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16 marzo

Vittime di tratta: la nuova schiavitù

Incontro pubblico con Ilaria Sesana, giornalista di Avvenire, curatrice del blog “Indifesa” per Terres des Hommes, con un contributo di Rocco Briganti, sindaco di Olginate, presidente dell’Assemblea distrettuale di Lecco. Ingresso libero

14 Marzo 2016

Secondo una stima al ribasso, le vittime di tratta, nel mondo, sono 35 milioni. Nel 70% dei casi, donne o bambine. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale (53%) o lavoro forzato (40%), sfruttamento finalizzato all’espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento.

In Italia dalle 50 alle 70mila donne sono costrette alla prostituzione. Tra le vittime, un numero consistente è costituito dalle donne di nazionalità nigeriana (circa la metà) condotte nel nostro Paese dietro l’assunzione di un debito elevatissimo, minacce di ritorsione e riti voodoo. L’età delle vittime continua a scendere e coloro che arrivano -a ottobre 2014, “il numero delle nigeriane è cresciuto del 300% rispetto all’anno precedente”, come ha affermato il capo missione dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni in Italia- sono sempre più povere e non alfabetizzate. Frequentemente hanno già subito abusi e violenze.

Altri 400mila lavoratori (di cui l’80 per cento immigrati) rischiano, ogni anno, di ritrovarsi sfruttati e ridotti in condizioni servili.
Al fenomeno del traffico dei migranti infatti si sovrappone quello della tratta. Una volta giunti nel Paese di destinazione, un percorso iniziato come migrazione “irregolare” può trasformarsi in sfruttamento e riduzione in schiavitù.
D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e armi.

L’art. 18 del testo unico sull’immigrazione costituisce uno strumento di tutela importante (rilascio di permessi speciali per le vittime di “violenza o grave sfruttamento”) ma la norma è applicata in modo disomogeneo e dà adito a interpretazioni tanto differenti da minarne l’efficacia.

Per approfondire tutto questo e interrogarsi sui riflessi che tale dinamica ha sul nostro territorio, Qui Lecco Libera, la Casa sul Pozzo e L’Altra Via hanno organizzato per mercoledì 16 marzo alle 21 alla Casa sul Pozzo di C.so Bergamo, 69 a Lecco, l’iniziativa pubblica “VITTIME DI TRATTA” nella quale interverranno Ilaria Sesana e porterà il suo contributo Rocco Briganti*.

* Ilaria Sesana, giornalista “a basso impatto ambientale”, curatrice del blog “Indifesa” per Terres des Hommes, autrice di ”Autosufficienza” Altreconomia; “La manutenzione della bicicletta e del ciclista in città” Altreconomia, “Tutta bio” la città Altreconomia. Rocco Briganti, sindaco di Olginate, presidente dell’Assemblea distrettuale di Lecco.