Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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23 Marzo

Sabato della II settimana di Quaresima

23 Marzo 2019

UFFICIO DELLE LETTURE

UFFICIO DELLE LETTURE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.   

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:


Il gallo annunzia il giorno,
chiama la nuova luce:
il Signore dei cuori
in questo caso ci dèsta alla vita,

e dice: «Su! Scotete ogni torpore,
ogni pigrizia fugga,
in opere vegliate di giustizia:
vicino è il mio ritorno».

Quando l’alba rosseggia ad oriente,
intenti alla fatica
trovi i tuoi servi e ravvivi
la luminosa speranza.

O Figlio, nato prima d’ogni aurora,
col tuo vitale chiarore disperdi
l’ottenebrante sonno dello spirito;
la tua pietà ci sciolga da ogni male.

O Re d’amore, gloria
a te cantiamo e al Padre,
nell’unità del Paraclito
per la distesa dei secoli. Amen.

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:


O misteriosa fonte dell’essere
che le bellezze del mondo hai creato
e hai dato fine all’opera
nella quiete del settimo giorno,

a te i solerti figli
pur nel riposo anelino
e nella vita innocente contemplino
la serena letizia del tuo volto.

O, se ingrati peccammo,
amaro pianto lavi il nostro errore,
sì che non ci impauri, o Dio pietoso,
l’ora del tuo giudizio.

Accogli, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo che regna
con te e con lo Spirito Santo
negli infiniti secoli. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI        Cfr. Dn 3,52-56
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
    e siedi sui cherubini *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
        nei secoli dei secoli, amen, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA
                            Cantico    Es 15,1-4a.8-13.17-18

Ant. 1 Cantiamo in onore del Signore, * che è diventato la nostra salvezza.

«Voglio cantare in onore del Signore: †
    perché ha mirabilmente trionfato, *
    ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore, *
    egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare, *
    è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra, *
    si chiama Signore.
I carri del faraone e il suo esercito *
    li ha gettati in mare.

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †
    si alzarono le onde come un argine, *
    si rappresero gli abissi in fondo al mare.

Il nemico aveva detto: «Inseguirò, raggiungerò, †
    spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; *
    sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!».

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare, *
    sprofondarono come piombo in acque profonde.

Chi è come te fra gli dèi, *
    chi è come te, maestoso in santità, Signore?
Chi è come te, tremendo nelle imprese, *
    operatore di prodigi?

Stendesti la destra: *
    li inghiottì la terra.
Guidasti con il tuo favore
        questo popolo che hai riscattato, *
    lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

Lo fai entrare *
    e lo pianti sul monte della tua promessa,
luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *
    santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

Il Signore regna *
    in eterno e per sempre!

Gloria.

Ant. 1 Cantiamo in onore del Signore, * che è diventato la nostra salvezza.
   
Salmo 105
I (1-27)

Ant. 2 Visitaci, o Signore, con la tua salvezza.

Celebrate il Signore, perché è buono, *
    perché eterna è la sua misericordia.

Chi può narrare i prodigi del Signore, *
    far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che agiscono con giustizia *
    e praticano il diritto in ogni tempo.

Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, *
    visitaci con la tua salvezza,
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, †
    godiamo della gioia del tuo popolo, *
    ci gloriamo con la tua eredità.

Abbiamo peccato come i nostri padri, *
    abbiamo fatto il male, siamo stati empi.

I nostri padri in Egitto
        non compresero i tuoi prodigi, †
    non ricordarono tanti tuoi benefici *
    e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.

Ma Dio li salvò per il suo nome, *
    per manifestare la sua potenza.

Minacciò il Mar Rosso e fu disseccato, *
    li condusse tra i flutti come per un deserto;
li salvò dalla mano di chi li odiava, *
    li riscattò dalla mano del nemico.

L’acqua sommerse i loro avversari; *
    nessuno di essi sopravvisse.
Allora credettero alle sue parole *
    e cantarono la sua lode.

Ma presto dimenticarono le sue opere, *
    non ebbero fiducia nel suo disegno,
arsero di brame nel deserto, *
    e tentarono Dio nella steppa.

Concesse loro quanto domandavano *
    e saziò la loro ingordigia.

Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, *
    e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, *
    e seppellì l’assemblea di Abiron.

