Sabato 7 ottobre in occasione della Festa patronale della Madonna del Rosario, al termine della Messa vigiliare delle 18, verrà inaugurata la Cappella del Santo Crocifisso.
Collocata alle spalle del presbiterio della chiesa parrocchiale, viene normalmente utilizzata per la messa feriale nei mesi invernali: lungo la scorsa estate è stata oggetto di una intelligente ed artistica risistemazione.
Si è scelto di intitolarla al Santo Crocefisso poiché ospiterà l’antica croce, un tempo sospesa sull’arco trionfale della Collegiata e rimossa a seguito dei restauri degli affreschi che portarono alla luce la scena della “dormitio virginis”.
La scultura lignea policroma è di autore ignoto, restaurata dal laboratorio della prof.ssa Pinin Brambilla Barcilon nel 2002, datata fine del XVI secolo, e ricavata da legno dolce mentre la policromia è eseguita con tecnica di colore a tempera grassa.
Allo stesso tempo verrà anche svelato il restauro delle tele seicentesche che già ornavano la Cappella: l’ “Adorazione dei Magi”, copia da Carlo Dolci, il “Martirio di Santo Stefano” e il “Martirio di San Lorenzo”, ascrivibili alla scuola Daniele Crespi, quadri che presentavano notevoli depositi di polveri accumulate nei quarantasei anni trascorsi dal profondo restauro realizzato dalle Romite Ambrosiane del Sacro Monte di Varese. L’intervento dei mesi scorsi, affidato alla restauratrice Lucia Laita, si è concentrato su di un’asportazione dello sporco superficiale e sul trattamento contro gli attacchi delle muffe che ne compromettevano lo stato di conservazione. Si è scelto, infatti, di concerto con l’incaricata della Soprintendenza, dottoressa Ilaria Bruno, di mantenere il restauro pittorico svolto dalle monache nei primi anni ’70.
«Siamo stati guidati nella realizzazione di questi interventi da due riflessioni di papa Francesco pubblicate nel libro ‘La mia idea di arte’ – dichiara il Parroco, don Ambrogio Cortesi – anzitutto ‘L’arte nelle chiese è per l’evangelizzazione’, questa è la finalità che ci ha mosso. E ancora afferma il Papa ‘L’arte non scarta niente’: da oggi il crocefisso della Collegiata, accantonato per qualche anno al fine di non ostruire la visione degli affreschi di Masolino, ritorna alla finalità di culto per cui è stato intagliato, così come i tre quadroni secenteschi appena restaurati e nuovamente leggibili».
Questo riallestimento è stato reso possibile anche grazie all’impegno e alla generosità di alcuni volontari, professionisti e artigiani, cui va il ringraziamento di tutta la Comunità.