Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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22 marzo 2024

Venerdì della V settimana di Quaresima

22 Marzo 2024

UFFICIO DELLE LETTURE

UFFICIO DELLE LETTURE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Tu che l’arcana voce di Dio
unico Figlio proclama,
o contemplata gloria degli angeli,
sei la salvezza e il vigore del mondo.

Cibo, bevanda, senso alla fatica
tu sei, dolcezza alla quiete, Cristo;
ogni disgusto, ogni triste livore
dall’anima disperdi.

Lieto splendore che vinci le tenebre,
dall’odioso Nemico salvaci;
sciogli l’impaccio delle colpe e guidaci
alla dimora del cielo.

Al Padre, eterno Signore dei secoli,
all’Unigenito amato, allo Spirito
dal coro dei credenti
gioiosamente si levi il cantico. Amen.

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

L’alta tua fantasia
ha popolato, Signore, la terra,
con ordinata sapienza chiamando
e fiere e rettili e bestie del campo.

E, quasi re, sugli animali ignari
hai posto l’uomo, tua vivente immagine,
dell’universo coscienza e voce:
e così fu compiuto il sesto giorno.

La nostra nobiltà difendi, o Dio,
salva l’uomo dal male
che contamina il cuore
e i tuoi figli avvilisce.

La grazia accordi l’animo alla lode:
ogni groviglio di contesa sciogli,
prosperi nella pace il nostro giorno,
salvaci nella gioia.

A te leviamo, Padre, la supplica
per Gesù Cristo, tuo Figlio
che nello Spirito Santo
regna con te nei secoli. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI        Cfr. Dn 3,52-56
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
    e siedi sui cherubini *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
        nei secoli dei secoli, amen, *
    degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA
                            Salmo 34,1-2.3c.9-19.22-23.27-28
I (1-2.3c.9-12)   

Ant. 1 Signore, giudica chi mi accusa, combatti chi mi combatte. * Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto.

Signore, giudica chi mi accusa, *
    combatti chi mi combatte.

Afferra i tuoi scudi *
    e sorgi in mio aiuto.
† Di’ all’anima mia: *
    «Sono io la tua salvezza».

Io invece esulterò nel Signore *
    per la gioia della sua salvezza.

Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
    che liberi il debole dal più forte, *
    il misero e il povero dal predatore?».

Sorgevano testimoni violenti, *
    mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
    una desolazione per la mia vita.

Gloria.

Ant. 1 Signore, giudica chi mi accusa, combatti chi mi combatte. * Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto.
   
II (13-16)

Ant. 2 Salvami, o Dio, da chi gode della mia caduta * e contro di me si raduna.

Io, quand’erano malati, vestivo di sacco, †
    mi affliggevo col digiuno, *
    riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.

Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello, *
    come in lutto per la madre
        mi prostravo nel dolore.

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
    si radunano contro di me
        per colpirmi all’improvviso.

Mi dilaniano senza posa, †
    mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
    contro di me digrignano i denti.

Gloria.

Ant. 2 Salvami, o Dio, da chi gode della mia caduta * e contro di me si raduna.

III (17-19.22-23.27-28)

Ant. 3 Destati per la mia causa, Signore.

Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
    Libera la mia vita dalla loro violenza, *
    dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.

Ti loderò nella grande assemblea, *
    ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
    non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo.

Signore, tu hai visto, non tacere; *
    Dio, da me non stare lontano.
Dèstati, svègliati per il mio giudizio, *
    per la mia causa, Signore mio Dio.

Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
    dica sempre: «Grande è il Signore *
    che vuole la pace del suo servo».

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
    canterà la tua lode per sempre.

Gloria.

Ant. 3 Destati per la mia causa, Signore.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Tu sei benedetto, Signore.
Amen.

PRIMA LETTURA                Eb 12,14-29
Dalla Lettera agli Ebrei

Fratelli, cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi, che provochi torbidi, così che molti ne siano infettati; non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura. E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; non potevano infatti sopportare l’intimazione data: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata» (Es 19, 13). Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: «Ho paura» e tremò. Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell’aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele.
Guardatevi perciò di non rifiutare colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a colui che parla dai cieli. La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: «Ancora una volta io scuoterò» non solo «la terra», ma anche «il cielo» (Ag 2, 6). La parola «ancora una volta» sta a indicare che le cose che vengono scosse son destinate a passare, in quanto sono create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a lui, con riverenza e timore; perché il nostro «Dio è un fuoco divoratore» (Dt 4, 24).

RESPONSORIO                    
In te, Dio, tutti speriamo
che ci usi presto misericordia.
Così il Signore ha detto:
«Mi rallegrerò di più per un peccatore pentito,
    che per novantanove giusti
    a cui pentirsi non serve».

«In verità vi dico: ci sarà più gioia in cielo
per un peccatore convertito,
    che per novantanove giusti
    a cui pentirsi non serve».