Divampò il fuoco nella loro fazione *
    e la fiamma divorò i ribelli.

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, *
    si prostrarono a un’immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria *
    con la figura di un toro che mangia fieno.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati, *
    che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam, *
    cose terribili presso il Mar Rosso.

E aveva già deciso di sterminarli, †
    se Mosè suo eletto
        non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, *
    per stornare la sua collera dallo sterminio.

Rifiutarono un paese di delizie, *
    non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, *
    non ascoltarono la voce del Signore.

Egli alzò la mano su di loro *
    giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere i loro discendenti tra le genti *
    e disseminarli per il paese.

Gloria.

Ant. 2 Visitaci, o Signore, con la tua salvezza.

II (28-48)

Ant. 3 Salvaci, Signore Dio nostro, * e raccoglici di mezzo ai popoli.

Si asservirono a Baal-Peor *
    e mangiarono i sacrifici dei morti,
provocarono Dio con tali azioni *
    e tra essi scoppiò una pestilenza.

Ma Finees si alzò e si fece giudice, *
    allora cessò la peste
e gli fu computato a giustizia *
    presso ogni generazione, sempre.

Lo irritarono anche alle acque di Meriba *
    e Mosè fu punito per causa loro,
perché avevano inasprito l’animo suo *
    ed egli disse parole insipienti.

Non sterminarono i popoli *
    come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le nazioni *
    e impararono le opere loro.

Servirono i loro idoli *
    e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli *
    e le loro figlie agli dèi falsi.

Versarono sangue innocente, †
    il sangue dei figli e delle figlie *
    sacrificati agli idoli di Canaan;

la terra fu profanata dal sangue, †
    si contaminarono con le opere loro, *
    si macchiarono con i loro misfatti.

L’ira del Signore si accese contro il suo popolo, *
    ebbe in orrore il suo possesso;
e li diede in balìa dei popoli, *
    li dominarono i loro avversari,

li oppressero i loro nemici *
    e dovettero piegarsi sotto la loro mano.

Molte volte li aveva liberati; †
    ma essi si ostinarono nei loro disegni *
    e per le loro iniquità furono abbattuti.

Pure, egli guardò alla loro angoscia *
    quando udì il loro grido.

Si ricordò della sua alleanza con loro, *
    si mosse a pietà per il suo grande amore.
Fece loro trovare grazia *
    presso quanti li avevano deportati.

Salvaci, Signore Dio nostro, *
    e raccoglici di mezzo ai popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome *
    e ci gloriamo della tua lode.

Benedetto il Signore, Dio d’Israele †
    da sempre e per sempre. *
    Tutto il popolo dica: Amen.

Gloria.

Ant. 3 Salvaci, Signore Dio nostro, * e raccoglici di mezzo ai popoli.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Tu sei benedetto, Signore.
Amen.

PRIMA LETTURA                Dt 32,45-52;34,1-12
Dal libro del Deuteronomio

Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: «Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere possesso, passando il Giordano».
In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io do in possesso agli Israeliti. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati, perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Merìba di Kades nel deserto di Zin, perché non avete manifestato la mia santità. Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!».
Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!».
Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l’ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; quindi furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè.
Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia - per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.

RESPONSORIO                   
Tutta la terra è devastata, o Dio,
dalla tua ira ardente.
    Abbi pietà di noi
    e allontana la distruzione.

I miei giorni sono come ombra che declina,
e io come erba inaridisco.
    Abbi pietà di noi
    e allontana la distruzione.

Per la seconda lettura è possibile scegliere tra due alternative:


