Speciale

I cattolici italiani e «il pianeta che speriamo»

Share

Taranto

Sassoli: «Inaccettabile uno sviluppo senza giustizia»

Il messaggio inviato dal presidente del Parlamento europeo ai partecipanti alla Settimana sociale

a cura di Agensir da Taranto

23 Ottobre 2021
(foto Gennari/Siciliani)

«L’ambiente rappresenta la bussola del nostro agire e la chiave che tiene insieme tutto: dai cambiamenti climatici alle migrazioni, dalle sfide tecnologiche alle grandi questioni economiche e finanziarie». Lo dice David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, nel messaggio inviato ai partecipanti alla terza giornata della Settimana sociale. «Tutto è connesso e dunque anche il progresso ecologico non può dissociarsi da quello sociale – prosegue Sassoli -. Come potremmo porre fine alla crisi ecologica se continueranno a esistere alti livelli di povertà e disuguaglianza? Papa Francesco ci ricorda che abbiamo bisogno di un approccio integrale per combattere la povertà e custodire la natura. Per fare questo non possiamo agire in solitudine, ma servono alleanze e strategie comuni; serve rilanciare la centralità della politica intesa come capacità di disegnare il mondo che vogliamo e come dimensione essenziale della convivenza civile».

«Se c’è una lezione che abbiamo potuto imparare – e se volete – riscoprire – dal Covid-19 è il senso della nostra interdipendenza, della nostra relazione», la tesi di Sassoli: «Perché il mondo prima della pandemia non era poi così giusto ed equo. Anzi, era molto diseguale. Questo virus ha messo in evidenza le contraddizioni di un mondo globale senza regole che, specialmente negli ultimi venti anni, non ha fatto altro che produrre gravi ferite e profonde fratture nel corpo sociale. Oggi più che mai è necessario proteggere la nostra coesione, tutelare la nostra unità – la proposta -. La risposta è agire insieme, prendersi cura l’uno dell’altro e riscoprire l’importanza delle relazioni sociali nella comunità».

Per il presidente del Parlamento europeo, «non è più accettabile uno sviluppo senza giustizia o una crescita senza diritti. Se la sostenibilità è la sintesi e l’orizzonte comune del nostro agire, il Green Deal e il Next Generation EU rappresentano la traduzione concreta dell’impegno europeo verso l’ambiente e le generazioni future». Questi provvedimenti, per Sassoli, «delineano un cambio di paradigma che non è solo economico e sociale, ma anche culturale. Dobbiamo riscoprire il concetto di prossimità e stabilire con la natura un rapporto diverso», l’invito, che in pratica si traduce nell’«investire in progetti di economia circolare, utilizzare in modo più efficace le energie rinnovabili, promuovere le biodiversità e sostenere le economie locali. Custodire il pianeta vuol dire non solo proteggere tutti coloro che ogni giorno lo curano, ma anche coinvolgere tutte le componenti della società affinché lavorino per una rinnovata stagione all’insegna dell’impegno educativo, del dialogo e della reciproca collaborazione», conclude Sassoli.

Gentiloni: «Non risposte locali a problemi globali»

«Non possiamo rispondere a problemi globali con risposte locali. Di fronte a problemi comuni dobbiamo rispondere con responsabilità comuni». Ne è convinto Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, intervenuto alla terza giornata della Settimana sociale di Taranto con un videomessaggio. «Tutto è connesso, e mai come in questi tempi è diventata una consapevolezza», fa notare Gentiloni citando l’esempio della pandemia e la rapidità con cui si è diffusa in tutto il mondo, «provocando non solo l’emergenza sanitaria, ma anche la più grave recessione economica dal dopoguerra». Il Next Generation Eu, la tesi di Gentiloni, «può essere un’occasione di rilanciare la crescita e renderla più sostenuta e più sostenibile». Quanto all’emergenza climatica, il commissario europeo fa notare che «il ruolo dell’Europa è stato cruciale per definire gli Accordi di Parigi sul clima e ha moltiplicato gli sforzi per raggiungere la neutralità climatica nel 2050 e predisporre un pacchetto di misure per ridurre del 55% le emissioni di carbonio entro il 2023».