SECONDA LETTURA       
Dal «Trattato su Elia e il digiuno» di sant’Ambrogio, vescovo

Siamo atleti, combattiamo come in uno stadio spirituale. Perciò un buon atleta diceva: «Siamo diventati spettacolo per questo mondo» (1 Cor 9, 24), e in un altro passo: «Corro, non come verso una meta incerta, impegno le mie energie non come chi batte l’aria, ma castigo il mio corpo» (1 Cor 4, 9), e in un altro passo: «Dimenticando ciò che sta alle mie spalle e cercando di raggiungere ciò che sta davanti a me, tendo alla meta, al premio» (1 Cor 9, 26. 27). Siamo dunque atleti, dobbiamo gareggiare secondo le regole. Molte sono le gare, e chi oggi è stato vinto, domani si rifà. Prima si lotta per il premio, poi per la corona. Forse l’atleta sta in ozio, una volta che si è iscritto alla gara? Si esercita ogni giorno, ogni giorno si unge. Gli si dà il cibo esattamente adatto al combattimento, si richiede la disciplina, si custodisce la castità.
Anche tu hai dato il tuo nome al combattimento di Cristo, ti sei iscritto alla gara per la corona: prepàrati, esèrcitati, ungiti con l’olio della letizia, con unguento sparso in abbondanza. Il tuo cibo sia il cibo della sobrietà, non abbia ombra d’intemperanza, ombra di lussuria; la tua bevanda sia alquanto parca, perché non penetri in te una pur lieve ebbrezza, custodisci la castità del corpo per poter essere in grado di ottenere la corona, perché il giudizio che ti meriti non amareggi l’animo dello spettatore e i tuoi sostenitori, vedendoti svogliato, ti abbandonino.
Ti guardano gli arcangeli, le potestà, le dominazioni e quelle diecimila decine di migliaia di angeli. Considera quanto sia indecoroso dover arrossire davanti a un tal numero; entrato nello stadio, eccita il vigore del tuo animo, sciogli i tuoi muscoli. Una volta sceso sul terreno, devi necessariamente coprirti di polvere, affrontare l’ardore del sole estivo. L’afa è pesante, ma dolce la vittoria; molesta la polvere che ti annebbia, ma ammirevole il saperla sopportare. Nessuno entra nello stadio coperto di polvere, ma le lotte rendono polveroso: si raccoglie polvere dov’è in palio la palma della vittoria. Nessuno riceve la corona se rimane ben pulito: la vittoria spetta a chi è coperto di polvere. Vieni dunque, Signore Gesù, si porti la tua corona, manda i vincitori al riposo, i vinti al pentimento. Anche se tu distruggi questo mondo, le tue opere invisibili sono più numerose di quelle che abbiamo visto. Chi è d’animo più angusto, non le vede, si duole che tu distrugga il mondo; ma chi sa guardare le cose invisibili, gode che tu venga per liberarci tutti. Sono lieti gli atleti che possono dire: «Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra» (Mt 6, 19). Sarà lieta la creazione di essere liberata dalla vanità di questo mondo, essa che geme e partorisce, perché anche la creazione è soggetta alla vanità di questo mondo, finché si moltiplichi l’adozione dei figli e si compia la redenzione di tutto il corpo. Vantaggiosamente distruggerà dunque questo mondo.
Vi sarà infatti un cielo nuovo e «non esisterà più la notte» (Ap 21, 1; 22, 5). Perciò «rivelerà», dice, la sua «faccia» perché «possiamo contemplare senza veli la gloria di Cristo» (2 Cor 3, 16. 18). È detto per te: «Accostatevi a lui e siate illuminati» (Sal 33, 6). Prendete il giogo di Cristo. Non spaventatevi perché è un giogo: affrettatevi perché è leggero. Non illividisce il collo, ma gli conferisce onore. Perché esitare, perché tardate? Non lega il collo con catene, ma avvince l’animo con la grazia, non lo costringe con l’imposizione.
Perché dici che non è ancora il momento? Ogni momento è opportuno per il perdono. Se ti offrissi dell’oro, non mi diresti: «Verrò domani», ma lo vuoi subito; nessuno differisce, nessuno adduce scuse. Si promette invece la redenzione dell’anima, e nessuno ha fretta.

Non si dice la Laus angelorum magna.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE
Difendi con la tua potenza, o Dio eterno, il popolo che ogni giorno nel mondo per te fatica e combatte, perché possa conquistare la vittoria della fede e così riceva la corona di gloria da Cristo, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

LODI MATTUTINE

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LODI MATTUTINE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.


CANTICO DI ZACCARIA
                            Cantico    Lc 1,68-79

Ant. Sii propizio al tuo popolo, Signore, * che contro te ha peccato.

Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
    perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
    nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
    per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
    e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
    e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
    di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
    al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *
    perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
    nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
    per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
    e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
    sulla via della pace».

Gloria.

Ant. Sii propizio al tuo popolo, Signore, * che contro te ha peccato.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

PRIMA ORAZIONE
Preghiamo.    (Pausa di preghiera silenziosa)
Dio, che sei mirabile nelle opere, giusto nei giudizi, generoso nei favori, accresci la tua grazia; e, poiché sei tu la sorgente dei nostri meriti, custodisci in noi quanto hai donato perché tu possa trovare chi sia degno del premio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

SALMODIA
                            Cantico    Is 45,15-26

Ant. 1
Volgetevi a me e sarete salvi, * perché io sono Dio e non ce n’è un altro.

Veramente tu sei un Dio misterioso, *
    Dio di Israele, salvatore.

Saranno confusi e svergognati *
    quanti s’infuriano contro di lui;
se ne andranno con ignominia *
i fabbricanti di idoli.

Israele sarà salvato dal Signore
        con salvezza perenne. *
Non patirete confusione o vergogna
    per i secoli eterni.

Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli; †
    egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra *
    e l’ha resa stabile;

l’ha creata non come orrida regione, *
    ma l’ha plasmata perché fosse abitata:

«Io sono il Signore; non ce n’è un altro. †
    Io non ho parlato in segreto, *
    in un angolo oscuro della terra.

Non ho detto alla discendenza di Giacobbe: *
    Cercatemi in un’orrida regione!
Io sono il Signore, che parlo con giustizia, *
    che annunzio cose rette.