SECONDA LETTURA       
Dal «Trattato sulla penitenza» di sant’Ambrogio, vescovo

Il Signore Gesù ha paragonato il peccatore che fa penitenza a uno che, «andato in un paese straniero» (Lc 15, 13), dissipò con una vita dissoluta tutti i beni ricevuti dal padre e poi, mangiando ghiande, rimpianse il pane di suo padre e meritò la veste, l’anello, i sandali, perfino l’uccisione di un vitello, che è l’immagine della passione del Signore, per mezzo della quale ci è stato dato il sacramento celeste.
Giustamente si dice che «andò in un paese straniero», perché si era allontanato dai santi altari; ciò significa allontanarsi da quella Gerusalemme che sta in cielo ed è, in un certo senso, la città e la famiglia dove risiedono i santi. Perciò anche l’Apostolo dice: «Dunque ormai non siete più stranieri e ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2, 19).
«E dissipò», dice, «la sua sostanza» (Lc 15, 13). E giustamente disse la «dissipò» di colui la cui fede zoppicava nelle opere. «La fede» è infatti «sostanza di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede» (Eb 11, 1). Ed è una buona «sostanza» la fede, in cui consiste il patrimonio della nostra speranza.
E non c’è da meravigliarsi se moriva di fame, visto che mancava dell’alimento divino, spinto dal desiderio del quale: «Mi alzerò», dice, «e andrò da mio padre e gli dirò: “Padre, ho peccato contro il cielo e di fronte a te”» (Lc 15, 18). Non rilevate che questo ci insegna chiaramente che siamo spinti a pregare per meritare il sacramento? E voi volete eliminare il motivo per cui si fa penitenza? Togli al pilota la speranza di arrivare alla meta, ed egli vagherà incerto in mezzo ai flutti. Togli al lottatore la corona, e questi giacerà inerte nello stadio. Togli al pescatore la capacità di catturare i pesci: egli cessa di gettare le reti. Come può dunque chi patisce la fame nella sua anima pregare Dio con vero impegno, se dispera di ottenere il sacro cibo?
«Ho peccato», dice, «contro il cielo e di fronte a te» (Lc 15, 21). Confessa senz’altro un peccato che porta alla morte, perché voi non possiate pensare di escludere a buon diritto uno che fa penitenza di un peccato per grave che sia, quando merita un così pronto perdono colui che ha peccato «contro il cielo» o il regno celeste o la sua anima – peccato che porta alla morte – e ha peccato di fronte a Dio a cui solo si dice: «Contro te solo ho peccato e ho commesso il male di fronte a te» (Sal 50, 6). Il padre gli corre incontro al suo arrivo, mentre è «ancora lontano», e gli dà il «bacio», segno della pace santa, fa portare l’abito, cioè la veste nuziale senza la quale si è esclusi dal banchetto, gli pone in dito «l’anello», che è il pegno della fede e il sigillo dello Spirito Santo, fa portare «i calzari» – chi infatti si accinge a celebrare la Pasqua del Signore e a mangiare l’agnello, deve avere il piede protetto contro tutti gli assalti delle fiere spirituali e i morsi di serpente –, fa uccidere «un vitello», perché «Cristo nostra Pasqua si è immolato» (1 Cor 5, 7). Infatti ogni volta che beviamo il sangue del Signore, annunziamo la morte del Signore.
Come dunque si è immolato una sola volta per tutti, così, ogni volta che vengono perdonati i peccati, riceviamo il sacramento del suo corpo, perché, per mezzo del suo sangue i peccati siano rimessi.
Dunque dall’insegnamento del Signore è stato prescritto in modo chiarissimo che anche ai colpevoli dei delitti più gravi si debba restituire la grazia del sacramento celeste, purché con tutto il cuore e con un’aperta confessione facciano penitenza del loro peccato.

Oppure:


SECONDA LETTURA       
Dalla esortazione apostolica «Evangelii Nuntiandi» di S. Paolo VI, papa.

