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Vita in comunità

Il 19 maggio
un Rosario in arabo a Bariana

In occasione della visita del parroco tunisino monsignor Jawad Alamat (18-20 maggio)

19 Maggio 2013

Milano crocevia di popoli. Milano terra del dialogo. Milano custode del principio della libertà religiosa. Tutti questi significati racchiude la celebrazione dei 1700 anni dall’Editto di Costantino, che avrà come momento culminante a Bariana la visita di monsignor Jawad Alamat, parroco della comunità pastorale di Sousse, Monastir, Madhia e responsabile nazionale delle Pontificie opere missionarie, delle scuole cattoliche e della pastorale del turismo e dello sport.

Come ha detto recentemente il cardinale Scola, «Milano è una metropoli consapevole del travaglio di transizione di questo passaggio di millennio. La nostra città è in cerca di una nuova fisionomia ed è inevitabile che il futuro sia segnato dai temi dell’interculturalità e dell’interreligiosità. Il processo del meticciamento in atto non è uno spazio di confusione tra le religioni, ma va visto nell’ottica del rispetto delle peculiarità di ciascuno, sancita dal Concilio Vaticano II». La sfida, per la Chiesa, è «trovare la strada di posizionarsi propositivamente, con la propria faccia, in questa società plurale».

Monsignor Jawad sarà a Bariana da sabato 18 a lunedì 20 maggio e, oltre alle celebrazioni liturgiche, sabato, al termine della Santa Messa delle 18, terrà un incontro, aperto a tutti, sul tema della libertà religiosa.

Domenica, alle 21, si inserirà nella Solennità di Pentecoste e nel calendario mariano della recita serale del Santo Rosario nei cortili: nel cortile del plesso residenziale “Corte lombarda” guiderà la recita di un mistero con la prima parte dell’Ave Maria in arabo e la seconda dei fedeli in italiano. Il significato di questo gesto è racchiuso in altre parole del cardinale Scola durante la recita del Santo Rosario in Duomo: «Da cristiani non abbiamo bastioni da difendere, ma solo vie da percorrere per andare incontro agli uomini e alle donne, nostri contemporanei», perché, come dice il Vangelo, «il campo è il mondo».

Gli incarichi tunisini di monsignor Alamat saranno infine l’occasione per rinnovare il gemellaggio con la Scuola dell’Infanzia parrocchiale, con la Polisportiva oratoriana Oscar e per organizzare una vacanza estiva con le famiglie nella sua comunità pastorale.