Radunatevi e venite, †
        avvicinatevi tutti insieme, * 
    superstiti delle nazioni!

Non hanno intelligenza
        quelli che portano un idolo da loro scolpito *
    e pregano un dio che non può salvare.

Manifestate e portate le prove, *
    consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo *
    e chi l’ha predetto fin da allora?

Non sono forse io, il Signore? †
Fuori di me non c’è altro Dio;  *
fuori di me non c’è Dio giusto e salvatore.

Volgetevi a me e sarete salvi, †
        paesi tutti della terra, *
    perché io sono Dio; non ce n’è un altro.

Lo giuro su me stesso, †
        la verità esce dalla mia bocca, *
    una parola irrevocabile:

davanti a me si piegherà ogni ginocchio, *
    per me giurerà ogni lingua».

Si dirà: «Solo nel Signore *
si trovano vittoria e potenza! ».
Verso di lui verranno, coperti di vergogna, *
quanti fremevano d’ira contro di lui.

Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno*
    tutti i discendenti di Israele.

Gloria.

Ant. 1 Volgetevi a me e sarete salvi, * perché io sono Dio e non ce n’è un altro.

Salmi Laudativi

Ant. 2 Buono è il Signore * ed eterna la sua misericordia.
                                Sal 99
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, †
servite il Signore nella gioia, *
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che il Signore è Dio; †
egli ci ha fatti e noi siamo suoi, *
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie, †
i suoi atri con canti di lode, *
lodatelo, benedite il suo nome;

poiché buono è il Signore, †
eterna la sua misericordia, *
la sua fedeltà per ogni generazione.

                                Sal 116
Lodate il Signore, popoli tutti, *
    voi tutte, nazioni, dategli gloria;

perché forte è il suo amore per noi *
    e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Gloria.

Ant. 2 Buono è il Signore * ed eterna la sua misericordia.

                            Salmo diretto    Sal 50
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia; *
nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, *
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato, *
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
e nell’intimo m’insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, *
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza *
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, *
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie *
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra *
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio *
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito *
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, *
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore fa’ grazia a Sion, *
    rialza le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime *
sopra il tuo altare.

Gloria.

SECONDA ORAZIONE
Dio, che ti riveli grande e potente soprattutto quando hai compassione e perdoni, colmaci della tua grazia e rendi partecipi della celeste ricchezza quanti anelano al compimento delle divine promesse. Per Cristo nostro Signore.

INNO
Le preghiere e le lacrime,
o Signore pietoso,
a te più intense si levano
in questo tempo santo.

Tu che conosci i cuori
e deboli ci vedi,
a chi si pente e ti invoca
concedi il tuo perdono.

Grande è il nostro peccato,
ma il tuo amore è più grande:
risana le oscure ferite
a gloria del tuo nome.

Dona il volere e la forza
di castigare le membra;
così lo spirito pronto
rifuggirà dalla colpa.

O Trinità beata, unico Dio,
accogli la nostra supplica
e questi giorni austeri
rendi fecondi e lieti. Amen.

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
Al Figlio eterno di Dio, venuto tra noi a liberarci e a rinnovarci, professiamo la nostra fedeltà riconoscente.

Tu che ci hai salvato mediante la tua ira, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Santo, che ci hai chiamati, Kyrie eleison.
         Kyrie eleison.

Agnello senza difetti e senza macchia, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Gesù, che sei morto e sei risorto per essere il Signore dei morti e dei vivi, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Figlio di Dio, che hai imparato l’obbedienza dalle cose che hai patito, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Tu che ci ami e ci hai liberato con il tuo sangue, Kyrie eleison.
        Kyrie eleison.

Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci esaudisca.
Amen.

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.

ORA MEDIA

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ORA MEDIA

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO

Terza

Tu che invocato ti effondi,
con il Padre e col Figlio unico Dio,
o Spirito, discendi
senza indugio nei cuori.

Gli affetti, i pensieri, la voce
cantino la tua lode;
la tua fiamma divampi
e gli uomini accenda d’amore.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Sesta

O Dio glorioso, altissimo sovrano,
che i tempi diversi alternando,
orni di dolce chiarità il mattino
e l’infocato meriggio avvampi,

placa la furia delle discordie,
spegni il funesto ardore dell’odio,
dona alle membra sanità e vigore,
agli animi dona la pace.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Nona

Perpetuo vigore degli esseri,
che eterno e immutabile stai
e la vicenda regoli del giorno
nell’inesausto gioco della luce,

la nostra sera irradia
del tuo vitale splendore;
premia la morte dei giusti
col giorno che non tramonta.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

SALMODIA
Salmo 118,25-32 IV (Dalet)

Ant. 1 Ho scelto, o Dio, la via della giustizia; * mi sono proposto i tuoi giudizi.

Io sono prostrato nella polvere; *
dammi vita secondo la tua parola.
Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; *
insegnami i tuoi voleri.

Fammi conoscere la via dei tuoi precetti *
e mediterò i tuoi prodigi.
Io piango nella tristezza; *
sollevami secondo la tua promessa.

Tieni lontana da me la via della menzogna, *
fammi dono della tua legge.
Ho scelto la via della giustizia, *
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, *
che io non resti confuso.
Corro per la via dei tuoi comandamenti, *
perché hai dilatato il mio cuore.

Gloria.

Ant. 1 Ho scelto, o Dio, la via della giustizia; * mi sono proposto i tuoi giudizi.

Salmo 25

Ant. 2
Confido nel Signore, non potrò vacillare.

Signore, fammi giustizia: †
nell’integrità ho camminato, *
confido nel Signore, non potrò vacillare.