La Buona Novella, proclamata dalla testimonianza di vita, dovrà dunque essere presto o tardi annunziata dalla parola di vita. Non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita, le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nàzaret, Figlio di Dio, non siano proclamati.
La storia della Chiesa, a partire dal discorso di Pietro la mattina di Pentecoste, si mescola e si confonde con la storia di questo annuncio. A ogni nuova tappa della storia umana, la Chiesa, continuamente travagliata dal desiderio di evangelizzare, non ha che un assillo: chi inviare ad annunziare il mistero di Gesù? In quale linguaggio annunziare questo mistero? Come fare affinché esso si faccia sentire e arrivi a tutti quelli che devono ascoltarlo? Questo annuncio – kerigma, predicazione o catechesi – occupa un tale posto nell’evangelizzazione che ne è divenuto spesso sinonimo. Esso tuttavia non ne è che un aspetto.
L’annuncio, in effetti, non acquista tutta la sua dimensione, se non quando è inteso, accolto, assimilato e allorché fa sorgere in colui che l’ha ricevuto un’adesione del cuore. Adesione alle verità che, per misericordia, il Signore ha rivelate. Ma più ancora, adesione al programma di vita – vita ormai trasformata – che esso propone. Adesione, in una parola, al Regno, cioè al «mondo nuovo», al nuovo stato di cose, alla nuova maniera di essere, di vivere, di vivere insieme, che il Vangelo inaugura. Una tale adesione, che non può restare astratta e disincarnata, si rivela concretamente mediante un ingresso visibile nella comunità dei fedeli. Così dunque, quelli, la cui vita si è trasformata, penetrano in una comunità che è di per sé segno di trasformazione e di novità di vita: è la Chiesa, sacramento visibile della salvezza. Ma, a sua volta, l’ingresso nella comunità ecclesiale si esprimerà attraverso molti altri segni che prolungano e dispiegano il segno della Chiesa. Nel dinamismo dell’evangelizzazione, colui che accoglie il Vangelo come Parola che salva, lo traduce normalmente in questi gesti sacramentali: adesione alla Chiesa, accoglimento dei Sacramenti, che manifestano e sostengono questa adesione mediante la grazia, che conferiscono.
Finalmente, chi è stato evangelizzato a sua volta evangelizza. Qui è la prova della verità, la pietra di paragone dell’evangelizzazione: è impensabile che un uomo abbia accolto la Parola e si sia dato al Regno, senza diventare uno che a sua volta testimonia e annunzia.

Non si dice la Laus angelorum magna.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.


ORAZIONE
La tua misericordia, o Dio, raggiunga i servi che hanno peccato; dona ai nostri cuori una conversione sincera e fa’ che torniamo a gustare la gioia della tua grazia. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

LODI MATTUTINE

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LODI MATTUTINE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.   

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


CANTICO DI ZACCARIA
                            Cantico    Lc 1,68-79

Ant. Hai compassione di tutti, Signore, nulla disprezzi di quanto hai creato. * In vista del pentimento, ignori i peccati dell’uomo e, quando si pente, sei pronto al perdono.

Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
    perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
    nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
    per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
    e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
    e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
    di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
    al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *
    perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
    nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
    per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
    e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
    sulla via della pace».

Gloria.

Ant. Hai compassione di tutti, Signore, nulla disprezzi di quanto hai creato. * In vista del pentimento, ignori i peccati dell’uomo e, quando si pente, sei pronto al perdono.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

PRIMA ORAZIONE
Preghiamo.    (Pausa di preghiera silenziosa)
Manda il tuo Spirito, o Dio misericordioso, a rinnovare in noi la grazia del battesimo, perché la realtà della rigenerazione si traduca efficacemente nella nostra vita. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

SALMODIA
                            Cantico    Dt 32,1-12

Ant. 1
Scenda come rugiada su di noi * la tua misericordia, Signore.

Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: *
oda la terra le parole della mia bocca!

Stilli come pioggia la mia dottrina, *
    scenda come rugiada il mio dire;
come scroscio sull’erba del prato, *
come spruzzo sugli steli di grano.

Voglio proclamare il nome del Signore: *
date gloria al nostro Dio!

Egli è la Roccia; perfetta è l’opera sua; *
tutte le sue vie sono giustizia;
è un Dio verace e senza malizia; *
    egli è giusto e retto.

Peccarono contro di lui i figli degeneri, *
generazione tortuosa e perversa.

Così ripaghi il Signore, *
o popolo stolto e insipiente?
Non è lui il padre che ti ha creato, *
che ti ha fatto e ti ha costituito?

Ricorda i giorni del tempo antico, *
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo farà sapere, *
i tuoi vecchi e te lo diranno.

Quando l’Altissimo divideva i popoli, *
quando disperdeva i figli dell’uomo,
egli stabilì i confini delle genti *
    secondo il numero degli Israeliti.

Perché porzione del Signore è il suo popolo, *
    sua eredità è Giacobbe .

Egli lo trovò in terra deserta, *
in una landa di ululati solitari.
Lo educò, ne ebbe cura, *
    lo custodì come pupilla del suo occhio.

Come un’aquila che veglia la sua nidiata, *
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese, *
lo sollevò sulle sue ali.

Il Signore lo guidò da solo, *
non c’era con lui alcun dio straniero.

Gloria.

