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Lecco

«Vittime di Lampedusa, adottiamo
un numero dandogli un nome»

La Casa sul Pozzo lancia un’iniziativa per far “rinascere” i morti in mare il 3 ottobre, ripescati con grande fatica e diventati un numero per essere identificati e sepolti

22 Ottobre 2013

A un mese dalla tragedia di Lampedusa, nella logica della familiarità, la Casa sul Pozzo di Lecco lancia un’iniziativa per ricordare e far rivivere le tante, troppe vittime degli sbarchi.

«I naufragi nel Mediterraneo sono una ferita aperta di storie che ci vengono incontro in continuazione. Ogni bambino, donna, uomo è impastato della nostra stessa umanità: per questo soffriamo quando le loro vite non vanno a maturità perché fermate precocemente – spiegano i promotori -. Ci ha amareggiato vederle segnate da un numero progressivo, sulle bare e sulle tombe. Ci siamo proposti di offrire un nome al posto del numero. Dare un nome, magari quello personale, vuol dire generare una persona a una nuova vita tenendone viva la memoria, farla nascere dentro di noi. La adottiamo, con i suoi sogni interrotti, le paure, i desideri, il futuro che si è bloccato».

L’iniziativa consiste nello scrivere il nome su un piccolo ciottolo di fiume,già segnato da un numero, e depositarlo a La Casa sul Pozzo ai piedi del Muro della Memoria, o custodirlo a casa. «La pietra dura e non appassisce come i fiori, così anche la nostra fedeltà – dicono ancora alla Casa sul Pozzo – Inizieremo a realizzare questa proposta dal 3-4 novembre, a un mese dal primo grande naufragio.I numeri diventeranno nomi e ci saranno familiari. Verseremo 1 euro come segno del “costo della vita” e li utilizzeremo per sostenere altre vite».

A La Casa sul Pozzo (corso Bergamo 69, Lecco) sono disponibili ciottoli di fiume e quanto occorre per scrivere.