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Chiesa di Costantinopoli

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

La Chiesa di Costantinopoli, secondo il quarto concilio ecumenico di Calcedonia del 451 dopo Cristo, è una chiesa locale con autorità sovranazionale sugli ortodossi della diaspora e sulle relazioni fra le chiese ortodosse.

I confini del patriarcato furono inizialmente quelli degli esarcati di Eraclea, Efeso e Cesarea, e dall’VIII al XII secolo si estesero all’Illirico e all’ Italia
meridionale. Le invasioni slave, bulgare e turche ridussero ampiamente il territorio.
La conquista ottomana e le invasioni arabe ridimensionarono gli altri patriarcati orientali e diedero a Costantinopoli il primato su tutti gli ortodossi.

Lo sfacelo dell’impero ottomano e la prima guerra mondiale ridussero drasticamente il numero dei fedeli in Turchia dai 2 milioni del 1922 ai circa 5 mila di oggi.
Con le giurisdizioni a vario titolo sottoposte a Costantinopoli i fedeli salgono a circa 4 milioni.
Nelle Chiese ortodosse l’autorità suprema è il Santo Sinodo composto dal patriarca e dai metropoliti .

Il Santo Sinodo della chiesa di Costantinopoli comprende 12 metropoliti greci di nazionalità turca più altri 15 metropoliti e vescovi originari o residenti di Turchia e Dodecaneso.
Dopo che il potere politico in Turchia ha imposto la cittadinanza turca per i membri del Santo Sinodo, oltre alla chiusura dell’unica scuola teologica di Calki, il patriarcato si è dotato di un ufficio di rappresentanza a Bruxelles.

L’autorità sovranazionale della Chiesa di Costantinopoli si esercita nel compito di arbitrato nei problemi giurisdizionali che possono sorgere tra le chiese ortodosse, nella gestione di istituzioni e organizzazioni ortodosse internazionali in ambito culturale, teologico ed ecumenico, nel governo di molti monasteri nel mondo (tra cui la repubblica monastica del Monte Athos) e nel diritto di indire sinodi panortodossi.

Il patriarcato di Costantinopoli è fortemente impegnato nel movimento ecumenico. Nel 1920 ha contribuito alla fondazione del Consiglio mondiale delle Chiese e nel 1965 si è reso protagonista, con la Chiesa cattolica, dell’annullamento delle rispettive scomuniche che ha chiuso così un millennio di inimicizia.