Ant. 1 Scenda come rugiada su di noi * la tua misericordia, Signore.

Salmi Laudativi

Ant. 2 Quanto grande è il tuo nome, Signore!
                                Sal 8
O Signore, nostro Dio, †
    quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: *
    sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti †
    affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *
    per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *
    la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l’uomo perché te ne ricordi *
    e il figlio dell’uomo perché te ne curi?

Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, *
    di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
    tutto hai posto sotto i suoi piedi;

tutti i greggi e gli armenti, *
    tutte le bestie della campagna;
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *
che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio, *
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

                                Sal 116
Lodate il Signore, popoli tutti, *
    voi tutte, nazioni, dategli gloria;

perché forte è il suo amore per noi *
    e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Gloria.

Ant. 2 Quanto grande è il tuo nome, Signore!

                            Salmo diretto    Sal 91
È bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,

annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull’arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l’opera delle tue mani.

Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non intende *
    e lo stolto non capisce:

se i peccatori germogliano come l’erba *
    e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
    ma tu sei l’eccelso per sempre, o Signore.

Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
    saranno dispersi tutti i malfattori.

Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.

Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
    saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c’è ingiustizia.

Gloria.

SECONDA ORAZIONE
O Dio, forte e pietoso, che hai lasciato la tua Chiesa tra le tempeste del tempo, resta sempre a lei vicino e donale adesso il sollievo di un poco di pace e di gioia mentre le prepari il dono della felicità piena ed eterna. Per Cristo nostro Signore.

INNO
Le preghiere e le lacrime,
o Signore pietoso,
a te più intense si levano
in questo tempo santo.

Tu che conosci i cuori
e deboli ci vedi,
a chi si pente e ti invoca
concedi il tuo perdono.

Grande è il nostro peccato,
ma il tuo amore è più grande:
risana le oscure ferite
a gloria del tuo nome.

Dona il volere e la forza
di castigare le membra;
così lo spirito pronto
rifuggirà dalla colpa.

O Trinità beata, unico Dio,
accogli la nostra supplica
e questi giorni austeri
rendi fecondi e lieti. Amen.

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
A Gesù crocifisso e risorto, vincitore del demonio e redentore degli uomini, esprimiamo con gioia la nostra obbedienza e il nostro amore.

Mite Signore, che ci imponi un giogo dolcissimo, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Tu che hai creato gli uomini per rinnovarli con la tua grazia, Kyrie eleison.
         Kyrie eleison.

Tu che ricomponi e rianimi il tuo popolo con amore instancabile mediante i divini misteri, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Tu che nel battesimo ci riconduci alla vita incorrotta e immortale, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Tu che continui a illuminare la Chiesa con l’evangelo della salvezza, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Tu che ci doni di partecipare alla tua passione benedetta per assicurarci la gloria futura, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci esaudisca.
Amen.

oppure:


La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.

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ORA MEDIA

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.   

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO

Terza

Tu che invocato ti effondi,
con il Padre e col Figlio unico Dio,
o Spirito, discendi
senza indugio nei cuori.

Gli affetti, i pensieri, la voce
cantino la tua lode;
la tua fiamma divampi
e gli uomini accenda d’amore.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Sesta

O Dio glorioso, altissimo sovrano,
che i tempi diversi alternando,
orni di dolce chiarità il mattino
e l’infocato meriggio avvampi,

placa la furia delle discordie,
spegni il funesto ardore dell’odio,
dona alle membra sanità e vigore,
agli animi dona la pace.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Nona

Perpetuo vigore degli esseri,
che eterno e immutabile stai
e la vicenda regoli del giorno
nell’inesausto gioco della luce,

la nostra sera irradia
del tuo vitale splendore;
premia la morte dei giusti
col giorno che non tramonta.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

SALMODIA
Salmo 118,81-88 XI (Caf)

Ant. 1 A torto mi perseguitano, * vieni in mio aiuto, Signore.

Mi consumo nell’attesa della tua salvezza, *
spero nella tua parola.
Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, *
mentre dico: «Quando mi darai conforto?».

Io sono come un otre esposto al fumo, *
ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
Quanti saranno i giorni del tuo servo? *
    Quando farai giustizia dei miei persecutori?

Mi hanno scavato fosse gli insolenti *
    che non seguono la tua legge.
Verità sono tutti i tuoi comandi; *
    a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.

