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Editoriale

Quaresima: un kairós di grazia

Un cammino che va alle radici della nostra fede

Di mons. Gianantonio BORGONOVO Arciprete

10 Marzo 2014

Nel linguaggio biblico kairós indica la qualità positiva del tempo: il momento favorevole, propizio e opportuno, quello scelto da Dio per manifestare la sua misericordia (nella lingua ebraica, lo ‘et raṣôn «il tempo del suo progetto»). Tutta la liturgia quaresimale è pensata come un cammino che va alle radici della nostra fede, come bene lo esprime sant’Agostino con un simbolo delle sue Omelie sul Vangelo di Giovanni: «È grande ciò che incomincia dalla fede, eppure viene disprezzata. Così come in una costruzione gli inesperti sono soliti dare poca importanza alle fondamenta. Scavano grandi fosse, vi gettano pietre alla rinfusa, non squadrate, né levigate e non appare quindi niente di bello. Come niente di bello appare alla radice di un albero; ma tutto ciò che nell’albero ti piace è venuto su dalla radice. Guardi la radice e non ti piace, contempli l’albero e ne resti ammirato» (Omelia 40). La radice è Gesù Cristo. Quel Cristo che, proprio nelle letture proposte dalla liturgia di questo tempo, si muove con sicurezza dentro il mondo, di fronte agli uomini, con una straordinaria e nuova capacità di giudizio e di presenza, consapevole della sua identità di Verbo di Dio e, quindi, della sua missione di inviato del Padre.
Ciascuno di noi avrà certamente già fatto il suo “piano quaresimale” d’impegno nella preghiera, nel digiuno e nella carità. Anche nella comunità ecclesiale la Quaresima assume il suo valore di tempo favorevole e propizio. Perciò vorrei invitarvi a prendere in seria considerazione le opportunità offerte dalla nostra comunità a favore di un cammino fecondo, orientato a scoprire il tempo scelto da Dio per rinnovare la manifestazione della sua misericordia.
Anzitutto ricordo i quattro appuntamenti della Via Crucis guidata dal nostro Arcivescovo: 18 e 25 marzo, 1 e 8 aprile. Lo spettacolo della Croce – il titolo generale scelto per le quattro sere – ci anticipa la data dell’8 maggio prossimo, quando tutta la diocesi si radunerà attorno al santo Chiodo per confessare pubblicamente la sua fede in Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto. «La missione scaturisce dalla gratitudine per il dono che il Signore fa di sé al suo popolo e a tutta l’umanità. La professione della nostra fede per le vie della città vuole dire a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell’umano fino nelle periferie più lontane, per seminare la gioia del Vangelo nel “campo che è il mondo”». È il messaggio che il cardinale Scola ci ha trasmesso nella Lettera pastorale Il campo è il mondo per presentare quella giornata, progettata come chiave di volta dell’Anno pastorale. Il titolo «spettacolo della Croce» è citazione adattata di Luca 23,48, il cui testo originale parla di theoria. In senso soggettivo, il termine significa «visione, contemplazione»: abbiamo bisogno di contemplare il Crocifisso e il suo modo di morire. Vedendo Gesù spirare in questo modo anche noi, come il centurione romano che gli stava di fronte, dobbiamo giungere a confessare: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!» (cfr. Marco 15,39).
Vi è poi il ricchissimo programma spirituale – e insieme culturale – dei “Dialoghi di Quaresima 2014” Un triangolo imperfetto. Dio, l’uomo, la sofferenza proposti dal Duomo e dai Centri Culturali Ambrosianeum, Corsia dei Servi e San Fedele. Incontri che offriranno l’occasione per misurarsi con il tema della sofferenza, spaziando in una pluralità di linguaggi: le cinque letture bibliche del venerdì, gli apporti dell’arte, della musica, del cinema, del teatro e della pittura.
Vorrei esplicitare, in particolare, il primo e l’ultimo evento che coinvolgono direttamente la Cattedrale. Inizieremo mercoledì 12 marzo, alle ore 20.30, con La Via Crucis di Mario Luzi. Termineremo mercoledì 16 aprile, alle ore 20.30, con la Passione secondo Giovanni (BWV 245) di Johann Sebastian Bach. Il primo evento sarà presentato da Armando Torno; il testo sarà letto dall’attore Roberto Mussapi e accompagnato con pezzi organistici dal maestro Ermanno Codegoni. La serata è donata dall’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del mondo e dà inizio alle celebrazioni per il centenario della nascita del grande poeta e il nono anniversario della sua scomparsa.
L’ultimo evento sarà presentato da Laura Nicora e Armando Torno ed è reso possibile dalla collaborazione con l’Orchestra Sinfonica e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, sotto la direzione del maestro Ruben Jais. Sono certo che questa collaborazione sarà la prima di una serie lusinghiera di presenze de La Verdi nella vita del nostro Duomo.
La ricchezza di questi programmi non sia causa di dispersione, ma arricchimento del cammino di teshuvà «conversione, riconciliazione» in preparazione della Pasqua, che giunge a ciascuno in situazioni «spirituali» diverse. Vi è chi ha rotto in modo grave l’alleanza battesimale e deve decidere un vero «ritorno»; vi è chi sta vivendo un periodo di indifferenza o di distrazione, con il cuore che sta “altrove”, senza spazio per Dio né desiderio di cercarlo; vi è chi sta camminando nella fede, e da tanto tempo ormai: ha solo bisogno di ravvivare l’amore degli inizi.
Per ciascuno, il cammino penitenziale verso la Pasqua sia una riconferma della ricerca di Dio, una purificazione dalle molte fragilità che rendono incerto il passo. Per tutti, questo «tempo favorevole» sia qualcosa di grande, qualcosa che merita di essere vissuto in pienezza.