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Letture Rito Ambrosiano

Sir 44,1;48,22-25; Sal 140; Mc 4,35-41

27 Gennaio 2010

  LETTURA Lettura del libro del Siracide 44, 1; 48, 22-25 Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, / dei padri nostri nelle loro generazioni. / Ezechia aveva fatto quanto è gradito al Signore / e aveva seguito con fermezza le vie di Davide, suo padre, / come gli aveva indicato il profeta Isaia, / grande e degno di fede nella sua visione. / Nei suoi giorni il sole retrocedette / ed egli prolungò la vita del re. / Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi / e consolò gli afflitti di Sion. / Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi, / le cose nascoste prima che accadessero. SALMO Sal 140 ® Mostra al tuo servo, Signore, la via della vita. Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco. La mia preghiera stia davanti a te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera. ® Poni, Signore, una guardia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra. Non piegare il mio cuore al male, a compiere azioni criminose con i malfattori: che io non gusti i loro cibi deliziosi. ® Mi percuota il giusto e il fedele mi corregga, l’olio del malvagio non profumi la mia testa, tra le loro malvagità continui la mia preghiera. A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 4, 35-41 In quel medesimo giorno, venuta la sera, il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».