Per poco non mi hanno bandito dalla terra, *
    ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
Secondo il tuo amore fammi vivere *
    e osserverò le parole della tua bocca.

Gloria.

Ant. 1 A torto mi perseguitano, * vieni in mio aiuto, Signore.

Salmo 60

Ant. 2
Dai confini della terra, o Dio, t’invoco: * se il mio cuore viene meno, guidami tu su rupe inaccessibile.

Ascolta, o Dio, il mio grido, *
sii attento alla mia preghiera.

Dai confini della terra io t’invoco; *
mentre il mio cuore viene meno,
guidami su rupe inaccessibile.

Tu sei per me rifugio, *
torre salda davanti all’avversario.
Dimorerò nella tua tenda per sempre, *
all’ombra delle tue ali troverò riparo;

perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti, *
mi hai dato l’eredità di chi teme il tuo nome.

Ai giorni del re aggiungi altri giorni, *
per molte generazioni siano i suoi anni.
Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; *
grazia e fedeltà lo custodiscano.

Allora canterò inni al tuo nome, sempre, *
sciogliendo i miei voti giorno per giorno.

Gloria.

Ant. 2 Dai confini della terra, o Dio, t’invoco: * se il mio cuore viene meno, guidami tu su rupe inaccessibile.

Salmo 63

Ant. 3 Il giusto gioirà nel Signore * e riporrà in lui la sua speranza.

Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi *
dal tumulto dei malvagi.

Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l’innocente;

lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.

Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».

Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso.

Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all’improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.

Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.

Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.

Gloria.

Ant. 3 Il giusto gioirà nel Signore * e riporrà in lui la sua speranza.

Alle altre Ore salmodia complementare.


Terza

LETTURA BREVE                1 Pt 3,14-15
Fratelli, se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

Signore, in te spera il mio cuore.
Signore, in te spera il mio cuore; * si ravvivi il mio spirito.

Guariscimi e rendimi la vita.
Si ravvivi il mio spirito.
 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, in te spera il mio cuore; * si ravvivi il mio spirito.

ORAZIONE
Manda il tuo Spirito, o Dio misericordioso, a rinnovare in noi la grazia del battesimo, perché la realtà della rigenerazione si traduca efficacemente nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Sesta

LETTURA BREVE                1 Gv 3,8-9
Fratelli, chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio.

Non temere, Israele.
Non temere, Israele: * il Signore ti ha riscattato.

Ti ha chiamato per nome.
Il Signore ti ha riscattato.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Non temere, Israele: * il Signore ti ha riscattato.

ORAZIONE
O Dio, forte e pietoso, che hai lasciato la tua Chiesa tra le tempeste del tempo, resta sempre a lei vicino e donale adesso il sollievo di un poco di pace e di gioia mentre le prepari il dono della felicità piena ed eterna. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Nona

LETTURA BREVE                Gc 1,5-6
Fratelli, se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare mossa e agitata dal vento.

Pietà di noi, Signore.
Pietà di noi, Signore: * in te speriamo.

Sii la nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.
In te speriamo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Pietà di noi, Signore: * in te speriamo.

ORAZIONE
Manda il tuo Spirito, o Dio misericordioso, a rinnovare in noi la grazia del battesimo, perché la realtà della rigenerazione si traduca efficacemente nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

oppure:


O Dio, forte e pietoso, che hai lasciato la tua Chiesa tra le tempeste del tempo, resta sempre a lei vicino e donale adesso il sollievo di un poco di pace e di gioia mentre le prepari il dono della felicità piena ed eterna. Per Cristo nostro Signore.
 
CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

VESPRI

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DOMENICA
DI ABRAMO
III di Quaresima

PRIMI VESPRI

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

oppure:


Signore ascolta la nostra preghiera.
E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE
Se tu vivi con Dio,
rifuggi dalla notte.
    Egli è la luce:
    non c’è tenebra in lui.

Chi è con Dio cammina nella luce
e vive in comunione coi fratelli.
    Egli è la luce:
    non c’è tenebra in lui.

Se tu vivi con Dio,
rifuggi dalla notte.
    Egli è la luce:
    non c’è tenebra in lui.

INNO
Quaresima è tempo santo:
dopo Mosè e i Profeti
anche il Signore del mondo
obbedì al rito antico.

