Con riferimento ai servizi giornalistici che nella scorsa settimana hanno connesso il cardinale Angelo Scola alle vicende oggetto delle indagini in corso a Venezia, al fine di consentire un giudizio più pacato e rispettoso della verità, si rende noto che:
• La Fondazione Studium Generale Marcianum è stata costituita nel dicembre 2007 ed è stata riconosciuta come persona giuridica di diritto privato nell’aprile 2008. La Fondazione è stata promossa dal Patriarcato di Venezia come polo pedagogico, accademico e di ricerca aperto a tutta la società civile, inserendosi nella grande tradizione culturale e internazionale di Venezia. Alla luce di questo progetto, nella Fondazione si sono coinvolti da subito, come Fondatori e Sostenitori, soggetti pubblici e privati, locali e internazionali.
• Il cardinale Scola non ha mai esercitato “pressioni” né “richieste indebite” per reperire le risorse necessarie alla Fondazione Studium Generale Marcianum. I contributi economici, compreso quello indicato dalla stampa, sono stati corrisposti in virtù della qualifica di Fondatore o Sostenitore della Fondazione, secondo le previsioni dello statuto e dell’atto costitutivo. Tali contributi sono stati acquisiti, contabilizzati e utilizzati dalle competenti strutture della Fondazione secondo criteri di trasparenza e correttezza, in conformità agli scopi istituzionali propri dell’ente.
• Il cardinale Scola non ha mai svolto pressioni di alcun tipo, esplicite o implicite, nelle vicende che hanno portato all’identificazione dei candidati e all’elezione dei Sindaci di Venezia.
• I fondi erogati dalla Legge speciale e dalla Regione Veneto dal 2004 per il restauro del Patriarchio (sede della procuratoria e della curia diocesana, abitazione del Patriarca e dei canonici) e del complesso del Longhena della “Basilica della Salute” (sede del Seminario e dello Studium Generale Marcianum) sono stati regolarmente approvati dalle istituzioni competenti e rigorosamente impiegati secondo le finalità assegnate.
• È intenzione del cardinale Scola tutelarsi legalmente nei confronti di chi continuasse a dare informazioni imprecise, scorrette o false. Una tutela necessaria perché sia rispettata la verità e perché non sia disturbata la missione pastorale del cardinale Scola nella Chiesa di Milano.