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, *
raffinami al fuoco il cuore e la mente.

La tua bontà è davanti ai miei occhi *
e nella tua verità dirigo i miei passi.

Non siedo con uomini falsi *
e non frequento i simulatori.
Odio l’alleanza dei malvagi, *
non mi associo con gli empi.

Lavo nell’innocenza le mie mani *
e giro attorno al tuo altare, Signore,
per far risuonare voci di lode *
e per narrare tutte le tue meraviglie.

Signore, amo la casa dove dimori *
e il luogo dove abita la tua gloria.
Non travolgermi insieme ai peccatori, *
con gli uomini di sangue non perder la mia vita,

perché nelle loro mani è la perfidia, *
la loro destra è piena di regali.
Integro è invece il mio cammino; *
riscattami e abbi misericordia.

Il mio piede sta su terra piana; *
nelle assemblee benedirò il Signore.

Gloria.

Ant. 2 Confido nel Signore, non potrò vacillare.

Salmo 27,1-3.6-9

Ant. 3 Salva il tuo popolo e benedici con la pace * la tua eredità, Signore Dio.

A te grido, Signore; *
non restare in silenzio, mio Dio,
perché, se tu non mi parli, *
io sono come chi scende nella fossa.

Ascolta la voce della mia supplica,
quando ti grido aiuto, *
quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio.

Non travolgermi con gli empi, *
con quelli che operano il male.
Parlano di pace al loro prossimo, *
ma hanno la malizia nel cuore.

Sia benedetto il Signore, *
che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera;
il Signore è la mia forza e il mio scudo, *
ho posto in lui la mia fiducia;

mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, *
con il mio canto gli rendo grazie.
Il Signore è la forza del suo popolo, *
rifugio di salvezza del suo consacrato.

Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, *
guidali e sostienili per sempre.

Gloria.

Ant. 3 Salva il tuo popolo e benedici con la pace * la tua eredità, Signore Dio.

Alle altre Ore salmodia complementare.

Terza

LETTURA BREVE                Eb 12,6-7
Fratelli, «Il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio». È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?

Fa’ che ritorniamo a te, Signore.
Fa’ che ritorniamo a te, Signore, * e noi ritorneremo.

Rinnova i nostri giorni come in antico.
E noi ritorneremo.
 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Fa’ che ritorniamo a te, Signore, * e noi ritorneremo.

ORAZIONE
Dio, che sei mirabile nelle opere, giusto nei giudizi, generoso nei favori, accresci la tua grazia; e, poiché sei tu la sorgente dei nostri meriti, custodisci in noi quanto hai donato perché tu possa trovare chi sia degno del premio. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Sesta

LETTURA BREVE                1 Ts 5,14-15
Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti.

Buono è il Signore con chi spera in lui.
Buono è il Signore con chi spera in lui, * con l’anima che lo cerca.

Le sue misericordie non vengono meno.
Con l’anima che lo cerca.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buono è il Signore con chi spera in lui, * con l’anima che lo cerca.

ORAZIONE
Dio, che ti riveli grande e potente soprattutto quando hai compassione e perdoni, colmaci della tua grazia e rendi partecipi della celeste ricchezza quanti anelano al compimento delle divine promesse. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Nona

LETTURA BREVE                Ef 5,18b-20
Fratelli, siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

Il Signore è nostro re: egli ci salverà.
Il Signore è nostro re: egli ci salverà * nella sua misericordia.

Egli è legislatore e giudice.
Nella sua misericordia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Il Signore è nostro re: egli ci salverà * nella sua misericordia.

ORAZIONE
Dio, che sei mirabile nelle opere, giusto nei giudizi, generoso nei favori, accresci la tua grazia; e, poiché sei tu la sorgente dei nostri meriti, custodisci in noi quanto hai donato perché tu possa trovare chi sia degno del premio. Per Cristo nostro Signore.

oppure:

Dio, che ti riveli grande e potente soprattutto quando hai compassione e perdoni, colmaci della tua grazia e rendi partecipi della celeste ricchezza quanti anelano al compimento delle divine promesse. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

VESPRI

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VESPRI
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

oppure:

Signore ascolta la nostra preghiera.
E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
    Guarda le mani a te levate, o Dio,
  
    sacrificio di lode nella sera.

A te grido: soccorri,
ascolta questa voce che ti implora.
    Guarda le mani a te levate, o Dio,
    sacrificio di lode nella sera.

Poni la tua custodia alle mie labbra,
non ceda il cuore al fascino del male.
    Guarda le mani a te levate, o Dio,
    sacrificio di lode nella sera.

Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
    Guarda le mani a te levate, o Dio,
    sacrificio di lode nella sera.

INNO
Cristo, che a nostra salvezza
disponi il santo digiuno,
vieni e conforta il tuo popolo
che celebra la Quaresima.

Ispira il pentimento,
poni sul labbro la supplica
che mitighi la giustizia
e muova il Padre al perdono.

La grazia tua ci liberi
dal passato colpevole
e un futuro innocente
pietosa a noi propizi.

L’annuo fervore ci doni,
purificando i cuori,
di tendere ancora una volta
alla beata Pasqua.

O Trinità, potente unico Dio,
l’universo ti adori
e, liberato dal male,
ti canti un cantico nuovo. Amen.


Seguono poi nella recitazione corale le letture, coi salmelli e le orazioni, come sono qui riportate: È cosa lodevole che questo si faccia anche nella recitazione non corale.