Sobrio sia il cibo, sobria la parola;
contro le insidie del male
l’animo attento allo Spirito
vigili i sensi inquieti.

Grida e pianto si levino
a placare la collera:
a chi ti offese peccando,
perdona, o dolce Padre.

Noi siamo, pur se deboli,
plasmati dalle tue mani:
o Dio, non disconoscere
l’opera tua mirabile.

Assolvi dalle colpe,
accresci il gusto del bene:
a te, supremo Giudice,
rendici grati per sempre.

O Trinità beata, unico Dio,
accogli la nostra supplica
e questi giorni austeri
rendi fecondi e lieti. Amen.

RESPONSORIO
Il Signore disse ad Abramo:
«Esci dal tuo paese, dalla tua patria,
dalla casa di tuo padre:
va’ nel paese che io ti indicherò.

Farò di te un popolo numeroso,
renderò grande il tuo nome,
diventerai per le genti una benedizione:
va’ nel paese che io ti indicherò».

SALMODIA
Salmo 112

Ant. 1
Il nome del Signore * sia benedetto nei secoli.

Lodate, servi del Signore, *
    lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore, *
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto *
    sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *
    più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto *
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

Solleva l’indigente dalla polvere, *
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi, *
tra i principi del suo popolo.

Fa abitare la sterile nella sua casa *
quale madre gioiosa di figli.

Gloria.

Ant. 1 Il nome del Signore * sia benedetto nei secoli.

Salmo 115

Ant. 2 Noi ti cerchiamo, Signore, con la devozione e il timore dell’animo; * aneliamo a vedere il tuo volto: fa’ che non restiamo confusi.

Ho creduto anche quando dicevo: *
    «Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento: *
    «Ogni uomo è inganno».

Che cosa renderò al Signore *
    per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza *
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore, *
davanti a tutto il suo popolo.
Preziosa agli occhi del Signore *
è la morte dei suoi fedeli.

Sì, io sono il tuo servo, Signore, †
io sono tuo servo,
figlio della tua ancella; *
hai spezzato le mie catene.

A te offrirò sacrifici di lode *
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore *
e davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore, *
in mezzo a te, Gerusalemme.

Gloria.

Ant. 2 Noi ti cerchiamo, Signore, con la devozione e il timore dell’animo; * aneliamo a vedere il tuo volto: fa’ che non restiamo confusi.

PRIMA ORAZIONE
Custodisci, o Padre, la tua famiglia, con inesauribile amore e, poiché si appoggia soltanto sulla speranza del tuo aiuto, donale di camminare sempre con gioiosa certezza verso la patria eterna. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE
                            Cantico    Lc 1,46-55

Ant. «Se uno osserva la mia parola, - dice il Signore - * non vedrà mai la morte».

L’anima mia magnifica il Signore *
    e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
    D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
    e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
    si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
    ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
    ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
    ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
    ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria.

L’anima mia *
    magnifica il Signore.

Ant. «Se uno osserva la mia parola, - dice il Signore - * non vedrà mai la morte».

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

SECONDA ORAZIONE
O Dio, che per la forza dello Spirito Santo iscrivi indelebilmente nel cuore dei credenti la santità della tua legge, donaci di crescere nella fede, nella speranza e nell’amore perché, confermandoci sempre al tuo volere, ci sia dato di conseguire un giorno la terra della tua promessa. Per Cristo nostro Signore.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO
                            Cantico    Col 1,12-20

Ant.
In Cristo Gesù la benedizione di Abramo è passata alle genti, * perché ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.

Ringraziamo con gioia Dio, *
    Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
perché ci ha messi in grado di partecipare *
alla sorte dei santi nella luce,

ci ha liberati dal potere delle tenebre, *
    ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
per opera del quale abbiamo la redenzione, *
    la remissione dei peccati.

Cristo è immagine del Dio invisibile, *
    generato prima di ogni creatura;
è prima di tutte le cose *
    e tutte in lui sussistono.

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *
e in vista di lui:
quelle nei cieli e quelle sulla terra, *
    quelle visibili e quelle invisibili.

Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *
è il principio di tutto,
il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *
per ottenere il primato su tutte le cose.

Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, *
    per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificare con il sangue della sua croce, *
gli esseri della terra e quelli del cielo.

