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Fino al 29 ottobre

Di Maulo ai Musei Civici di Varese

In mostra a Rovello Porro i lavori di un grande scultore, Gabriele Di Maulo, le cui opere fanno parte della chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo

29 Settembre 2016

Gabriele Di Maulo va in mostra a Varese, presso i Musei Civici nella sala Varatti dal 24 settembre al 26 ottobre 2016.
Per la prima volta saranno in mostra i disegni preparatori della monumentale via Crucis in pietra di Saltrio della chiesa parrocchiale di Rovello Porro.
L’edificio sacro, progettato da Paolo Mezzanotte e consacrato dal Beato Schuster il 30 settembre 1939, ospita le 15 stazioni della via Crucis, i cui disegni preparatori sono pubblicati in un’agile opuscolo edito da Ancora, Via Crucis. Meditazioni del Beato Luigi Monza e il cui percorso è spiegato dal parroco, don Maurizio Corbetta in una pregevole pubblicazione, sempre edita da Ancora, Via Crucis. Le sculture di Gabriele Di Maulo per la Chiesa Parrocchiale SS. Pietro e Paolo Rovello Porro (CO). Si potranno ammirare oltre 40 disegni originali dell’artista e una grande testa “neoclassica” oltre ad alcuni modelli per argenti liturgici eseguiti nei laboratori della provincia di Varese.
A completare la mostra la proiezione del documentario La via Crucis di Pietra di cui Ennio Morricone – uno dei maggiori compositori viventi, affascinato dalle forme di Di Maulo – ha composto la colonna sonora che scandisce le tappe della realizzazione delle opere esposte a Rovello Porro.
Lo spunto insomma per conoscere, oltre che un artista in grado di dialogare con grandi architetti e con i committenti ecclesiastici contemporanei, materiali come le pietre locali e luoghi inediti e adornati da opere d’arte.

Giorni e orari di apertura:
dal 24 settembre al 26 ottobre da martedì a domenica dalle ore 9.30 -12.30 | 14.00 -18.00
Maggiori informazioni: www.varesecultura.it tel: 0332.82.04.09

 

Gabriele Di Maulo, è nato a Milano nel 1968. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Chiavari e all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Di Maulo perfeziona il modo di lavorare nell’ambito di una ricerca formale perseguendo una figurazione che interessa non solo la scultura e la medaglistica, ma anche le tecniche dell’incisione, della litografia e della serigrafia, distinguendosi con un tratto lapidario e personale che trova un lirismo talvolta monocromatico spaziando tra il sacro e il profano. La progressiva elaborazione dello stile si affina, coi corsi di scultura a Monaco di Baviera alla Akademie der Bildenden Künste e successivamente, negli anni in cui è assistente di Floriano Bodini presso lo storico Studio di Via Hajech in Milano. Dai primi anni Novanta il suo lavoro, contraddistinto da una molteplicità di soggetti sia a carattere sacro che profano, suscita l’interesse di personalità autorevoli nel mondo dell’arte e della cultura. Vincitore di prestigiosi premi, attualmente le sue opere appaiono nelle rassegne più importanti di carattere nazionale ed internazionale, tra gli esempi più validi della scultura contemporanea italiana.