Dimenticarono le sue opere, *
  le meraviglie che aveva loro mostrato.
Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, *
  nel paese d’Egitto, nei campi di Tanis.

Divise il mare e li fece passare *
  e fermò le acque come un argine.
Li guidò con una nube di giorno *
  e tutta la notte con un bagliore di fuoco.

Spaccò le rocce nel deserto *
  e diede loro da bere come dal grande abisso.
Fece sgorgare ruscelli dalla rupe *
  e scorrere l’acqua a torrenti.

Gloria.

Ant. 1 Noi proclamiamo ciò che abbiamo conosciuto, * e i nostri padri ci hanno raccontato.

II (65-72)

Ant. 2 Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. * Osanna nell’alto dei cieli.

Ma poi il Signore si destò come da un sonno, *
  come un prode assopito dal vino.
Colpì alle spalle i suoi nemici, *
  inflisse loro una vergogna eterna.

Ripudiò le tende di Giuseppe, *
  non scelse la tribù di Efraim;
ma elesse la tribù di Giuda, *
  il monte Sion che egli ama.

Costruì il suo tempio alto come il cielo *
  e come la terra stabile per sempre.
Egli scelse Davide suo servo *
  e lo trasse dagli ovili delle pecore.

Lo chiamò dal seguito delle pecore madri †
  per pascere Giacobbe suo popolo, *
  la sua eredità Israele.

Fu per loro pastore dal cuore integro *
  e li guidò con mano sapiente.

Gloria.

Ant. 2 Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. * Osanna nell’alto dei cieli.

PRIMA ORAZIONE
Noi facciamo memoria, o Dio, del Figlio tuo Gesù Cristo, che, vicino ormai a offrirti il sacrificio pasquale, si lasciò cospargere di olio odoroso dalla piissima sorella di Lazzaro, quasi a presagio della sua sepoltura; dona in questi giorni alla tua Chiesa di riviverne la fede e nella carità i misteri della passione del suo Salvatore, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE
              Cantico  Lc 1,46-55

Ant. «Questa donna, versando sul mio capo olio profumato, * lo ha fatto in vista della mia sepoltura».

L’anima mia magnifica il Signore *
  e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
  D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
  e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
  si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
  ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
  ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
  ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
  ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
  ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria.

L’anima mia *
  magnifica il Signore.

Ant. «Questa donna, versando sul mio capo olio profumato, * lo ha fatto in vista della mia sepoltura».

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

SECONDA ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, che, asperso affettuosamente di prezioso profumo, hai cominciato così per la nostra salvezza la via aspra e trionfale della croce, fa’ che ti amiamo con tutto il cuore, perché, compiuto il penoso cammino della vita terrena, possiamo ritrovarci all’eterno convito lietamente assisi con te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO
              Cantico  Fil 2,6-11

Ant.
Santo è il nome del Signore; è stato esaltato sulla croce. * La sua gloria risuona sopra il cielo e la terra.

Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *
  non considerò un tesoro geloso
  la sua uguaglianza con Dio;

ma spogliò se stesso, †
assumendo la condizione di servo *
  e divenendo simile agli uomini;

apparso in forma umana, umiliò se stesso †
facendosi obbediente fino alla morte *
e alla morte di croce.

Per questo Dio l’ha esaltato *
  e gli ha dato il nome
  che è al di sopra di ogni altro nome;

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi †
  nei cieli, sulla terra *
  e sotto terra;

e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, *
  a gloria di Dio Padre.

Gloria.

Ant. Santo è il nome del Signore; è stato esaltato sulla croce. * La sua gloria risuona sopra il cielo e la terra.

Orazione
Signore Gesù Cristo, che nell’umiliazione della passione santissima hai dato la vita per noi fino a morire sulla croce, e nel mistero del battesimo gloriosamente ci hai fatto partecipi della tua morte e della tua sepoltura, concedi ai credenti di proclamare nelle prove dolorose della vita, serenamente accolte, i prodigi mirabili del tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

INTERCESSIONI
Riconoscendo nel mistero della croce la fonte della nostra speranza invochiamo il Padre con gioia:
Dona vittoria al tuo consacrato.

