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Difendiamo dall’Aids le donne africane e i loro bimbi

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Mondialità

Al via la campagna di sostegno all’ospedale di Chirundu

Nel 50° anniversario della presenza di missionari ambrosiani in Zambia, la diocesi lancia una raccolta fondi per la lotta all'Aids di mamme e bambini africani

di Luisa BOVE

26 Aprile 2011
Mtendere Mission Hospital. Reparto di pediatria, Sister Sangeetha, resp. del reparto.

Parte oggi la camapagna “Positivi nell’anima” per la lotta all’Aids delle donne africane che culminerà il 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale. A lanciarla oggi, l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, l’iniziativa infatti è a favore dell’ospedale di Chirundu (Zambia) che la diocesi ambrosiana ha avviato anni fa e che continua a sostenere ancora oggi.
Per la prima volta la Chiesa di Milano lancia una campagna mediatica su larga scala, nel 50° anniversario di invio del primo missionario ambrosiano in Zambia grazie «all’audacia e alla lungimiranza» dell’allora Arcivescovo Montini, come ha ricordato Tettamanzi. Per questo ai festeggiamenti di sabato parteciperà una delegazione della diocesi, guidata da mons. Mario Delpini, delegato arcivescovile, che partirà domani per lo Zambia e di cui anch’io farò parte per documentare l’evento. Sarà presente anche don Antonio Novazzi, responsabile della Pastorale missionaria, che è stato fidei donum in Zambia per 12 anni. La riduzione del clero, ha sottolineato il cardinal Tettamanzi, «non ha fermato questo flusso». Non solo, ma dai fidei donum rientrati (preti, religiosi e laici) «abbiamo ricevuto molto».
L’Arcivescovo sostiene con forza l’opera svolta dall’ospedale di Chirundu a favore delle «vite compromesse dalla tragedia dell’Aids». Tutto quello che viene fatto, ha spiegato Pietro Ugazio, chirurgo volontario presso l’ospedale africano, va a favore della popolazione che non riuscirebbe a sostenere le spese sanitarie.
Alle donne affette dal virus Hiv vengono somministrate terapie antiretrovirali e indicate norme di comportamento per ridurre al minimo il rischio di contagio, se poi sono in gravidanza o stanno allattando, le cure sono garantite anche al figlio. «Le donne africane», ha detto il chirurgo, «sono molto sensibili e attente alla loro salute e a quella dei figli». L’importante è che siano ben informate, poi sono loro le prime a sottoporsi al test dell’Aids per verificare il loro stato di salute e sottoporsi a terapie. Le cure permettono loro di svolgere una vita normale e di ridurre fino all’1% la sieropositività dei neonati.
Un anno di terapie costa 15-20 euro, un’inezia per noi, ma una cifra insostenibile per una donna africana. Ogni giorno vengono curate 5.500 persone nell’ospedale di Chirundu che serve oltre 60 mila pazienti che arrivano anche da Lusaka per farsi curare dal personale medico e dalle Suore di Maria Bambina, presenti in Zambia fin dalle origini.
Una missione nata quasi «per caso», ammette don Antonio Novazzi, «quando c’erano là moltissimi italiani impegnati nella costruzione della diga di Kariba inaugurata nel 1958». La cooperazione tra la Chiesa africana e quella ambrosiana continua da 50 anni: «Milano ha mantenuto una presenza evangelica e un legame costante inviando preti, religiosi e laici, attualmente ci sono anche 2 coppie di sposi». Ma dal 1961 a oggi la diocesi ha mandato missionari in ben 12 paesi e 20 diocesi sparse nel mondo.
Quando anni fa i fidei donum presenti in Zambia si sono accorti della necessità di strutture sanitarie non hanno esitato ad aprire un centro intitolato a Paolo VI a Sud dello Zambesi, poi nel 1965 è stato aperto un nuovo ambulatorio, divenuto in seguito l’attuale ospedale della pace (Mtendere Mission Hospital).
«È la prima volta che la diocesi si impegna tanto per questa opera meravigliosa», ha detto Antonio Antidormi dell’ufficio missionario. L’ospedale di Chirundu è ancora poco conosciuto, anche in ambito ecclesiale, per questo la campagna di raccolta fondi sarà anche l’occasione per informare sull’operato e sulla realtà africana.
Materiale informativo (dvd, cartoline, manifesti…) verranno diffusi tra parrocchie, gruppi e associazioni, la copertura mediatica passerà attraverso la carta stampata, ma anche uno spot, realizzato dal grande regista Dario Piana, su emittenti televisive e radiofoniche, intanto sul lato del Duomo è già stato affisso un grande pannello.
La diocesi è sostenuta in questo progetto ambizioso da diversi sponsor (società Martini6, Ferrovienord…) e realtà come il Celim, le cappellanie ospedaliere e Chico Mendes che nelle sue botteghe metterà in vendita borse, T-shirt e spille il cui ricavato andrà a favore della campagna “Positivi nell’anima”.