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Testimonianze

Una scelta controcorrente:
così il Vangelo è più vicino

Le voci di un adolescente e della mamma di un ragazzo che frequenta la Comunità San Martino

di Ylenia SPINELLI

17 Giugno 2012

«Questo cammino non mi ha dato delle risposte, piuttosto ha fatto nascere in me delle domande e qui credo stia l’importanza di un’esperienza come questa». Parola di Angelo, un 17enne che ha deciso di frequentare la Comunità Adolescenti in prima superiore, su consiglio del suo “don”.

Dopo quasi tre anni, quali frutti raccoglie?
Penso che la grande ricchezza datami da questa proposta sia stata quella di sentire tante voci diverse, nella consapevolezza che la vocazione di ognuno è unica e, sia che porti a una scelta di vita matrimoniale, sia che porti a una scelta di vita consacrata, è sempre qualcosa in cui il Signore compie meraviglie. Questa convinzione fa luce sul mio futuro e mi spinge a proseguire questo cammino, ovunque esso porti.

Quali i punti forti?
Innanzitutto i testimoni incontrati, esempi di concreta realizzazione degli insegnamenti di Gesù, che per un ragazzo contribuiscono a rendere più “vicino” e più “tangibile” il Vangelo. E poi il luogo dove si sono svolti gli incontri: il Seminario. Vedere e parlare con i seminaristi, venire a contatto con persone che stanno facendo un cammino di vocazione e respirare il meraviglioso clima di comunità è molto importante per dei giovani come noi che, seppur in maniera diversa, stanno facendo anch’essi un percorso.

I suoi genitori l’hanno appoggiato?
Sì, pienamente. E questa credo sia una grande fortuna che purtroppo non tutti hanno. È molto importante per il proprio discernimento, poiché dà quella serenità necessaria  per fare bene delle scelte importanti.

Ne ha parlato anche con gli amici?
Sì, con quelli con cui ho più confidenza. Magari ci è scappata anche qualche battutina, ma solitamente tra noi c’è un grande rispetto per le scelte di tutti. Credo sia importante saper parlare anche di cose serie e molto personali con i propri amici, perché solo in questo modo un rapporto d’amicizia si consolida.

Comprendere e accompagnare

Non sempre per una mamma è semplice accettare le scelte di vita di un figlio, soprattutto quando vanno un po’ “controcorrente”. A volte però capita di incontrare genitori che non solo le appoggiano, ma che si lasciano pienamente coinvolgere ed entusiasmare. È il caso della signora Monica Clerici, mamma di Giorgio, che frequenta la terza media e che sta per terminare il cammino con la Comunità San Martino.

Come è nata la decisione di suo figlio di aderire a questa proposta?
Da un lato per via dell’amicizia con un ragazzo che già frequentava la “San Martino”, dall’altro, invece, il nostro parroco già da tempo aveva detto a Giorgio che gli avrebbe proposto un’esperienza molto speciale. Ho avuto la sensazione che volesse sì proporre la cosa, ma nel contempo sollecitare la curiosità e l’interesse di mio figlio affinché provasse lui stesso il desiderio di iniziare tale esperienza… e così è avvenuto!.

Lei è stata subito d’accordo?
Certamente! Si trattava di una proposta bella, di quella bellezza che solo le cose serie possiedono. Importante per il messaggio trasmesso e per il luogo in cui avvenivano gli incontri. Il Seminario di Venegono è un posto bellissimo, quando si varca il cancello, salendo lungo il viale, si scorge l’edificio in tutta la sua imponenza, si respira un’aria speciale, totalmente diversa da quella alla quale siamo abituati.

Di cosa crede che abbiano bisogno i ragazzi di oggi per prendere delle decisioni importanti per il proprio futuro?
Come mamma e come insegnante credo che oggi i nostri ragazzi abbiano bisogno di avere accanto a loro dei genitori e degli adulti autorevoli, hanno bisogno di persone intellettualmente oneste e consapevoli del proprio ruolo, che siano capaci di intuire e di far emergere le qualità e le potenzialità presenti in ciascuno di loro, che spesso sono davvero grandi. Credo che i nostri giovani abbiano la necessità di essere ascoltati, compresi, guidati ed accompagnati: accompagnare significa infatti condividere e la condivisione, a mio giudizio, è ciò che alla lunga paga.

Anche lei è coinvolta personalmente una domenica al mese, cosa ci può raccontare di questa sua esperienza?
Si tratta di un’esperienza davvero molto bella, innanzitutto come mamma: il fatto di sentire Giorgio desideroso e contento di andare alla “San Martino” e vederlo poi a proprio agio nel momento stesso in cui arriviamo, esattamente come se dall’ultima volta non fosse trascorso un mese, è stupendo, significa che il “filo” non si è interrotto, nonostante la lontananza e il tempo e questo non è poco. Per me poi è un momento veramente “rigenerante”: è stato un po’ come ritornare all’epoca dei ritiri spirituali che ci venivano proposti in parrocchia da ragazzi, un momento mio e nello stesso tempo di tutti, vissuto in serenità perché condiviso in una comunità che non è la mia solita, ma all’interno della quale i legami di amicizia sono fioriti con spontaneità e facilità.

E se domani suo figlio manifestasse la decisione di entrare in Seminario?
Come mamma sarò felice di qualunque scelta Giorgio farà, in linea con il progetto che Dio ha su di lui, e prego per questo.