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Fino al 3 giugno

All’Ambrosianeum, cinque incontri
sul Libro dei Giudici

Uno dei testi biblici più controversi in un corso tenuto da don Matteo Crimella

27 Aprile 2015

Il libro dei Giudici è quasi sconosciuto. Dal punto di vista letterario è uno dei libri meglio riusciti di tutta la narrativa biblica, ma contiene molte storie di violenza, e forse per questo la tradizione cristiana ha avuto diverse resistenze nei suoi confronti. Per indagarne contenuto e possibili significati contemporanei la Fondazione Ambrosianeum organizza, da mercoledì 6 maggio a mercoledì 3 giugno (sempre alle 18.00 nella sede di via delle Ore 3) una serie di cinque incontri sul tema “La violenza, Il Libro dei Giudici”.
Dopo un’analisi dei primi capitoli, “teorici” e teologici, si prenderanno in esame alcuni celebri personaggi. Le grandi domande sulla violenza, sul male nella vita degli uomini trovano in queste pagine una rappresentazione viva, obbligando il lettore a non rifugiarsi in soluzioni prefabbricate.
Relatore, don Matteo Crimella, dottore in Scienze Bibliche e docente di sacra Scrittura alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano.

Il libro dei Giudici, che precede nella narrazione biblica il Libro dei Re, racconta i due secoli compresi tra il XIII secolo a.C. e il 1030 a.C., data d’inizio della monarchia. Dopo la conquista della Terra Promessa, la Terrasanta è ancora circondata da nemici, e i cananei invocano la riscossa. Così le diverse tribù d’Israele eleggono dei capi, chiamati appunto Giudici, dotati di potere politico, militare e giudiziario.

Ecco il programma:
– mercoledì 6 maggio: “Il curioso inizio del Libro dei Giudici”
– mercoledì 13 maggio: “Eud, una storia ridicola?” (Gdc3)
– mercoledì 20 maggio: “Iefte e il voto a Dio” (Gdc 11)
– mercoledì 27 maggio: “Sansone fra amore e morte” (Gdc 13-16)
– mercoledì 3 giugno: “La concubina fatta a pezzi (Gdc 19)

Costo per l’intero ciclo: 25 euro
Informazioni e iscrizioni (obbligatorie):
Fondazione Culturale Ambrosianeum, via delle Ore 3, Milano.
02.86464053; info@ambrosianeum.org; www.ambrosianeum.org