Il dieci dicembre di dieci anni fa moriva Vito Milano: sindacalista eclettico, dotato di grande umanità, ha lasciato un ricordo vivo in chi lo ha conosciuto e che ha avuto la fortuna di poter lavorare con lui.
Nel libro “Vito Milano. La Cisl come passione”, edito da Edizioni Lavoro, così lo ricordava don Raffaello Ciccone: “i sindacalisti, spesso, sono l’ultimo anello di una realtà che si scioglie e evapora, l’ultima spiaggia per chi cerca lavoro e garanzia…Ha incontrato tanti amici o se li è conquistati lungo la strada … E’ bello ritrovare nel sindacato questo concatenamento di amicizia e fiducia”.
La CISL Milano Metropoli, dove ha lavorato nei suoi ultimi anni, e la FIM CISL, la categoria in cui è cresciuto, hanno organizzato un’iniziativa per il prossimo 19 dicembre, di cui trovate allegato il programma, il cui titolo “La grammatica del ricordo” prende spunto da una frase della prefazione di Bruno Manghi al libro già citato, e dal suo sottotitolo “Non dobbiamo correre il rischio di coltivare ricordi, mentre occorre costruire nuove speranze.”
All’incontro parteciperà anche don Walter Magnoni, Responsabile della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Milano. Nel maggio del 2000, in occasione dei cinquant’anni della Cisl milanese, il Cardinale Carlo Maria Martini invitò il sindacato a “reggere le situazioni difficili con equilibrio, senza violenza, ma con fermezza, cercando di dare sempre ragione del vostro operato”: don Walter rileggerà nell’oggi, e per il domani, questo pressante invito, aiutando a chiarire “sempre più le scelte di valore e di giustizia” che devono essere il fondamento dell’agire degli uomini e delle donne del sindacato.