Is 49,1-6; Sal 138(139); At 13,22-26; Lc 1,57-66.80 Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto (Lc 7,15) Ecco Giovanni Battista,”voce di uno che grida nel deserto”. Profeta, figlio di sacerdote muto, o meglio, ammutolito. E’ proprio del sacerdote levita l’instaurazione e la restaurazione costante di una purità cultuale difficile da trattenere una volta per tutte. Sua preoccupazione è presentarsi davanti a Dio in adeguata ed ineccepibile condizione di purità. Questa volta, invece, è Dio che si presenta davanti a lui in assoluta ed imprevista novità. Il Signore ha scelto lui, sacerdote anziano sposo di donna sterile, per consegnare ad Israele l’ultimo ed il più grande dei profeti. Ci sarà un nome nuovo da imporre ed accettare, un nome che non appartiene a nessuno nella parentela; Giovanni: ”Jahvé fa grazia, misericordia”. Mentre Zaccaria scrive il nome nuovo sulla tavoletta la sua bocca viene aperta e il nodo della lingua viene sciolto. Adesso e soltanto adesso, egli può raccontare e benedire in verità, una fedeltà da sempre creduta ed una novità mai neppure immaginata. Preghiamo Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere. (dal salmo 138) [La Parola ogni giorno – Comunione inseparabile con il Signore. Luogo del nostro riposo – Settimane dopo Pentecoste 2010 – Centro Ambrosiano]
La preghiera e il pensiero del giorno
Riposo per chi è povero.
Natività di san Giovanni Battista