PRIMA LETTURA                1 Sam 17,4-24
Dal primo libro di Samuele

Dall’accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. L’asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell’asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero.
Egli si fermò davanti alle schiere d’Israele e gridò loro: «Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di voi che scenda contro di me. Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi». Il Filisteo aggiungeva: «Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d’Israele. Datemi un uomo e combatteremo insieme». Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura.
Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest’uomo era anziano e avanti negli anni. I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma. Davide era ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul. Egli andava e veniva dal seguito di Saul e badava al gregge di suo padre in Betlemme.
Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni a presentarsi. Ora Iesse disse a Davide suo figlio: «Prendi su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli nell’accampamento. Al capo di migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. Saul con essi e tutto l’esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i Filistei». Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò all’accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il grido di guerra. Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera. Davide si tolse il fardello e l’affidò al custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. Mentre egli parlava con loro, ecco il campione, chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite parole e Davide le intese. Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.

SALMELLO
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.

Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?

Orazione
Ascoltaci, Dio che salvi; non permettere che si consumino i nostri giorni prima che tu ci abbia perdonato ogni colpa. Per Cristo nostro Signore.

SECONDA LETTURA            1 Sam 17,32-51
Dal primo libro di Samuele

Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua giovinezza». Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l’afferravo per le mascelle, l’abbattevo e lo uccidevo. Il tuo servo ha abbattuto il leone e l’orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va’ e il Signore sia con te».
Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. Poi Davide cinse la spada di lui sopra l’armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò. Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo gridò a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai insultato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani».
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.

SALMELLO
Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono santo.

Applaudite, popoli tutti,
acclamate Dio con voci di gioia.

Orazione
Salva, Dio, il popolo che ti invoca dall’orrenda tirannide del Demonio, perché, rinvigorito soltanto dalla forza divina proclami gioiosamente la tua potenza. Per Cristo nostro Signore.


SALMODIA
Salmo 40

Ant. 1 Risanami, Signore, * contro di te ho peccato.

Beato l’uomo che ha cura del debole, *
nel giorno della sventura il Signore lo libera.

Veglierà su di lui il Signore, †
lo farà vivere beato sulla terra, *
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.

Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore. *
Gli darai sollievo nella sua malattia.

Io ho detto: «Pietà di me, Signore; *
risanami, contro di te ho peccato».
I nemici mi augurano il male: *
«Quando morirà e perirà il suo nome?».

Chi viene a visitarmi dice il falso, †
il suo cuore accumula malizia *
e uscito fuori sparla.

Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, *
contro di me pensano il male:
«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, *
da dove si è steso non potrà rialzarsi».

Anche l’amico in cui confidavo, †
anche lui, che mangiava il mio pane, *
alza contro di me il suo calcagno.

Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, *
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi ami *
se non trionfa su di me il mio nemico;

per la mia integrità tu mi sostieni, *
mi fai stare alla tua presenza per sempre.

Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, *
da sempre e per sempre. Amen, amen.

Gloria.

Ant. 1 Risanami, Signore, * contro di te ho peccato.

Salmo 45

Ant. 2 Dio è per noi rifugio e forza. †

Dio è per noi rifugio e forza, *
† aiuto sempre vicino nelle angosce.

Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell’Altissimo.

Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.

Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.

Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Gloria.

Ant. 2 Dio è per noi rifugio e forza.

ORAZIONE
Dio, che ti riveli grande e potente soprattutto quando hai compassione e perdoni, colmaci della tua grazia e rendi partecipi della celeste ricchezza quanti anelano al compimento delle divine promesse. Per Gesù Cristo tuo Figlio, e nostro Signore che vive e regna nell’unità dello Spirito Santo che vive e regna nei secoli dei secoli.

Non si dice né il Cantico della beata Vergine né la seconda orazione.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO
Dal fianco di Cristo, come da mistica roccia,
la divina sorgente è scaturita:
vinta è la nostra sete, e l’arida terra
immarcescibili frutti ci dona.
A te lode, Signore,
che sei la vera vita.

Si ristorano i pellegrini smarriti nel deserto,
si fa più dolce l’arduo cammino
verso la patria promessa.
A te lode, Signore,
che sei la vera vita.

Orazione
Ascolta, Dio onnipotente, la nostra voce: il fonte di grazia, che fluì dal cuore del Signore trafitto e dissolse il peso di tutta la colpa umana, alimenti sempre in noi la bellezza di una vita incolpevole, perché la Chiesa, madre felice, possa gloriarsi della sua fecondità mirabile e santa. Per Cristo nostro Signore.

INTERCESSIONI
Indirizziamo la nostra orazione al Signore Gesù, Redentore di tutti:
Signore, abbi pietà.

Tu che hai dato agli apostoli il potere di legare e di sciogliere,
-    dona la grazia della pazienza ai vescovi e ai presbiteri che esercitano il ministero della   riconciliazione.

Tu che per la nostra salvezza hai assunto la vita umana,
-    rendici generosi e accoglienti verso tutti.

Tu che hai amato la tua Chiesa al punto di dare la vita per lei,
-    conserva i coniugi cristiani nell’unità di un amore santo e fedele.

Tu che sei stato tradito dal bacio di un amico,
-    allontana la perfidia e la slealtà dal cuore dell’uomo.

Tu che hai promesso la risurrezione a quelli che credono nel tuo nome,
-    concedi l’eterno riposo ai nostri defunti che hanno sperato in te.

Sospinti dall’esempio di Cristo, che morendo in croce si affidò all’amore del Padre, con cuore aperto diciamo:
Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Amen.

oppure:

La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.