Hai guidato il tuo Unigenito fino a Gerusalemme, a morire e risorgere per noi;
-fa’ che sappiamo accogliere fruttuosamente la grazia della redenzione.

Effondi il tuo Spirito su quanti si preparano al battesimo,
-e confermali nei propositi di vita nuova.

Cristo, tuo Figlio, pianse sulla città di Davide, che non aveva saputo riconoscere il tempo della sua salvezza;
-manda sul mondo lo splendore della fede, perché tutti lo proclamino Salvatore e Signore.

Hai consacrato Gesù di Nazaret con l’unzione dello Spirito, perché passasse beneficando sulle nostre strade;
-libera i prigionieri, risana i malati, consola gli afflitti.

Dio di sapienza, che doni la morte e la vita,
-ricordati di quelli che oggi hanno chiuso gli occhi alla luce terrena.

Animati dall’esempio del nostro Redentore, preghiamo perché la nostra volontà si conformi sempre a quella del Padre:
Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Amen.

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.

COMPIETA

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COMPIETA (dopo i Primi Vespri)

Convertici, Dio, nostra salvezza.
E placa il tuo sdegno verso di noi.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
  nei secoli dei secoli. Amen.

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO
Di tenebra la terra ormai si ammanta:
quasi una dolce morte
scende sui corpi spossati,
che alla luce del giorno rivivranno.

Cristo Signore, luce vera, vita,
salva i tuoi servi:
l’oscura inerzia del sonno
non si tramuti nell’esilio eterno.
 
Nessuna forza del male
ci vinca nella notte:
tu che ci doni il riposo,
veglia su chi ti implora.

A te Gesù, sia gloria
che sei nato da vergine,
con il Padre e lo Spirito
nella distesa dei secoli. Amen.

SALMODIA
Salmo 4

Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà, Signore, e ascoltami.

Quando ti invoco, rispondimi,
    Dio, mia giustizia: †
  dalle angosce mi hai liberato; *
  pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Fino a quando, o uomini,
    sarete duri di cuore? *
  Perché amate cose vane
    e cercate la menzogna?

Sappiate che il Signore fa prodigi
    per il suo fedele: *
  il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Tremate e non peccate, *
  sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.

Offrite sacrifici di giustizia *
  e confidate nel Signore.

Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”. *
  Risplenda su di noi, Signore,
    la luce del tuo volto.
 
Hai messo più gioia nel mio cuore *
  di quando abbondano vino e frumento.
 In pace mi corico e subito mi addormento: *
  tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Gloria.

Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà, Signore, e ascoltami.

Salmo 132

Ant. Buono e soave è lodare il Signore.

Ecco quanto è buono e quanto è soave *
che i fratelli vivano insieme!

È come olio profumato sul capo, †
che scende sulla barba,
sulla barba di Aronne, *
che scende sull’orlo della sua veste.

È come rugiada dell’Ermon, *
che scende sui monti di Sion.

Là il Signore dona la benedizione *
e la vita per sempre.

Gloria.

Ant. Buono e soave è lodare il Signore.

LETTURA BREVE        Dt 6,4-7
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.

Il mio cuore sia integro.
  Il mio cuore sia integro * nei tuoi precetti, Signore.

Perché non resti confuso.
  Nei tuoi precetti, Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
  Il mio cuore sia integro * nei tuoi precetti, Signore.

CANTICO DI SIMEONE     
              Cantico  Lc 2,29-32

Ant.
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola. †

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
  vada in pace secondo la tua parola;

† perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
  preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
  e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria.

Ant. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola.

ORAZIONE
Veglia su noi nella notte imminente, Dio dell’universo; la tua mano ci desti al nuovo giorno perché possiamo celebrare con gioia la risurrezione di Cristo, tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
 
ANTIFONA ALLA B.V. MARIA
Salve, regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.

CONCLUSIONE
Dormiamo in pace.
Vigiliamo in Cristo.