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11 marzo

Petrarca e la Milano dei Visconti.
L’invenzione dell’Umanesimo

Con la lunga presenza di Francesco Petrarca a Milano e il conseguente arricchimento del mondo culturale milanese, la Città e la corte viscontea divennero un polo umanistico di primaria importanza nel panorama della cultura europea. Se ne parla in un incontro dell'Associazione Carlo Poma

8 Marzo 2017

È tesi comune che l’Umanesimo italiano sia di matrice toscana, forse è ora di avviare una riflessione circa questa ipotesi. Nessuno vuole sminuire la grande importanza del contributo toscano all’Umanesimo in Italia, ma non bisogna dimenticare che l’Italia di allora era un insieme di stati e ogni principe si sforzava di arricchire la sua corte con personaggi illustri, questo ha portato a una sorta di frantumazione dell’Umanesimo, consentendogli di diffondersi in tutto il territorio italiano.
Francesco Petrarca che tutti gli studiosi considerano a ragione il primo umanista in assoluto, stabilendosi a Milano ha creato e formato un insieme di persone che poi hanno continuato questa tradizione di ricerca e di studio che si può definire, senza tema di essere smentiti, umanistica.
Questo fa di Milano e della corte viscontea un polo umanistico fra i primi e di primaria importanza nel panorama della cultura europea dell’epoca.

Se ne parlerà sabato 11 marzo alle ore 16 presso la sede dell’Associazione “Carlo Poma” (Via Caio Mario, 18 a Milano) con Roberto Gariboldi e Massimo de Rigo

In questo incontro si cercherà di illustrare questo aspetto poco esplorato dell’attività di Francesco Petrarca a Milano, qui il poeta ha vissuto la sua maturità e ha dato il meglio delle sue capacità, arricchendo il mondo culturale milanese, che partendo dal suo esempio, ha saputo creare generazioni di umanisti di valore.
Uno dei luoghi preferiti da Petrarca era certamente la sua residenza estiva di Villa Linterno e nella seconda parte della conferenza si approfondirà questo tema, raccontando come questo luogo magico è stato sicuramente uno dei motori ispiratori che hanno spinto il poeta verso la ricerca umanistica.
La natura che si poteva trovare a Linterno, che solo in parte si può trovare ancora oggi, il fascino della residenza con la sua corte accogliente e i suoi preziosi affreschi, sono stati un ambiente insostituibile per la sua ispirazione, nostro dovere quindi è quello di preservarlo e valorizzarlo, in maniera che le prossime generazione ne possano ancora godere.

Ingresso libero
info: derigomassimo@gmail.comroberto.romilde@alice.it