____
VESPRI (con il popolo)

 
Nei Venerdì di Quaresima non si celebra la santa messa. È invece raccomandata la celebrazione solenne dei Vespri con il popolo.
Tale celebrazione assume una struttura di tipo vigiliare, eco degli antichi usi della Chiesa di Gerusalemme, che nella sera di questo giorno aliturgico vegliava in attesa della celebrazione eucaristica allo spuntare del Sabato.
Pertanto, quando i Vespri del Venerdì sono celebrati in forma solenne col popolo, dopo i riti lucernari si proclamano, con i rispettivi salmelli e le orazioni, le letture vigiliari. Seguono i Salmi con le rispettive antifone e l’orazione.
Omessa infine la commemorazione battesimale, la celebrazione trova conclusione nelle Acclamazioni a Cristo, seguite dal Padre Nostro e dalla benedizione.
 
Il sacerdote (o il diacono) esce dalla sacrestia e si reca in processione all’altare, preceduto dai ministri che portano il turibolo non fumigante e la navicella (se è prevista l’incensazione) e una lampada accesa tra due candelieri spenti. Giunti davanti all’altare, il sacerdote introduce i Vespri con il saluto, mentre tutta l’assemblea è in piedi.

 
SALUTO
Il Signore sia con voi.
R E con il tuo spirito.
 
RITO DELLA LUCE
Cfr. Sal 140 (141), 1-4
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
V I A te grido, soccorri,
 ascolta questa voce che ti implora.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
V II Poni la tua custodia alle mie labbra,
non ceda il cuore al fascino del male.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
 
Mentre si canta il Lucernario, i ministri presentano i due candelieri spenti al sacerdote (o al diacono). Questi, tracciato un segno di croce sulla lampada accesa, attinge alla fiamma e accende i candelieri. Alcuni ministri dispongono i candelieri vicino o sopra l’altare. Intanto, si accendono gli altri ceri e le lampade della chiesa.
Dopo l’accensione dei candelieri, il sacerdote (o il diacono), secondo l’opportunità, infonde l’incenso, sale all’altare e lo bacia. Ricevuto il turibolo, incensa l’altare. Al termine dell’incensazione raggiunge la sede.
 
INNO
Cristo, che a nostra salvezza
disponi il santo digiuno,
vieni e conforta il tuo popolo
che celebra la Quaresima.
 
Ispira il pentimento,
poni sul labbro la supplica
che mitighi la giustizia
e muova il Padre al perdono.
 
La grazia tua ci liberi
dal passato colpevole
e un futuro innocente
pietosa a noi propizi.
 
L’annuo fervore ci doni,
purificando i cuori,
di tendere ancora una volta
alla beata Pasqua.
 
O Trinità, potente unico Dio,
l’universo ti adori
e, liberato dal male,
ti canti un cantico nuovo. Amen.
 
oppure
Iesu quadragenáriae
dicátor abstinéntiae,
qui ob salútem méntium
praecéperas ieiúnium,
 
adésto nunc Ecclésiae,
adésto paeniténtiae,
qua supplicámur cérnui
peccáta nostra dílui.
 
Tu, retroácta crímina
tua remítte grátia,
et a futúris ádhibe
custódiam, mitíssime,
 
ut, expiáti ánnuis
compunctiónis áctibus,
tendámus ad paschália
digne colénda gáudia.
 
Te rerum univérsitas,
clemens, adóret, Trínitas,
et nos novi per véniam
novum canámus cánticum. Amen.
 
 
RESPONSORIO
Cfr. Es 3, 10. 7
R Dio dal roveto disse:
«Mosè, ti mando dal faraone.
Fa’ uscire il mio popolo Israele
dall’oppressione d’Egitto.
V Ho visto la miseria del mio popolo,
e vengo a liberarlo
dall’oppressione d’Egitto».
 
I LETTURA
Il sangue salvifico dell’agnello pasquale.
 
Lettura del libro dell’Esodo
12, 21-27d
In quei giorni. Mosè convocò tutti gli anziani d’Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spalmerete l’architrave ed entrambi gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi esca dalla porta della sua casa fino al mattino. Il Signore passerà per colpire l’Egitto, vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti; allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre. Quando poi sarete entrati nella terra che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. Quando i vostri figli vi chiederanno: “Che significato ha per voi questo rito?”, voi direte loro: “È il sacrificio della Pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l’Egitto e salvò le nostre case”».    PdD
 
SALMELLO
Cfr. Sal 104 (105), 26-27. 36-37. 43. 8. 1-2. 5
Il Signore mandò Mosè suo servo
e Aronne che si era scelto.
Compì per mezzo loro i segni promessi
e nel paese di Cam i suoi prodigi.
Colpì nel loro paese ogni primogenito,
tutte le primizie del loro vigore.
Fece uscire il suo popolo con argento e oro,
fra le tribù non c’era alcun infermo.
Fece uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia, per
la sua alleanza:
parola data per mille generazioni.
V Lodate il Signore e invocate il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Ricorda sempre
la sua alleanza:
parola data per mille generazioni.
 
ORAZIONE
O Dio di infinita maestà, a te più accorata si eleva la nostra supplica: quanto più si avvicina il giorno festoso della nostra salvezza, tanto più intensamente disponi i nostri cuori a celebrare il mistero pasquale. Per Cristo nostro Signore.
 
II LETTURA
Il sangue degli agnelli pasquali per la purificazione del popolo.
 
