Fotografie dal carcere di Bollate. Non il reportage di una agenzia esterna ma scatti e ri-scatti dei detenuti stessi in libertà creativa.
Si tratta di giovani, in maggioranza stranieri, che si ritraggono l’un l’altro attratti dai gesti e dalle espressioni dei compagni in cui vedono riflessa, come in uno specchio, la loro stessa voglia di vivere. Sono autoritratti reciproci, partecipi, che fissano momenti quotidiani, ora malinconici, ora giocosi, da cui mai si ricava l’impressione che si tratti di esercizi vani, solipsistici. Si capisce che il loro orizzonte è oltre la realtà contingente delle quattro mura. E anche quelle pose che a prima vista siamo tentati di classificare come narcisistiche sono invece simbolo di una umanità esuberante e repressa.
La mostra, a cura di Alessia Locatelli e RodolfoTradardi, sarà visitabile dal 4 al 21 Dicembre
Per maggiori informazioni visita il sito www.spazioostrakan.it