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Olgiate Olona

Associazione Sichem: una casa per tutti

L’emergenza abitativa nel territorio tra Varese e Milano al centro di un convegno organizzato sabato 25 gennaio dalla comunità di famiglie che, tra le proprie attività, accoglie persone in difficoltà nel trovare un alloggio

di Giacomo COZZAGLIO

21 Gennaio 2025

Il problema della casa in tutte le sue forme – dai prezzi difficilmente accessibili all’alto numero di appartamenti sfitti – oltrepassa i confini di grandi città come Milano e coinvolge tutti i territori, compresi i piccoli centri. Così anche le zone di provincia si vedono costrette a confrontarsi con dinamiche di mercato e un marcato individualismo, la cui conseguenza è un paradosso: troppe case senza gente e troppa gente senza casa.

Proprio su questi temi l’Associazione Sichem di Olgiate Olona intende richiamare l’attenzione con un confronto pubblico organizzato per sabato 25 gennaio alle 9.30 al Teatrino di Villa Gonzaga nel Comune del Varesotto, dal titolo «Una casa per tutti: qualcosa non funziona. Disavventure, promesse e speranze di chi cerca una casa tra Varese e Milano» (vedi qui).

Franco Taverna

Come racconta uno dei suoi membri, Franco Taverna, «l’associazione Sichem è una comunità di nove famiglie che vivono insieme, nata poco più di 25 anni fa. In questo momento abbiamo quattro appartamenti che mettiamo a disposizione di famiglie bisognose per un periodo massimo di due o tre anni, in attesa che trovino una loro casa. Uno dei nostri principi è proprio l’accoglienza per aiutare queste persone mentre cercano una loro stabilità e un lavoro».

Le difficoltà degli stranieri

«Lo spunto dal quale nasce l’incontro del 25 gennaio è la difficoltà che incontriamo nel trovare casa ai nostri ospiti, soprattutto quando sono stranieri – spiega Taverna -. Noi facciamo da tramite con le agenzie e i privati, ma quando si tratta una persona o una famiglia provenienti dal Senegal o dalla Costa d’Avorio spesso ci siamo trovati davanti a un rifiuto». Gli stranieri sono solo gli ultimi di una lista sempre più lunga di soggetti che faticano a trovare casa: lavoratori poveri, anziani, famiglie monoparentali e giovani. Tuttavia nei loro confronti si riscontra con stupore «una vera e propria diffidenza, cresciuta in modo particolare in questi anni», definita da Taverna come «una paura del tutto ingiustificata, segno dei tempi bui che stiamo attraversando».

Costruire alleanze

Il problema della casa non differisce molto a seconda che ci si trovi in una grande metropoli o in centri urbani in provincia. «Forse la differenza tra paesi come Olgiate Olona e Castellanza rispetto a Milano è nelle soluzioni. Una grande città deve pensarle su una scala maggiore – aggiunge Taverna -. Al contrario nei piccoli Comuni c’è maggiore possibilità di trovare alleanze sul territorio e proporre soluzioni sulla base di esempi visti in Italia e all’estero». La necessità di cooperare tra le parti sarà dibattuta nel corso della mattinata in un panel insieme ai Sindaci di Olgiate Olona e di Legnano.

 

L’importanza dei rapporti umani

Parlare della casa non significa soltanto trovare un alloggio dignitoso a un prezzo accessibile, ma soprattutto riscoprire l’inestimabile valore dei rapporti umani. «Oltre al problema della casa, le persone che si rivolgono a noi esprimono un bisogno più profondo e umano: la necessità di una vicinanza e di una relazione con gli altri», spiega Taverna, ricordando che all’interno della comunità, oltre a stranieri, hanno ospitato anche cittadini italiani con traumi di separazione o maltrattamenti in famiglia. La cura delle persone che abitano intorno a noi è quindi un aspetto imprescindibile del tema casa e altrettanto importante nella costruzione di una vita dignitosa: «Se per esempio due condomini da 40-50 appartamenti vengono assegnati a quanti ne hanno bisogno, ma non viene loro offerto anche quel livello minimo di servizi legati alla relazione e alla cura, allora si sta solo accumulando disagio sopra disagio, senza una vera possibilità di riscatto» conclude Taverna.