Lettura del secondo libro delle Cronache
30, 15-23
In quei giorni. Immolarono la Pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di vergogna, si santificarono e quindi portarono gli olocausti nel tempio del Signore. Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dalle mani dei leviti, perché molti dell’assemblea non si erano santificati. I leviti si occupavano dell’uccisione degli agnelli pasquali per quanti non erano puri, per consacrarli al Signore. In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Èfraim, da Manasse, da Ìssacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la Pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono liberi dalla colpa chiunque abbia il cuore disposto a cercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario». Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
Gli Israeliti che si trovavano a Gerusalemme celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore, suonando con tutte le forze per il Signore. Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato grande avvedutezza nei riguardi del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.
Tutta l’assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia.    PdD
 
SALMELLO
Cfr. Sal 105 (106), 6. 21-22. 8. 4-5. 1
Abbiamo peccato come i nostri padri,
abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
I nostri padri dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam,
cose terribili presso il mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome,
per manifestare la sua potenza,
perché eterna è la sua misericordia.
V Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo,
visitaci con la tua salvezza,
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti,
godiamo della gioia del tuo popolo,
ci gloriamo con la tua eredità.
Celebrate il Signore perché è buono,
perché eterna è la sua misericordia.
 
ORAZIONE
O Dio di misericordia, che disponi il cuore di chi hai rigenerato nel battesimo a rivivere gli eventi pasquali e ad attingerne l’efficacia profonda, donaci di custodire con fedeltà la tua grazia e di ricuperarla umilmente nella preghiera e nella penitenza. Per Cristo nostro Signore.
 
III LETTURA
Il sangue dell’alleanza.
 
Lettura del libro dell’Esodo
24, 1-8
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e settanta anziani d’Israele; voi vi prostrerete da lontano, solo Mosè si avvicinerà al Signore: gli altri non si avvicinino e il popolo non salga con lui».
Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».    PdD
 
SALMELLO
Cfr. Eb 9, 19-20. 22b. 11a-c. 12
Dopo che tutti i comandamenti furono promulgati
a tutto il popolo da Mosè,
secondo la legge,
questi, preso il sangue dei capri e dei vitelli con acqua,
lana scarlatta e issòpo,
ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo:
«Questo è il sangue dell’alleanza,
che Dio ha stabilito per voi».
Perché senza spargimento di sangue
non esiste perdono.
V Cristo invece, venuto come sommo sacerdote
di beni futuri,
attraverso una tenda più grande e più perfetta,
non costruita da mano d’uomo,
non con sangue di capri e di vitelli,
ma con il proprio sangue
entrò una volta per sempre nel santuario,
procurandoci così una redenzione eterna;
Perché senza spargimento di sangue
non esiste perdono.
 
ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno, che hai redento il tuo popolo con il sangue del tuo Figlio unigenito, disperdi l’opera del demonio e spezza le catene del peccato perché non sia più schiavo dell’autore della morte chi nella professione della fede ha ricevuto la vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
 
IV LETTURA
Il servo del Signore.
 
Lettura del profeta Isaia
42, 1-9
Così dice il Signore Dio: / «Ecco il mio servo che io sostengo, / il mio eletto di cui mi compiaccio. / Ho posto il mio spirito su di lui; / egli porterà il diritto alle nazioni. / Non griderà né alzerà il tono, / non farà udire in piazza la sua voce, / non spezzerà una canna incrinata, / non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; / proclamerà il diritto con verità. / Non verrà meno e non si abbatterà, / finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, / e le isole attendono il suo insegnamento». / Così dice il Signore Dio, / che crea i cieli e li dispiega, / distende la terra con ciò che vi nasce, / dà il respiro alla gente che la abita / e l’alito a quanti camminano su di essa: / «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia / e ti ho preso per mano; / ti ho formato e ti ho stabilito / come alleanza del popolo / e luce delle nazioni, / perché tu apra gli occhi ai ciechi / e faccia uscire dal carcere i prigionieri, / dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. / Io sono il Signore: questo è il mio nome; / non cederò la mia gloria ad altri, / né il mio onore agli idoli. / I primi fatti, ecco, sono avvenuti / e i nuovi io preannuncio; / prima che spuntino, / ve li faccio sentire».    PdD
 
SALMELLO
Cfr. Sal 21 (22), 17a-b. 15-16b. 20. 28. 24-26
Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi.
Come acqua sono versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato,
la mia lingua si è incollata alla gola.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza accorri in mio aiuto.
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
V Lodate il Signore voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe d’Israele;
perché egli non ha disprezzato l’afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma al suo grido d’aiuto lo ha esaudito.
Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
 
ORAZIONE
Signore Gesù, Figlio del Dio vivo, che sei salito sul patibolo della croce per la redenzione del mondo e hai versato il tuo sangue prezioso per lavare le nostre colpe, al momento della nostra morte aprici le porte sospirate del cielo e accoglici vicino a te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
 
Terminate le letture vigiliari, con i rispettivi Salmelli e le Orazioni, e prima dell’avvio della salmodia, è opportuno rivolgere al popolo un’esortazione, che ne sostenga il cammino di preparazione alla celebrazione della Pasqua.
 
SALMODIA
(versione CEI 2008)
 
Sal 40 (41)
Preghiera nella sventura
«Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà» (Mc 14, 18)
 
Ant. 1 Guariscimi, Signore, * contro di te ho peccato.
 
Beato l’uomo che ha cura del debole: *
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
 
Il Signore veglierà su di lui, †
lo farà vivere beato sulla terra, *
non lo abbandonerà in preda ai nemici.
 
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; *
tu lo assisti quando giace ammalato.
 
Io ho detto: «Pietà di me, Signore, *
guariscimi: contro di te ho peccato».
I miei nemici mi augurano il male: *
«Quando morirà e perirà il suo nome?».
 
Chi viene a visitarmi dice il falso, †
il suo cuore cova cattiveria *
e, uscito fuori, sparla.
 
