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Letture Rito Ambrosiano

Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19

3 Marzo 2011

Giovedi, 3 Marzo 2011 LETTURA Lettura del libro della Sapienza 14, 12-27 L’invenzione degli idoli fu l’inizio della fornicazione, / la loro scoperta portò alla corruzione della vita. / Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro. / Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini, / per questo è stata decretata loro una brusca fine. / Un padre, consumato da un lutto prematuro, / avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito, / onorò come un dio un uomo appena morto / e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione; / col passare del tempo l’empia usanza si consolidò / e fu osservata come una legge. / Anche per ordine dei sovrani / le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto; / alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti, / avendo riprodotto le sembianze lontane, / fecero un’immagine visibile del re venerato, / per adulare con zelo l’assente, come fosse presente. / A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano, / spinse l’ambizione dell’artista. / Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente, / si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine; / ma la folla, attratta dal fascino dell’opera, / considerò oggetto di adorazione / colui che poco prima onorava come uomo. / Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini, / resi schiavi della disgrazia e del potere, / abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile. / Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio, / ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, / a mali tanto grandi danno il nome di pace. / Celebrando riti di iniziazione, infanticidi o misteri occulti / o banchetti orgiastici secondo strane usanze, / non conservano puri né la vita né il matrimonio, / ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio. / Tutto vi è mescolato: / sangue e omicidio, furto e inganno, / corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro, / sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori, / corruzione di anime, perversione sessuale, / disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia. / L’adorazione di idoli innominabili / è principio, causa e culmine di ogni male. SALMO Sal 15 (16) Rit.: Sei tu, Signore, l’unico mio bene. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. ® Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. ® Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda. Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. ® Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. ® Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 15-19 In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, Gesù si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: / “La mia casa sarà chiamata / casa di preghiera per tutte le nazioni”? / Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.