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Sirio 15 - 21 dicembre 2025
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Baggio

Sgombero di via Quarti, il parroco: danneggiati anche gli inquilini “regolari”

Lo sconcerto di don Giuseppe Nichetti per le modalità dell’operazione condotta nelle torri Aler: «Molti hanno allacci abusivi, ma la gestione di questi anni ha danneggiato anche le famiglie che pagano l’affitto e hanno diritto di vivere in un contesto civile». Il terzo settore chiede un confronto al Prefetto

di Claudio URBANO

18 Dicembre 2025
Sopralluogo di una delegazione di ALER alle case Popolari di via Quarti in preda al degrado tra occupanti abusivi e invasione di topi (Fotogramma / IPA)

Esprime «sconcerto» don Giuseppe Nichetti, parroco di Sant’Apollinare e Sant’Anselmo a Baggio, per l’intervento di due giorni fa nelle torri di via Quarti. Non per lo sgombero in sé, sottolinea, «ma per le modalità». Martedì pomeriggio con un massiccio intervento delle forze dell’ordine è stata eseguita una di quelle che la Prefettura classifica come “Operazioni Interforze Periferie”, per contrastare situazioni di illegalità. Che qui, in queste sette torri Aler che contano 450 appartamenti, sono purtroppo conclamate. I dati dell’operazione parlano di nove appartamenti sgomberati e altri dieci abbandonati spontaneamente, oltre al sequestro di hashish e cocaina. Ma le testimonianze parlano anche di un’iniziativa che, a differenza della prassi seguita in questi casi, è stata eseguita senza coinvolgere i Servizi Sociali; e che ha lasciato molti degli inquilini senza elettricità e gas, come ha denunciato il Comune di Milano, che insiste per il ripristino delle utenze. Nella torre in cui abitano le suore – ovvero le Discepole del Vangelo, che hanno avviato qui una propria comunità dal 2020 – su 60 famiglie solo 13 avevano mantenuto l’energia elettrica, ha fatto i conti il parroco. E le famiglie che hanno lo scaldabagno, sono rimaste senza acqua calda.

«È vero che in via Quarti molti hanno un allaccio abusivo all’energia elettrica», ammette il parroco, che però denuncia: «Da anni qui si chiedono interventi, si segnala una situazione di illegalità. Io stesso ho incontrato due volte, quest’anno, il presidente di Aler: l’ultima – ricorda – a luglio, insieme agli assessori alla Casa e al Welfare del Comune di Milano». Incontri che il parroco ha richiamato anche nella lettera inviata al Prefetto. Qui, riferisce il parroco, non vengono previsti interventi per migliorare le cose perché, argomenta Aler, dopo qualunque intervento segue un danneggiamento. Ma don Nichetti ricorda: «Non si possono considerare solo gli abusivi e quelli che non rispettano gli ambienti; ci sono anche gli inquilini che pagano regolarmente l’affitto, e che hanno diritto di vivere in un contesto civile».

Una fase dello sgombero

Da due anni diversi soggetti del Terzo settore operano in rete per affrontare le criticità di via Quarti. Tra loro anche la parrocchia, la cooperativa di Caritas ambrosiana Farsi Prossimo e la San Vincenzo, insieme a Comunità Progetto. Una rete che di fatto dà seguito al progetto “Parrocchie e Periferia”, promosso per un triennio anche a Baggio nel periodo a cavallo della pandemia. Tra chi si impegna nella parrocchia di Sant’Anselmo anche il signor Giovanni Valle, che sullo sgombero spiega quanto appreso nei momenti immediatamente successivi allo sgombero: «Il criterio è stato quello di staccare la corrente a tutti coloro che non avevano un regolare contratto d’affitto». Allo stesso tempo, almeno inizialmente c’è stato un distacco completo della corrente, secondo una procedura di sicurezza che si segue in queste operazioni; e Valle riferisce di almeno un caso di un inquilino regolarmente titolare dell’affitto, finito anch’esso tra chi è stato privato dell’elettricità. Un’operazione che, in ogni caso, «è stata condotta senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze», sottolinea Valle, che denuncia anche come proprio davanti agli spazi del condominio chi ha condotto l’operazione abbia abbandonato oggetti e giocattoli prelevati dagli appartamenti.

Tra chi è rimasto al buio e senza la possibilità di prepararsi un pasto ci sono anche molte famiglie con minori. Proprio queste famiglie, insieme agli anziani, sono quelle a cui si fanno più vicine le Discepole del Vangelo, nei primi momenti anche solo rincuorando i bambini con una caramella o un cioccolatino. Oppure bussando alle persone che per paura si chiudono in casa e non chiedono aiuto: «Di noi suore si fidano e ci aprono», spiegano le religiose.

Nel pomeriggio di giovedì 18 la situazione era in evoluzione. Alcuni inquilini già nelle scorse ore si erano nuovamente allacciati in modo abusivo alla rete elettrica. Ma, verso sera, molti appartamenti erano ancora al buio. Per quanto possono, le suore e i volontari stanno verificando caso per caso. Sempre nel pomeriggio di giovedì, una riunione organizzata in coordinamento con il Municipio 7 è servita a individuare le famiglie in situazione di maggiore fragilità, su cui concentrare gli interventi di sostegno. In particolare, Progetto Arca ha dato la propria disponibilità a fornire pasti caldi.

Tanto don Nichetti quanto il signor Valle e le Discepole del Vangelo sottolineano che la presenza della Chiesa si traduce innanzitutto in un lavoro di ascolto. Perché in questi casi molti degli inquilini sarebbero portati a a fare le barricate, a cercare lo scontro, riferisce il parroco, che spiega così la sua presenza in questi giorni in via Quarti: «Ho cercato di invitare alla moderazione: noi non cerchiamo il conflitto, lo scontro. Cerchiamo soluzioni adeguate, naturalmente nella legalità». Ma, osserva il parroco, verso i “disperati” che abitano qui serve una considerazione diversa rispetto a quella dei fondi di investimento che comprano in centro a Milano, e che qui non si vedono.

La lettera al Prefetto

La sospensione «di altre operazioni interforze straordinarie eventualmente previste nei quartieri pubblici della città e delle azioni di sgombero di nuclei familiari in stato di bisogno»; un incontro urgente «al fine di istituire un tavolo cittadino di confronto tra le istituzioni interessate e le realtà di base che a vario titolo operano nei quartieri popolari al fine di tutelare le famiglie più fragili»: sono le richieste che un nutrito gruppo di realtà – tra loro Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Comunità pastorale di sant'Apollinare e sant'Anselmo da Baggio, Comunità di Sant’Egidio, Cooperativa Sociale Farsi Prossimo, Discepole del Vangelo - Via Quarti e parrocchia di San Leonardo Murialdo - formulano in una lettera inviata al prefetto di Milano Claudio Sgaraglia dopo le iniziative delle forze di pubblica sicurezza nei quartieri popolari ERP di San Siro, Giambellino/Lorenteggio e Baggio. «Se l’obiettivo è contrastare la criminalità, tali azioni si dimostrano inefficaci – si legge nella missiva -. Abbiamo assistito a una criminalizzazione indiscriminata di chi vive nei quartieri di case popolari e una gestione del patrimonio residenziale pubblico esclusivamente concepita come controllo securitario, ignorando bisogni e percorsi di chi in questi quartieri ci vive e delle reti del territorio».