Tutti insieme, quelli che mi odiano †
contro di me tramano malefìci, *
hanno per me pensieri maligni:
 
«Lo ha colpito una malattia infernale; *
dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi».
 
Anche l’amico in cui confidavo, †
che con me divideva il pane,
contro di me alza il suo piede.
 
Ma tu, Signore, abbi pietà, rialzami, *
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi vuoi bene: *
se non trionfa su di me il mio nemico.
 
Per la mia integrità tu mi sostieni *
e mi fai stare alla tua presenza per sempre.
 
Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, *
da sempre e per sempre. Amen, amen.
 
Gloria.
 
Ant. 1 Guariscimi, Signore, * contro di te ho peccato.
 
 
Sal 45 (46)
Dio, rifugio e forza del suo popolo
A lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi (Mt 1, 23)
 
Ant. 2 Dio è per noi rifugio e fortezza. †
 
Dio è per noi rifugio e fortezza, *
† aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
 
Perciò non temiamo se trema la terra, *
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
si scuotano i monti per i suoi flutti.
 
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, *
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
 
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare. *
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Fremettero le genti, vacillarono i regni; *
egli tuonò: si sgretolò la terra.
 
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
 
Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
 
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà nel fuoco gli scudi.
 
Fermatevi! Sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
 
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
 
Gloria.
 
Ant. 2 Dio è per noi rifugio e fortezza.
 
 
ORAZIONE
Ascoltaci, Dio che tutti vuoi salvi, e non negarci i doni tua eterna ricchezza: chi con tutto l’animo ti riconosce creatore e padre, più non resti impigliato nelle astuzie del demonio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 
 
ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
A Cristo Signore, che tutto si è donato per la nostra salvezza e la nostra vita, rivolgiamo umilmente la nostra voce.
 
Verbo eterno, che hai assunto la condizione di servo, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Cristo crocifisso, potenza e sapienza di Dio, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Tu che, reso perfetto dalla sofferenza, sei diventato causa di salvezza, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Primogenito tra i fratelli, che cancelli i nostri peccati col Tuo sangue, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Tu che sei stato messo a morte per i nostri peccati e sei risorto per la nostra giustificazione, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Tu, che sei morto e sei risorto per essere il Signore dei vivi e dei morti, Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
 
Padre nostro.
 
CONCLUSIONE
Il Signore sia con voi.
R E con il tuo spirito. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.
 
Vi benedica Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo.
R Amen.
 
Andiamo in pace.
R Nel nome di Cristo.
 
In conformità alle consuetudini locali, la conclusione può assumere la forma solenne di benedizione con la reliquia della Santa Croce.

COMPIETA

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COMPIETA

Convertici, Dio, nostra salvezza.
E placa il tuo sdegno verso di noi.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
    nei secoli dei secoli. Amen.

Lode a te, Signore, re di eterna gloria.

INNO
Divina luce, Cristo,
stella che splendi sulla nostra sera,
ai servi che ti invocano
dona l’eterna vita.

Noi ti preghiamo e al sonno
ci abbandoniamo sereni:
se tu pietoso vigili,
senza affanno è il riposo.

Torbido sogno non ci inquieta
né ci inganna il Nemico,
se tu nella notte difendi
i cuori incontaminati.

Guardaci dal tuo trono,
sventa ogni perfida insidia,
proteggi i poveri che hai redento
a prezzo del tuo sangue.

A tua immagine ci hai creati
nel corpo e nello spirito:
nella tenebra orrenda
veglia sull’opera tua.

Al Padre eleviamo la lode,
all’unico suo Figlio,
allo Spirito Santo,
ora e per sempre. Amen.

SALMODIA
Salmo 87

Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore.

Signore, Dio della mia salvezza, *
    davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera, *
    tendi l’orecchio al mio lamento.

Io sono colmo di sventure, *
    la mia vita è vicina alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, *
    sono come un uomo ormai privo di forza.

È tra i morti il mio giaciglio, *
    sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo *
    e che la tua mano ha abbandonato.

Mi hai gettato nella fossa profonda, *
    nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno *
    e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.

Hai allontanato da me i miei compagni, *
    mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo; *
    si consumano i miei occhi nel patire.

Tutto il giorno ti chiamo, Signore, *
    verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti? *
    O sorgono le ombre a darti lode?

Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, *
    la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, *
    la tua giustizia nel paese dell’oblio?

Ma io a te, Signore, grido aiuto, *
    e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi, *
    perché mi nascondi il tuo volto?

Sono infelice e morente dall’infanzia, *
    sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira, *
    i tuoi spaventi mi hanno annientato,

mi circondano come acqua tutto il giorno, *
    tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti, *
    mi sono compagne solo le tenebre.

Gloria.

Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore.

LETTURA BREVE                Ger 14,9
Tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome: non abbandonarci, Signore Dio nostro.

Pietà di me, o Dio.
    Pietà di me, o Dio, * in te mi rifugio.

Mi riparo all’ombra delle tue ali.
    In te mi rifugio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
    Pietà di me, o Dio, * in te mi rifugio.

CANTICO DI SIMEONE           
                            Cantico    Lc 2,29-32

Ant.
A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
    vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
    preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
    e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria.

Ant. A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

ORAZIONE
Donaci, o Padre, di essere uniti nella fede alla morte e alla sepoltura del Figlio tuo, per risorgere alla vita nuova con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.
 
ANTIFONA ALLA B.V. MARIA
Salve, regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.

CONCLUSIONE
Dormiamo in pace.
Vigiliamo in Cristo.