Gloria.

Ant. In Cristo Gesù la benedizione di Abramo è passata alle genti, * perché ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.

Orazione
O Dio di misericordia, che disponi il cuore di chi hai rigenerato nel battesimo a rivivere gli eventi pasquali e ad attingerne l’efficacia profonda, donaci di custodire con fedeltà la tua grazia e di ricuperarla umilmente nella preghiera e nella penitenza. Per Cristo nostro Signore.

INTERCESSIONI
Supplichiamo Dio, che perdona le nostre colpe e fa di noi la sua eredità:
Cammina con noi, Signore.

Tu sei ricco di grazia e lento all’ira:
-converti i peccatori.

Tu governi l’universo con sapienza e mitezza:
-insegna ai magistrati il culto del bene comune.

Tu sei la salvezza e la gioia:
-sii il conforto di chi vive nell’angoscia.

L’anima nostra solo in te trova pace:
-fa’ che gli uomini non pongano tutta la loro fiducia negli uomini.

Tu dai a ciascuno secondo le sue azioni:
-guarda con benevolenza il bene compiuto dai nostri defunti.

Come i nostri padri, anche noi abbiamo peccato, ci siamo comportati male, siamo stati ingiusti. Ma abbiamo sempre un Dio, al quale pieni di speranza possiamo dire:
Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Amen.

oppure:


La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.

COMPIETA

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COMPIETA (dopo i Primi Vespri)

Convertici, Dio, nostra salvezza.
E placa il tuo sdegno verso di noi.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.   

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO
Di tenebra la terra ormai si ammanta:
quasi una dolce morte
scende sui corpi spossati,
che alla luce del giorno rivivranno.

Cristo Signore, luce vera, vita,
salva i tuoi servi:
l’oscura inerzia del sonno
non si tramuti nell’esilio eterno.
 
Nessuna forza del male
ci vinca nella notte:
tu che ci doni il riposo,
veglia su chi ti implora.

A te Gesù, sia gloria
che sei nato da vergine,
con il Padre e lo Spirito
nella distesa dei secoli. Amen.

SALMODIA
Salmo 4

Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà, Signore, e ascoltami.

Quando ti invoco, rispondimi,
        Dio, mia giustizia: †
    dalle angosce mi hai liberato; *
    pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Fino a quando, o uomini,
        sarete duri di cuore? *
    Perché amate cose vane
        e cercate la menzogna?

Sappiate che il Signore fa prodigi
        per il suo fedele: *
    il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Tremate e non peccate, *
    sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.

Offrite sacrifici di giustizia *
    e confidate nel Signore.

Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”. *
    Risplenda su di noi, Signore,
        la luce del tuo volto.
 
Hai messo più gioia nel mio cuore *
    di quando abbondano vino e frumento.
 In pace mi corico e subito mi addormento: *
    tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Gloria.

Ant. Dalle angosce mi hai liberato; * abbi pietà, Signore, e ascoltami.

Salmo 132

Ant. Buono e soave è lodare il Signore.

Ecco quanto è buono e quanto è soave *
che i fratelli vivano insieme!

È come olio profumato sul capo, †
che scende sulla barba,
sulla barba di Aronne, *
che scende sull’orlo della sua veste.

È come rugiada dell’Ermon, *
che scende sui monti di Sion.

Là il Signore dona la benedizione *
e la vita per sempre.

Gloria.

Ant. Buono e soave è lodare il Signore.

LETTURA BREVE                Dt 6,4-7
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.

Il mio cuore sia integro.
    Il mio cuore sia integro * nei tuoi precetti, Signore.

Perché non resti confuso.
    Nei tuoi precetti, Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
    Il mio cuore sia integro * nei tuoi precetti, Signore.

CANTICO DI SIMEONE           
                            Cantico    Lc 2,29-32

Ant.
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola. †

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
    vada in pace secondo la tua parola;

† perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
    preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
    e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria.

Ant. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola.

ORAZIONE
Veglia su noi nella notte imminente, Dio dell’universo; la tua mano ci desti al nuovo giorno perché possiamo celebrare con gioia la risurrezione di Cristo, tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
 
ANTIFONA ALLA B.V. MARIA
Salve, regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.


CONCLUSIONE
Dormiamo in pace.
Vigiliamo in Cristo.